“Dicen que hay amor”. Spanish tonos humanos from Cancionero de Mallorca

Juan de Zelis: “Ya no son más de veinte”, Anonimo: “En pira de incendios vives”, Sebastián Durón: “La borrachita de amor”, Gaspar Sanz: “Pasacalles sobre la D”, “Capricho arpeado por la cruz”; Anonimo: “En quien ve para cegar”, “Duerme, descansa, sosiega”, “Ay que dulzura”, “Seguid, perdidos jovenes”; Gaspar Sanz: “La caballería de Nápoles”, “Canciones”, “La coquina francesa “, “La esfachata de Nápoles “, “La miñona de Cataluña”, “La minina de Portugal “, “Lantururu” (“Suite de piezas”); Anonimo: “Montes, prados, riscos, fuentes”, “Dicen que hay amor”; Sebastián Durón: “Pescadorcillo, tiende las redes”; Anonimo: “¡Ay que cansera! ¡Dejeme usted!”; Giacomo Facco: “Sinfonía a violoncello solo”; Anonimo: “Aun infeliz ausente”, “Si quieres que viva”;  Juan Hidalgo:  “Al aire se entregue”. María Espada (soprano), Manuel Minguillón (direttore e chitarra barocca), Daniel Garay (percussioni), Guillermo Turina (violoncello barocco). 1 CD IBS Artist IBS92023 · DL GR 844-2023.

Il “Cancionero de Mallorca” è uno straordinario codice musicale. Originario dell’isola balearica e oggi conservato a Barcellona raccoglie 43 composizioni musicali datate tra la metà del XVII secolo e gli inizi del successivo capaci di offrono uno sguardo unico sulla vita musicale della Spagna barocca. Il mondo iberico ha – fino ai primi decenni del XVIII secolo – una personalità assai marcata. Pur non sconosciuti i modelli italiani non sono dogmaticamente accettati. L’opera lirica all’italiana esiste ma non si afferma in modo dominante mentre centrale è l’integrazione di elementi musicali nel teatro di prosa. L’estetica barocca spagnola tende a una fusione integrale delle arti, a un’opera d’arte totale ante litteram in cui la musica entra ampiamente come mezzo di espressione degli affetti ma integrandosi in spettacoli recitati e non integralmente cantati.  Questi modelli strutturali – che discendono dalla concezione teatrale di Calderon de la Barca – creano un genere ibrido, non rigidamente definito in cui le composizioni possono passare da un esto all’altro e di cui manca spesso una trasmissione autentica. Lo stesso Cancionero presenta in brani in forma generalmente anonima e se in alcuni casi è stato possibile identificare i testi i opere di Antonio de Zamora e Luis Velez de Guevara la gran parte dei testi resta non attribuita. Uguale situazione si ha per i compositori con pochi casi attribuibili con certezza a musicisti come Sebastian Duron, Juan de Zelis o Juan Hidaldo mentre la gran parte resta anonima.

Il recente CD edito da IBS classical presenta una selezione di tredici brani del Canconiero affiancati a una selezioni di brani strumentali di compositori spagnoli o italiani attivi in Spagna nel periodo organizzati secondo l’andamento di una festa barocca. Protagonista di questa riscoperta è il Collegium musicum Madrid sotto la guida del suo direttore stabile Manuel Minguillón. Fondato nel 2013 il complesso madrileno è un’autentica eccellenza nella riscoperta della musica antica di area iberica e mostra all’ascolto non solo un senso stilistico semplicemente perfetto ma un livello esecutivo altissimo garantito dalla qualità dei propri componenti. Sono i brani strumentali quelli in cui queste doti virtuosistiche emergono con maggior chiarezza. E’ il caso della suite di Gaspar Sanz in cui protagonista assoluta è la chitarra barocca che trova in Minguillón un autentico virtuoso capace di far vibrare tutte le corde espressive dello strumento. Minguillón è qui affiancato da altri due straordinari musicisti come Guillermo Turina al violoncello – che si alterna alla chitarra nel ruolo protagonista – e Dani Garay che con le sue percussioni dono un carattere prettamente iberico a questa musica.
L’altra sezione strumentale è data dalla “Sinfonia per violoncello solo e basso continuo” di Giacomo Facco provenienti da un manoscritto conservato presso la biblioteca Marciana. Veneziano di nascita Facco si trasferì a Madrid nel 1720 entrando al servizio di re Filippo V. Dominatore della vita musicale di corte fino agli anni 30 – quando musicisti più giovani e aggiornati raggiunsero Madrid dall’Italia – continuò comunque a vivere e comporre in Spagna fino alla morte avvenuta nel 1753. Facco è stata una figura essenziale per la diffusione della musica italiana in Spagna e tra i primi apostoli del violoncello nel paese. Le composizioni pur nella loro semplicità mostrano un magistero compositivo non trascurabile che le qualità esecutive di Turina esaltano al massimo.

I brani cantati sono affidati al soprano Maria Espada, specialista di questo repertorio che con il suo senso stilistico e la capacità di cogliere sempre in modo esemplare la cifra espressiva di ciascun brano fa ampiamente perdonare qualche appannamento timbrico e qualche durezza sugli acuti. I brani sono musicalmente molto belli – stilisticamente siamo molto vicini alle coeve esperienze italiane – e giocano con grane sensibilità tutte le sfumature degli affetti.  Abbiamo brani di trascinante forza espressiva come “En pira de incendios vives” particolarmente impegnativo anche sul piano vocale al taglio ironico e popolaresco dello composizioni di Duron come “Pescadorcillo, tiende las redes” con il suo cullante ritmo marinaresco o “La borrachita de amor” colma di leggerissima grazia. Alcuni brani come “Al aire se entregue” di Hidalgo appaiono particolarmente ricchi sul piano vocale e dell’accompagnamento, avvicinandosi molto alle coeve esperienze dell’opera italiana. In altri brani emergono tratti popolareschi e danzati che il colore così tipico dato dalle percussioni di Garay collocano in un ambito nazionale immediatamente percepibile così come le colorature tendono a tratti a staccarsi ai modelli italiani per acquisire quel carattere melismatico – di evidente derivazione orientale islamica e sefardita – che diverrà così tipico della vocalità spagnola nelle sue espressioni più autentiche. La veste grafica scelta con disegni quasi infantili tende quasi a ingannare facendolo sembrare un prodotto per bambini, si tratta invece di una registrazione assai interessante e che merita di essere conosciuta da tutti gli amanti del barocco e della sua cultura musicale.