Napoli, Teatro San Carlo
DON CARLO
Il Teatro di San Carlo si prepara a incantare il pubblico con Don Carlo, uno dei massimi capolavori del repertorio verdiano, opera che intreccia la grande storia con la complessità dei sentimenti umani. Composta da Giuseppe Verdi, su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle e ispirata al dramma Don Carlos, Infant von Spanien di Friedrich Schiller, questa versione italiana, curata da Achille De Lauzières e Angelo Zanardini, si presenta in cinque atti, arricchendo la stagione del teatro con una produzione di rara intensità artistica. Al centro della vicenda troviamo Filippo II, una figura complessa e autoritaria, interpretata dalla voce profonda e autorevole di John Relyea, contrapposto al figlio ribelle, Don Carlo, a cui dà vita il tenore Piero Pretti. Il loro tormentato rapporto, fatto di conflitti personali e tensioni politiche, si sviluppa sullo sfondo della corte spagnola, un ambiente in cui si dipanano intrighi e passioni. Rodrigo, il marchese di Posa, incarnato dal baritono Gabriele Viviani, emerge come simbolo di lealtà e amicizia, ma anche di tragica idealità. Il suo destino si intreccia con quello di Elisabetta di Valois, regina divisa tra il dovere e l’amore, la cui interpretazione è affidata al debutto al San Carlo di Rachel Willis-Sørensen, pronta a conquistare il cuore degli spettatori con la sua sensibilità drammatica. In questo dramma di passioni e potere, un ruolo di rilievo spetta anche alla principessa Eboli, figura affascinante e ambigua, portata in scena da Varduhi Abrahamyan. La tensione drammatica raggiunge l’apice con l’ingresso del Grande Inquisitore, affidato alla potenza vocale di Alexander Tsymbalyuk, e del Frate, interpretato da Giorgi Manoshvili, figure che incarnano il volto implacabile del potere religioso e politico. Attorno a loro ruotano altre voci che completano il quadro narrativo della corte: Maria Knihnytska, nel ruolo di Tebaldo; Ivan Lualdi, nei panni del Conte di Lerma; e Vasco Maria Vagnoli, che interpreta un araldo reale. Désirée Giove, nel ruolo di Una voce dal cielo, offre un momento di sublime lirismo, simbolo di speranza e redenzione. Il coro dei deputati fiamminghi, portatori del grido di sofferenza e resistenza, è rappresentato da Sebastià Serra, Yunho Kim, Maurizio Bove, Ignas Melnikas, Giovanni Impagliazzo e Antimo Dell’Omo, aggiungendo intensità emotiva alla narrazione. L’eccellenza musicale è garantita dalla direzione del maestro Henrik Nánási, che guiderà l’Orchestra e il Coro del Teatro di San Carlo, quest’ultimo preparato dal maestro del coro Fabrizio Cassi. La visione scenica è affidata alla regia di Claus Guth, ripresa da Marcelo Persch-Buscaino, che promette una lettura innovativa e coinvolgente. Le scenografie, ideate da Etienne Pluss, i costumi di Petra Reinhardt, le luci curate da Olaf Freese e riprese da Virginio Levrio, insieme ai video di Roland Horvath e alla drammaturgia di Yvonne Gebauer, contribuiscono a creare un’esperienza visiva e teatrale di rara suggestione. Questa sontuosa produzione, realizzata in coproduzione con il Latvijas Nacionālā Opera un Balets, celebra il genio di Giuseppe Verdi e invita il pubblico a immergersi in un racconto senza tempo, dove musica e teatro si fondono in un’armoniosa rappresentazione di passione, potere e sacrificio. Don Carlo si afferma così come un evento imperdibile, in grado di parlare direttamente all’anima, regalando un’esperienza artistica indimenticabile. Qui per tutte le informazioni.