Roma, Auditorium della Conciliazione: “Bernadette de Lourdes”

Roma, Auditorium della Conciliazione
BERNADETTE DE LOURDES
di Serge Denoncourt
Regia Serge Denoncourt
Con Gaia De Fusco, David Ban, Chiara Luppi, Fabrizio Voghera, Cristian Ruiz
Produzione Coesioni
Roma, 16 gennaio 2025
Il musical Bernadette de Lourdes si configura come un’opera di straordinaria raffinatezza artistica, una sintesi magistrale tra narrazione storica, potenza scenica e profondità intellettuale. Portando sul palcoscenico la vita della giovane Bernadette Soubirous, il musical non solo racconta la straordinaria vicenda che ha trasformato Lourdes in uno dei più celebri luoghi di pellegrinaggio al mondo, ma lo fa con una fedeltà storica e una sensibilità universale capaci di parlare a tutte le culture e tradizioni. Basata esclusivamente su documenti autentici e verbali storici dell’epoca, l’opera si configura come un tributo alla figura di Bernadette, senza mai scadere in facili stereotipi o retorica. La regia e il libretto, firmati da Serge Denoncourt, si distinguono per la capacità di fondere una narrazione emotivamente coinvolgente con un’estetica scenica di rara eleganza. Le musiche, composte da Grégoire, e i testi, opera di Lionel Florence e Patrice Guirao, donano al racconto una struttura drammaturgica solida e avvincente, capace di sostenere il peso emotivo della storia e di elevarlo a una dimensione universale. L’adattamento e la traduzione italiana, curati con grande maestria da Vincenzo Incenzo, riescono a preservare l’essenza dell’opera originale, rendendola al contempo accessibile e profondamente risonante per il pubblico italiano. Nonostante il successo travolgente in Francia, dove lo spettacolo ha incantato oltre 400.000 spettatori, Bernadette de Lourdes non è stato esente da polemiche. Nel 2023, la commissione del Pass Cultura, un’iniziativa statale francese per avvicinare i giovani al teatro, ha escluso il musical dal proprio programma, sostenendo che non rispettasse i principi della laicità sanciti dalla Carta del 2013. Questa decisione, motivata dal timore che un’opera su un tema religioso potesse confliggere con la neutralità dello Stato, ha suscitato un acceso dibattito. I produttori hanno risposto sottolineando la natura documentaristica del musical, che non celebra la fede ma racconta fedelmente una vicenda storica. Questa vicenda ha evidenziato come il concetto di laicità possa, in alcuni casi, rischiare di sfociare in una forma di censura culturale, generando riflessioni sulla relazione tra arte, spiritualità e politica. L’apparato visivo e sonoro dell’opera è il risultato di un lavoro corale di altissimo livello. Le scenografie, ideate da Stéphane Roy, si distinguono per la loro capacità di evocare con essenzialità e suggestione i luoghi simbolici della vicenda, trasportando lo spettatore direttamente nell’atmosfera di Lourdes senza appesantire la scena. I costumi, curati da Mérédith Caron, sono meticolosi nella loro aderenza storica e ricchi di dettagli che arricchiscono la caratterizzazione dei personaggi, mentre gli arrangiamenti musicali di Scott Price amplificano la dimensione emotiva della partitura, creando un’esperienza sonora immersiva che dialoga perfettamente con la narrazione. La produzione, guidata con visione e ambizione da Éléonore de Galard, Roberto Ciurleo, Gad Elmaleh e Fatima Lucarini, con la realizzazione esecutiva di Coesioni, garantisce una qualità scenica impeccabile, capace di coniugare precisione tecnica e profondità artistica. Il debutto italiano, avvenuto presso l’Auditorium della Conciliazione di Roma, ha confermato il valore universale dell’opera, accolta con entusiasmo dal pubblico . L’iniziativa dell’anteprima, dedicata a 1.600 persone in difficoltà grazie all’organizzazione dell’Elemosineria Apostolica, ha ulteriormente sottolineato l’impegno del musical nel rivolgersi a un pubblico ampio e diversificato, trasformandolo in un evento non solo artistico ma anche umano e inclusivo. Il cast italiano ha saputo dare vita ai personaggi con una profondità e una sensibilità che hanno reso ogni interpretazione unica e memorabile. Gaia Di Fusco, nel ruolo di Bernadette Soubirous, ha incantato con una vocalità cristallina e potente, restituendo con autenticità l’innocenza, la forza e la spiritualità della protagonista. Chiara Luppi, nel ruolo di Louise Soubirous, madre di Bernadette, ha offerto una performance intensa e toccante, capace di trasmettere il dolore e il sacrificio di una donna segnata dalle avversità della vita. David Bàn, nei panni di François Soubirous ( l’unico proveniente dal cast originale francese), padre della giovane, ha saputo incarnare una figura paterna complessa e tormentata, arricchita da una presenza scenica incisiva e una vocalità robusta. Fabrizio Voghera, nel ruolo dell’abate Peyramale, ha conferito al personaggio una gravitas straordinaria, grazie a una voce profonda e autorevole e a un’interpretazione carismatica che ha restituito la tensione morale del sacerdote. Cristian Ruiz ha dato vita al commissario Jacomet con rigore e intensità, incarnando con straordinaria efficacia il conflitto tra autorità e fede che pervade la narrazione. Il futuro di Bernadette de Lourdes appare altrettanto promettente, con il musical destinato a fare il suo debutto a Broadway nel 2026, portando la sua storia e il suo messaggio universale oltre i confini europei. Inoltre, il film tratto dalla versione originale francese sarà distribuito nei cinema di oltre cento Paesi, consacrando ulteriormente l’opera come un fenomeno culturale globale. Con una messa in scena di rara eleganza, una narrazione che unisce fedeltà storica e universalità tematica e un cast di interpreti eccezionali, Bernadette de Lourdes si afferma come un capolavoro del teatro musicale contemporaneo. L’opera non solo rende omaggio a una figura storica di straordinaria importanza, ma si configura anche come un’esplorazione artistica e spirituale che interroga e commuove lo spettatore, lasciando un segno indelebile nella memoria e nel cuore.