Roma, Teatro de’ Servi
Alt Academy Produzioni presenta
IL BERRETTO A SONAGLI
IL PARADOSSO DELL’ESISTENZA
di Luigi Pirandello
regia di Luca Ferrini
con Giovanni Prosperi, Alessandra Mortelliti, Paola Rinaldi, Andrea Verticchio, Antonia Di Francesco, Luca Ferrini, Marianna Menga, Veronica Stradella
Disegno Luci Cristiano Milasi
Musiche Giulio Ricotti
Scene Creazioni Sasone
Costumi Susanna Ciucci
Roma, 23 gennaio 2024
“Una corda, vossignoria, ci ha dentro: una corda civile! E bisogna girarla questa corda, secondo come vogliono loro; se no, s’imbizzarriscono!” Questa frase, pronunciata da Ciampa in Il berretto a sonagli, è una chiave di lettura essenziale per comprendere l’intera opera di Luigi Pirandello. Essa racchiude il cuore del dramma: il conflitto tra verità e maschera sociale, l’eterno compromesso tra l’autenticità dell’individuo e le regole collettive che regolano le relazioni umane. La “corda civile” è una metafora che descrive il delicato equilibrio tra la necessità di conformarsi e il bisogno di esprimere la propria identità, un equilibrio che, se infranto, può portare a conseguenze devastanti. Pirandello, con la sua straordinaria capacità di analisi psicologica, utilizza i personaggi di Il berretto a sonagli per esplorare questa dicotomia universale. Beatrice Fiorica rappresenta l’autenticità che si ribella alle convenzioni, mentre Ciampa incarna l’intelligenza acuta di chi, pur consapevole della falsità del sistema, si adatta per sopravvivere. Questa tensione tra l’essere e l’apparire diventa il motore di un dramma che non smette di interrogare lo spettatore, ponendolo davanti alle contraddizioni dell’animo umano. La recente messa in scena di Il berretto a sonagli al Teatro dei Servi, diretta da Luca Ferrini e prodotta da Alt Academy Produzioni, riesce a restituire con straordinaria sensibilità la complessità del testo pirandelliano, rendendolo al contempo attuale. Ferrini opta per una regia essenziale, rinunciando agli elementi scenografici e costumistici d’epoca, ma preservando la forza e l’integrità della parola. Questa scelta si rivela vincente: la sobrietà visiva permette al pubblico di concentrarsi sulle dinamiche psicologiche e sui conflitti interiori dei personaggi, esaltando la potenza universale del dramma. Giovanni Prosperi, nel ruolo di Ciampa, offre una prova attoriale di altissimo livello. L’attore riesce a incarnare con grande naturalezza la doppiezza del personaggio, un uomo che, pur mantenendo un’apparente compostezza, cela una mente brillante e analitica. Prosperi attraversa le sfumature del personaggio con maestria, alternando momenti di riflessione contenuta a esplosioni di forza drammatica. La sua interpretazione restituisce la complessità psicologica di Ciampa, un uomo che usa l’ironia e la dissimulazione come strumenti per affrontare un sistema sociale intrinsecamente ipocrita.
Accanto a lui, Alessandra Mortelliti, che interpreta Beatrice Fiorica, regala al pubblico una performance intensa e coinvolgente. La Mortelliti rende giustizia alla profondità del personaggio, una donna oppressa dal tradimento e dall’incomprensione di una società che le impone di tacere e accettare passivamente. La sua Beatrice è lacerata tra il desiderio di giustizia e la realtà di un mondo che condanna la sua ribellione. L’attrice riesce a trasmettere con forza ogni sfumatura di questo conflitto interiore, offrendo una figura tragica che suscita empatia e commozione. Ogni gesto, ogni espressione è intrisa di un pathos che cattura lo spettatore, portandolo a condividere il tormento della protagonista. Il resto del cast contribuisce in modo significativo alla riuscita dello spettacolo. Paola Rinaldi e Andrea Verticchio si distinguono per la loro capacità di modulare il registro drammatico, creando momenti di forte impatto emotivo. Antonia Di Francesco, Marianna Menga e Veronica Stradella aggiungono ulteriori livelli di intensità alle loro interpretazioni, dimostrando grande affiatamento con il resto della compagnia. Luca Ferrini, oltre a curare la regia, interpreta il commissario Spanò con misura e precisione, mantenendo un equilibrio perfetto tra il suo ruolo di interprete e quello di direttore d’orchestra delle dinamiche sceniche. Un elemento fondamentale di questa produzione è il disegno luci curato da Cristiano Milasi, che contribuisce a creare un’atmosfera suggestiva e profondamente evocativa.
Le luci, dosate con sapienza, accompagnano lo spettatore nei momenti più intensi del dramma, passando da tonalità calde e accoglienti a colori più freddi e taglienti, in grado di riflettere il conflitto interiore dei personaggi. Questo uso sapiente dell’illuminazione non solo amplifica le emozioni in scena, ma aiuta anche a sottolineare i passaggi narrativi più significativi. Le musiche originali di Giulio Ricotti aggiungono un ulteriore strato di profondità all’esperienza teatrale. Le composizioni, delicate ma incisive, si integrano perfettamente con l’azione scenica, accompagnando lo spettatore in un viaggio emotivo che esalta la parola pirandelliana. L’uso della musica è discreto ma potente, capace di sottolineare i momenti di maggiore tensione senza mai risultare invadente. Anche l’aspetto visivo della produzione è curato nei minimi dettagli. La scenografia, firmata da Creazioni Sasone, è essenziale ma funzionale, lasciando spazio al testo e alle interpretazioni. I costumi moderni di Susanna Ciucci, sobri e raffinati, si adattano perfettamente alla scelta registica di attualizzare l’opera senza tradirne l’essenza.
La rappresentazione di Il berretto a sonagli al Teatro dei Servi riesce a coniugare il rispetto per il testo originale con una lettura moderna e incisiva, capace di dialogare con il pubblico di oggi. La regia di Ferrini, le straordinarie interpretazioni di Giovanni Prosperi e Alessandra Mortelliti, e il lavoro di una compagnia affiatata offrono una riflessione profonda e attuale sulle dinamiche sociali, sulle maschere che indossiamo e sul prezzo che paghiamo per vivere in una società fondata sull’apparenza. Pirandello, con la sua analisi acuta dell’animo umano, dimostra ancora una volta la sua capacità di trascendere il tempo e lo spazio, parlando a tutte le epoche con una lucidità che non smette mai di sorprendere. Questa produzione ne è una testimonianza vibrante, che emoziona, fa riflettere e conferma l’immortalità di un autore che continua a essere una voce imprescindibile della letteratura e del teatro mondiale. @Photocredit Teatro dei Servi
Roma, Teatro de’ Servi: “Il berretto a sonagli”
