Roma, Teatro Quirino Vittorio Gassman
LA STRANA COPPIA
di Neil Simon
con Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia, Giuseppe Cantore, Riccardo Graziosi, Rosario Petix, Simone Repetto, Claudia Tosoni, Shaen Barletta
scene e costumi Carlo de Marino
musiche Maurizio Abeni
luci Umile Vainieri
traduzione, adattamento e regia Gianluca Guidi
Roma, 10 gennaio 2025
“La Strana Coppia” di Neil Simon torna a incantare il pubblico italiano con una messa in scena che riesce a essere fedele al testo originale e, al contempo, vivida e attuale. In scena al Teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma, Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia offrono un’interpretazione memorabile nei ruoli di Oscar Madison e Felix Unger, due caratteri opposti che incarnano una complessità umana mai scontata. La regia di Guidi, che bilancia leggerezza e profondità, esalta le dinamiche della commedia senza mai perdere il ritmo. L’allestimento scenografico, firmato da Carlo De Marino, trasporta immediatamente lo spettatore nella Manhattan degli anni Sessanta. L’appartamento di Oscar, un disordine fatto di libri, giornali, stoviglie e un generale senso di abbandono, diventa il palcoscenico perfetto per la contrapposizione tra i due protagonisti. La vista sulla baia di Manhattan, evocata con sapiente uso delle prospettive, amplifica l’atmosfera metropolitana e conferisce alla scena un respiro più ampio, quasi cinematografico. I dettagli, come la disposizione degli oggetti di scena e i contrasti cromatici, raccontano già da soli il caos interiore di Oscar, anticipando lo scontro con la precisione maniacale di Felix. La storia prende avvio durante una serata di poker tra amici, un microcosmo maschile fatto di battute taglienti e una leggera ironia che maschera le insicurezze personali. L’arrivo di Felix, abbandonato dalla moglie e completamente perso, introduce una tensione che presto sfocia in una dinamica di convivenza tragicomica. Oscar, pragmatico e apparentemente disinteressato, offre ospitalità al nuovo inquilino, ma la convivenza si trasforma rapidamente in una battaglia tra ordine e caos, tra controllo e spontaneità. L’interpretazione dei protagonisti è il cuore pulsante dello spettacolo. Gianluca Guidi costruisce un Oscar disincantato, cinico quanto basta, ma mai completamente impermeabile alle emozioni. Giampiero Ingrassia dà vita a un Felix meticoloso, quasi ossessivo, ma con un lato vulnerabile che emerge nei momenti più intimi. La loro interazione è una danza calibrata di battute, sguardi e silenzi che raccontano più di quanto le parole lascino intendere. La chimica tra i due attori è evidente, e il pubblico percepisce ogni sfumatura del loro rapporto, fatto di scontri ma anche di una strana, inossidabile complicità. Il cast di supporto si integra con efficacia, arricchendo la narrazione con personaggi secondari che non sono mai mere comparse. Giuseppe Cantore, Riccardo Graziosi, Rosario Petix e Simone Repetto, nel ruolo degli amici di poker, aggiungono spessore alla scena iniziale, rendendola credibile e vivace. Claudia Tosoni e Federica De Benedittis, nei panni delle sorelle Gwendolyn e Cecily, portano leggerezza e un tocco di imprevedibilità, rompendo la monotonia della routine casalinga di Oscar e Felix. La regia di Guidi si distingue per l’eleganza e l’equilibrio. I tempi comici sono serrati, le pause studiate con precisione e ogni scena fluisce naturalmente verso la successiva. La gestione delle luci contribuisce a scandire i momenti di maggiore intensità emotiva, alternando toni caldi e accoglienti nelle scene corali a sfumature più fredde e cupe nei momenti di riflessione o di scontro tra i protagonisti. Questa attenzione ai dettagli consente allo spettacolo di mantenere un ritmo incalzante, ma mai frenetico, e di guidare lo spettatore attraverso un percorso narrativo coerente e coinvolgente. Il testo di Neil Simon, a distanza di quasi sessant’anni dal suo debutto, mantiene intatta la sua capacità di parlare a un pubblico eterogeneo. L’amicizia, tema centrale della commedia, viene esplorata con una profondità che va oltre la superficie delle battute e delle gag. Oscar e Felix, con le loro manie e le loro fragilità, rappresentano due modi di affrontare la vita, apparentemente inconciliabili ma, in fondo, complementari. Il loro legame, messo costantemente alla prova, diventa il simbolo di una connessione umana che resiste alle difficoltà e alle differenze. Il pubblico risponde con entusiasmo a ogni momento dello spettacolo. Le risate si alternano ai silenzi carichi di emozione, e l’applauso finale è un tributo non solo agli attori, ma anche alla regia e alla messa in scena che hanno saputo onorare il testo originale senza renderlo un semplice esercizio di nostalgia. Questa versione de “La Strana Coppia”, in scena al Teatro Quirino Vittorio Gassman, è un omaggio al genio di Neil Simon e alla forza di una storia che continua a risuonare con sorprendente attualità. Uno spettacolo che intrattiene, commuove e fa riflettere, ricordandoci che, in fondo, l’amicizia è una strana ma preziosa alchimia.