Guido Alberto Fano (1875 -1961): Sette canti su poesie di Gabriele d’Annunzio (O strana bimba, O falce di luna calante, La stornellatrice, È il pomeriggio tacito, Per te germogli l’ecloga a li ozii, Si frangono l’acque odorose, … a l’avvenire); Ad Annie (Giosue Carducci); Il sogno della vergine (Giovanni Pascoli) (La vergine dorme; Stupisce le placide vene; Un figlio! che posa nel letto suo vergine!, Si dondola dondola dondola, Il lume inquieto ora salta guizzando); Le Lis (Alphonse de Lamartine). Tre canti per voce sola con accompagnamento di pianoforte (Luigi Arturo Bresciani) (In mezzo al verde mar, O palombella, Resurrezione); Due scene dall’opera Juturna (libretto di Ettore Tolomei). Silvia Frigato (soprano). Aldo Orvieto (pianoforte). Registrazione: Fazioli Concert Hall, Sacile, Italia, 15 -17 Marco 2023. T. Time: 58′ 22″. 1 CD Stradivarius STR 37284
Oggi quasi del tutto dimenticato, Guido Alberto Fano, che fu allievo prediletto di Giuseppe Martucci presso l’allora Liceo Musicale di Bologna, fu in realtà un personaggio di spicco nel panorama musicale della prima metà del Novecento. Compositore, direttore d’orchestra e pianista, Fano fu direttore del Conservatorio di Parma, incarico che assunse in seguito a un concorso in cui fu dichiarato unico vincitore da una commissione formata da Toscanini, D’Arienzo, Falchi, Gallignani, Zuelli, e, dopo aver rifiutato la nomina nel 1911 di insegnante e virtuoso di pianoforte al College of Music di Cincinnati, divenne nel 1912 direttore del Conservatorio di Napoli, nel 1916 di quello di Palermo e, infine, dal 1922 docente di pianoforte presso il Conservatorio di Milano. L’attività di insegnamento di Fano, che era di religione ebraica, fu purtroppo troncata dalle leggi razziali del 1938 che lo costrinsero a rifugiarsi fino al 1946 a Fossombrone e ad Assisi.
Ripresa l’attività d’insegnamento dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Fano andò in pensione nel 1947. Varia e vasta è produzione di Fano, comprendente due opere liriche (Astrea e Juturna), diversi lavori sinfonici e da camera, composizioni pianistiche. All’interno di essa riveste una certa importanza quella delle liriche per canto e pianoforte, che Fano chiamò canti, come, del resto, fecero i suoi più illustri e di lui poco più giovani colleghi delle Generazione dell’Ottanta, e che costituisce anche il programma di questa proposta discografica dell’etichetta Stradivarius. Dei Canti di Fano è possibile ascoltare un’ampia antologia a partire dai Tre canti del 1895 su testi di Luigi Arturo Bresciani, poeta ravennate morto nel 1890, e sicuramente meno conosciuto di Giovanni Pascoli, del quale nel 1913, un anno dopo la scomparsa del poeta, il compositore avrebbe messo in musica il poemetto Il sogno della vergine, e di Gabriele D’Annunzio, i cui testi sarebbero serviti per ben sette liriche da lui composte, nel 1945, nel suo rifugio insieme alla famiglia ad Assisi presso un convento di clarisse francesi.
Completano il programma Le Lis che, essendo scritta su una poesia di Alphonse de Lamartine, è l’unica lirica di Fano che si avvale di un testo in lingua straniera, Ad Annie, su testo di Carducci, e due scene dall’opera Juturna, composta tra il 1909 e il 1912 su libretto di Ettore Tolomei. Dall’ascolto di queste pagine, si evince la grande attenzione di Fano ai valori espressivi dei testi scelti che vengono esaltati da una forma di lirismo che mai cede a una facile orecchiabilità, ma ha sempre come fine ultimo la parola, della quale vengono messi in evidenza anche gli aspetti fonosimbolistici soprattutto nelle liriche pascoliane. Molto bella l’interpretazione di Silvia Frigato, estremamente convincente nell’esaltare i valori espressivi di questa produzione e curata nell’intonazione e nel fraseggio. Il soprano è ben accompagnato da Aldo Orvieto, che non solo trova delle sonorità perfettamente funzionali ad esaltare il canto, ma si mostra particolarmente espressivo anche nei momenti in cui si trova da solo, come quello dell’Eterno dolore tratto dall’opera Juturna.
Guido Alberto Fano (1875 -1961): “Canti”
