Milano, MTM – Teatro Leonardo, Stagione 2024/25
“QUESTO … NON S’HA DA FARE”
di Valeria Cavalli tratto da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni
con DANIELE GAGGIANESI e FLAVIA MARCHIONNI
Regia Claudio Intropido
Collaborazione didattica Simonetta Muzio
Scenografia Marco Muzzolon
Costumi Francesca Biffi
Produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Milano, 31 gennaio 2025
L’iniziativa di “Questo… non sa da fare” ha avuto un buon successo la scorsa stagione, oltre che in questa, tra gli istituti milanesi, per il quale, francamente, sembra essere stato scritto – e infatti si avvale della consulenza di una professoressa di liceo, Simonetta Muzio;bene così, se non fosse che lo spettacolo si propone, per il secondo anno di seguito, anche al “grande pubblico”, ed è piuttosto evidente che questa non sia la scelta più saggia, soprattutto per una sostanziale mancanza di identità drammaturgica dello spettacolo: non è una parodia, non è una rilettura, e, soprattutto, non è un omaggio – giacché quando si scomoda un gigante come Manzoni o lo si omaggia o ci si prende la briga di distruggerlo dalle fondamenta. Ci troviamo di fronte a una sorta di annacquato “Bignami”, una (per una volta) comprensibile reductio ad opera di Valeria Cavalli che nulla aggiunge e nulla toglie alla vicenda e alla sua più popolare interpretazione. Anche sul piano scenico, curato da Claudio Intropido, il testo è una semplice ibridazione tra teatro di parola e teatro di narrazione, con l’inserto dei molto visti sketch di interazione (tiepidissima) col pubblico oppure di momenti di riflessione sul presente di natura ben più che peregrina (davvero è il caso di parlare della tragedia dei migranti nel momento in cui Renzo e Lucia fuggono uno a Milano e l’altra a Monza? Si rischia di superare la soglia del ridicolo…).
Non aiuta alla digestione della recita nemmeno il tono da “Albero Azzurro“ per cercare di fare appeal sugli studenti più giovani, che, nonostante la replica serale non specificamente intesa per le scuole, saturano di costante brusio e odore di spogliatoio la sala del teatro – peraltro, abbastanza indifferenti a quanto avviene sulla scena, lasciano che a ridere delle deboli battute e trovate dei due interpreti siano le loro prof in stato menopausale e tinta color mogano. Infine, anche dei due interpreti non si può dire incarnino i più fulgidi talenti della generazione: per quanto vocalmente e fisicamente molto presenti a se stessi, Daniele Gaggianesi e Flavia Marchionni caratterizzano i loro “personaggi” in maniera piuttosto stereotipata –
lei una Lucia sentimentale tutta spasimi, lui un Manzoni sminuito, un Renzo sprovveduto, un Innominato di prammatica (ma nessun Fra Cristoforo all’orizzonte) –, oltreché entrambi affetti da distinguibili difetti di pronuncia della esse. In fin dei conti, si potrebbe rispondermi, se è uno spettacolo pensato per le scuole, cosa vuole, che scomodassimo D’Annunzio e la Duse? Ebbene, sì, per lo meno: i ragazzi infatti hanno percepito la povera portata culturale dell’operazione, distraendosi di continuo; quanti di loro avranno pensato “vorrei andare un’altra volta a teatro”? Temiamo di scoprire l’effettiva bassezza di quel numero.
Milano, MTM – Teatro Leonardo: “Questo… non sa da fare”
