Roma, Chiesa di San Claudio e Sant’Andrea dei Borgognoni: ” Grande Apertura Inaugurale”

Roma, Chiesa di San Claudio e Sant’Andrea dei Borgognoni
GRANDE APERTURA INAUGURALE
Un nuovo capitolo si è aperto per la chiesa di San Claudio e Sant’Andrea dei Borgognoni, autentico gioiello del barocco romano, che ha riacquistato il suo splendore grazie a un attento intervento di restauro. L’inaugurazione ufficiale ha visto la partecipazione dell’Ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede, S.E. Florence Mangin, figura di raffinata cultura e instancabile promotrice del dialogo tra Francia e Italia, che ha sottolineato l’importanza di questo luogo non solo come punto di riferimento per la comunità francese a Roma, ma anche come simbolo della reciproca influenza tra i due Paesi. Non è un caso che proprio sotto il suo impulso si moltiplichino le occasioni di valorizzazione del patrimonio artistico francese nella capitale. Nel solco di un’ambasciata che si distingue per il dinamismo delle sue iniziative culturali, l’Ambasciatrice Mangin ha sostenuto con forza la riapertura di questo spazio sacro, testimone di una lunga storia di connessioni e scambi tra Roma e la Francia. La sua azione si inserisce in una visione che non si accontenta di proteggere il passato, ma lo rende parte di un presente vivo, aperto alla città e ai suoi visitatori. Costruita tra il 1728 e il 1731 dall’architetto Antoine Dérizet, la chiesa sorge in Piazza San Silvestro e rappresenta una delle cinque chiese storiche francesi nella capitale. Voluta dalla comunità borgognona residente a Roma, nacque con l’obiettivo di offrire un luogo di culto ai mercanti, artigiani e pellegrini provenienti dalla Borgogna, una delle regioni storicamente più legate alla città eterna. Il progetto architettonico, caratterizzato da una pianta ellittica e da una facciata elegante e sobria, riflette l’influenza del tardo barocco romano, mentre gli interni, riccamente decorati con stucchi dorati e affreschi, sono un omaggio alla maestria artistica dell’epoca. Oggi, dopo un lungo periodo di chiusura, l’edificio è tornato a essere un luogo di culto e di incontro, grazie all’impegno dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e a Loreto, che ne hanno promosso il restauro. Un intervento meticoloso ha restituito ai dipinti murali, agli stucchi e ai marmi la loro luminosità originaria, riportando alla luce le dorature e i dettagli architettonici con una cura che si avvicina alla filologia della materia. Anche le vetrate, ora restaurate, permettono di apprezzare la luce naturale in tutto il suo valore, mentre un nuovo sistema di illuminazione esalta le ricchezze artistiche della chiesa. L’adeguamento degli impianti elettrici e la rimozione dei vecchi sistemi di riscaldamento hanno inoltre migliorato la fruibilità degli spazi, garantendo una maggiore armonia con la struttura storica. Nel corso della cerimonia inaugurale, l’Ambasciatrice ha voluto sottolineare come il restauro di San Claudio e Sant’Andrea non sia solo un atto di conservazione, ma un rinnovamento del legame profondo che unisce la Francia a Roma, un gesto che testimonia il desiderio di rendere accessibile il proprio patrimonio e condividerlo con la città. È un impegno che attraversa gli anni e le istituzioni, rafforzato da iniziative che vedono la Francia sempre più protagonista nella vita culturale romana. Con la riapertura della chiesa, la comunità francese a Roma ritrova un punto di riferimento fondamentale per la sua vita religiosa e culturale. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo diplomatico e culturale, oltre alla presenza dell’Amministratore dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e a Loreto, Frère Renaud Escande, o.p., che ha ribadito il valore spirituale e storico di questo luogo. In questa occasione, è stata inoltre presentata l’associazione degli “Amici di Sant’Andrea e San Claudio dei Borgognoni”, nata con l’obiettivo di rafforzare il legame tra la chiesa e la regione della Borgogna-Franca Contea. Nel cuore di Roma, accanto al fermento della città moderna, questa chiesa rinnovata si affaccia nuovamente sul presente, con la consapevolezza di chi sa che la memoria è un’architettura in continua trasformazione. La riapertura di San Claudio e Sant’Andrea dei Borgognoni è la dimostrazione che la storia non è mai un atto concluso, ma un racconto che si rinnova attraverso gesti concreti, come il restauro, e attraverso la volontà di chi, come l’Ambasciatrice Mangin, vede nell’arte e nella cultura un ponte imprescindibile tra i popoli. @photocredit Pierluca Ferrari