Staatsoper Stuttgart, Stagione 2024/25
“IGROK” (Il Giocatore)
Opera in quattro atti e sei scene, libretto proprio, dal romanzo omonimo di Fjodor Dostojewski
Musica di Sergej Prokofiev
Polina AUSRYNE STUNDYTÉ
Il Generale GORAN JURIČ
Alexej DANIEL BRENNA
Babulenka / Freier VERONIQUE GENS
Il Marchese I Un giocatore ELMER GILBERTSSON
Mr. Astley / Il direttore del Casinò SHIGEO ISHINO
M.lle Blanche / Une Dame „comme ci comme ça“ STINE MARIE FISCHER
Il Principe Nilsky / Un giocatore irascibile ROBIN NECK
Barone Wurmerhelm / Un inglese grasso PETER LABERT
Un Patafisico / Un inglese alto JACOBO OCHOA
Primo Croupier HEJONG SONG
Secondo Croupier ILJA WERGER
Una signora elegante OLGA PAUL
Una signora pallida CATRIONA SMITH
Una signora rispettabile SIMONE JACKEL
Un giocatore patologico ALEXANDER EFANOV
Un giocatore gobbo ALEXEJ SHESTOV
Staatsorchester Stuttgart
Staatsopernchor Stuttgart
Direttore Nicholas Carter
Regia Axel Ranisch
Scene Saskia Wunsch
Costumi Claudia Irre, Bettina Werner
Luci Valentin Däumler
Drammaturgia Miron Hakenbeck
Stuttgart, 2 febbraio 2025
Come quarto nuovo allestimento della stagione in corso, la Staatsoper Stuttgart ha presentato Igrok (Il Giocatore), l’ opera di Prokofiev il cui argomento è tratto dal romanzo omonimo di Fjodor Dostojewski che il compositore voleva mettere in musica sin dagli anni in cui studiava al Conservatorio di San Pietroburgo. La possibilità concreta di soddisfare questo desiderio si presentò nel 1916 quanto Alexander Siloti, il celebre
pianista cugino di Rachmaninov, lo mise in contatto con Albert Coates, che a quell’ epoca era il direttore del Mariinsky Theater e gli promise che l’ avrebbe fatta eseguire. L’ opera fu composta fra il 1915 e il 1917, ma rimase ineseguita a causa delle ptoteste dei cantanti del Mariinsky che trovavano la scrittura dei ruoli vocali troppo difficile. La prima esecuzione avvenna solo nel 1929 al Théatre de la Monnaye di Bruxelles, le vicende politiche degli anni successivi impedirono qualsiasi esecuzione del lavoro in Unione Sovietica in quanto la musica di Prokofiev era stata bandita con l’ accusa di formalismo. Un’ esecuzione concertistica si tenne a Mosca nel 1963 e la prima esecuzione scenica fu data al Bolscioi nel 1974, con la regia di Boris Pokrowski e Galine Vishnevskaja nel ruolo di Polina, in quella che fu la sua ultima interpretazione prima di lasciare l’ URSS. La scorsa estate l’ opera è stata rappresentata anche ai Salzburger Festspiele, con la regia di Peter Sellars e Asmik Grigorian come protagonista.
Come quarto nuovo allestimento della stagione in corso, la Staatsoper Stuttgart ha presentato Igrok (Il Giocatore), l’ opera di Prokofiev il cui argomento è tratto dal romanzo omonimo di Fjodor Dostojewski che il compositore voleva mettere in musica sin dagli anni in cui studiava al Conservatorio di San Pietroburgo. La possibilità concreta di soddisfare questo desiderio si presentò nel 1916 quanto Alexander Siloti, il celebre

Nella stesura del libretto Prokofiev cerco di mantenersi il più possibile fedele al
romanzo, anche se la scena della roulette fu da lui completamente riscritta. Le parti vocali sono scritte nel tipico stile del declamato introdotto nel teatro d’ opera russo da Mussorgsky e Dargomiskij, in una struttura durchkomponiert in cui le arie e i brani di insieme sono assenti. Il culmne dell’ azione è senza dubbio la scena della roulette, in cui gli interventi del coro sono rafforzati da una serie di piccoli ruoli solistici.Proprio la roulette ha una sua importante connotazione orchestrale, caratterizzata da aspetti dissonanti come a sottolineare l’aspetto subdolo e stridente del gioco; il “tema della pallina” è una geniale trovata del musicista che rende alla perfezione il movimento circolare fino alla sua fermata con una sonorità quasi di scherno. Lo stile della musica è quello stridente e aggressivo del Prokofiev prima maniera, caratterizzato da una ritmica complicata e da un insistito uso degli accordi dissonanti. il compositore revisionò la partitura prima dell’ esecuzione di Bruxelles, alleggerendo la strumentazione allo scopo di rendere più comprensibili tutti i particolari del testo.


Anche il cast vocale era di buon livello, con quattro voci di qualità come interpreti dei
ruoli principali. Il quarantanovenne soprano lituano Ausrine Stundyté, conosciuta a livello internazionale per le sue interpretazioni del ruolo di Elektra, ha raffigurato una Polina appassionata e sentimentale, mettendo in mostra una voce ampia e di bel colore, con acuti luminosi e penetranti. Daniel Brenna, cinquantaquattrenne tenore americano che qui a Stuttgart aveva fornito in passato prove convincenti come Tamburmajor nel Wozzeck, Siegfried ed Aegisth, possiede una voce solida e sicura, adatta per il ruolo di Alexej che ha le caratteristiche del tenore di forza di tipo declamatorio, come ad esempio anche Hermann della Pikowaja Dama. II basso croato Goran Jurić, uno tra i migliori elementi dell’ ensemble della Staatsoper, è stato assai convincente nella parte del Principe. Il cinquantaseienne mezzosoprano francese Veronique Gens, grande interprete del repertorio baricco, ha conferito la giusta dose di ironia sarcastica al personaggio di Babulenka, la vecchia e ricca zia del Generale e nonna di Polina. Pregevoli anche le prove di Stine Marie Fischer come Blanche e del baritono giapponese Shigeo Ishino nella parte di Mr. Astley. Anche tutti gli interpreti dei numerosi ruoli minori hanno dato un valido contributo alla riuscita di uno spettacolo molto interessante e ben riuscito, accolto alla fine da un entusiastico successo di pubblico. Foto ©Martin Sigmund
