Roma, Sala Umberto: “A Mirror: spettacolo falso e non autorizzato”

Roma, Sala Umberto
A MIRROR
SPETTACOLO FALSO E NON AUTORIZZATO
di Sam Holcroft
con NINNI BRUSCHETTA, CLAUDIO ‘GREG’ GREGORI, FABRIZIO COLICA,  PAOLA MICHELINI, GIANLUCA MUSIU
Scene Alessandro Chiti
Costumi Giulia Pagliarulo
Musiche Mario Incudine
Disegno Luci Sofia Xella
Aiuto regia Giuditta Vasile
per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay

Una coproduzione Altra Scena | Viola Produzioni – Centro di Produzione Teatrale
Regia di Giancarlo Nicoletti
Roma, 25 marzo 2025
Entro in sala con quella sensazione sospesa di chi sa di stare per assistere a qualcosa che non dovrebbe vedere, ed è proprio questo a renderlo irresistibilmente attraente. Capisco subito che si tratterà di un matrimonio, ma basta un’occhiata alle guardie armate, ai loro volti fin troppo composti, per intuire che sì, sarà una cerimonia… ma ben lontana dal solito “vissero felici e contenti”. “Spettacolo falso e non autorizzato” — il titolo è una dichiarazione d’intenti in sé — è una piccola bomba teatrale. Gioca con il meccanismo del teatro-nel-teatro-nel-teatro, mescolando Pirandello, distopia e satira in un mix esplosivo e sorprendentemente leggero. Parla di censura, libertà d’espressione, regimi, arte e potere, ma lo fa con una risata in tasca e una mano tesa verso lo spettatore, che da subito capisce di non poter restare passivo. Il cast è perfettamente calibrato, con prove attoriali che restano sempre semplici e mai fuori luogo come quella di Ninni Bruschetta. Greg (Claudio Gregori) spiazza con la sua capacità di maneggiare voci e sguardi da cartoon colto e disilluso. Fabrizio Colica porta una ventata fresca, Paola Michelini è vibrante e precisa, mentre Gianluca Musiu, che chiude il cerchio, cattura la scena con grande presenza. Ognuno di loro regala al pubblico un pezzo di verità e follia, tutti con quella luce negli occhi da attori-ribelli, anche quando interpretano i “cattivi”. La regia di Giancarlo Nicoletti è attenta ai dettagli e si destreggia con eleganza tra i continui effetti sorpresa. Mantenere il ritmo in un’opera così imprevedibile non è semplice, ma Nicoletti riesce sempre a restituire vitalità e forza. Qualche piccolo calo c’è, ma viene prontamente compensato da colpi di scena che riportano subito lo spettatore dentro la storia. Le luci di Sofia Xella sono molto realistiche, modellano spazio ed eventi. La scenografia di Alessandro Chiti, imponente e funzionale, fa da cornice alla vicenda con grande impatto. Le musiche originali sii fondono perfettamente al respiro della scena, mentre i costumi sobri ed eleganti di Giulia Pagliarulo completano il quadro con coerenza estetica. A Mirror è un esperimento teatrale ben riuscito. Ti fa sedere a un matrimonio e poi ti trascina in un gioco di specchi dove tutto è doppio, finto e vero allo stesso tempo. Ti fa ridere mentre parla di controllo, ti intrattiene mentre ti mette in discussione. E alla fine ti chiede: da che parte stai? Con chi racconta le storie o con chi le silenzia? Quale spettacolo sceglierai di vedere da ora in poi? Chi ti racconta la verità, e chi invece ti propone la verità mascherata della società? Questo è uno spettacolo sincero. Se decidi di restare fino all’ultima battuta — e te lo consiglio vivamente— sappi che un po’ te la giochi. L’omertà non è ammessa. Ma se resci ad uscirne sano e salvo avrai una bella storia da raccontare, e sì, con gli applausi ancora nelle orecchie. Photocredit Altrascena