Gioacchino Rossini (1792 – 1868): “Elisabetta, regina d’Inghilterra” (1815)

Dramma per musica in due atti su libretto di Giovanni Schmidt. Serena Farnocchia (Elisabetta), Patrick Kabongo (Leicester), Mert Süngü (Norfolc), Veronica Marini (Matilde), Mara Gaudenzi (Enrico), Luis Aguilar (Guglielmo). Kraków Philharmonic Chorus, Marcin Wróbel (maestro del coro), Kraków Philharmonic Orchestra, Antonino Fogliani (direttore). Registrazione: Juliusz Słowacki Theatre, Kraków, 3 – 4 luglio 2021 e Offene Halle, Bad Wildbad 21 luglio 2021. 2 CD NAXOS 8.660538-39
Il ciclo delle registrazioni rossiniane pubblicate da Naxos e registrate al Festival di Bad Wildbad prosegue con “Elisabetta regina d’Inghilterra” composta per Napoli nel 1815. Si tratta di un lavoro assai interessante pur nei suoi elementi sperimentali. Rossini da un lato esalta al massimo i modelli della tradizione neoclassica dall’altro compie significativi passi sulla strada del romanticismo incipiente. Tratta da un romanzo contemporaneo di Sophie Lee e ambientata nell’Inghilterra Tudor segna già in queste scelte una rottura rispetto ai soggetti tradizionali rafforzata dalla scelta di scrivere la parte di Leicester per tenore in loco del tradizionale contralto.
Opera quindi in sospeso tra passato e futuro e proprio per questo difficile da cogliere nella sua cifra stilistica. La presente edizione è per fortuna guidata dalla solida mano di Antonino Fogliani. Direttore sensibile e profondo conoscitore di questo repertorio di cui sa cogliere al meglio ogni aspetto. Quella che si ascolta è una direzione tesa, dall’andamento marcato e dalle sonorità terse e squillanti ma capace di cogliere – quando richiesto – un nuovo senso cromatico più intimo e crepuscolare. Fogliani avrebbe però meritato complessi migliori di quelli a disposizione del festival. La Krakòw Philarmonic Orchestra non va oltre un onesto professionismo e nei punti più impegnativi e concitati sembra essere al limite delle proprie potenzialità, ancor meno centrata la prova del coro che nei grandi pezzi d’assieme manca di peso specifico in virtù di una formazione troppo ridotta per pagine come queste.
Il Cast, considerando il contesto e i limiti economici nel festival, esce nel complesso  con onore. Serena Farnocchia è cantante esperta e dal repertorio  ecclettico che spazia da Mozart a Wagner. Ovviamente non ha l’aplomb dell’autentica belcantista e nei passeggi di bravura si trova costretta a giocare in difesa. Di contro il materiale vocale è imponente e solidissimo, l’accento scandito e autorevole così che nei pezzi d’insieme, e in genere quando a dover emergere è l’autorità della regina riesce ad imporsi con sicurezza.
La parte di Leicester è forse quella più proiettata verso il futuro. Patrick Kabongo è un ragazzo di grandi qualità ma probabilmente non è stata la scelta ideale per il ruolo.  La voce è molto bella e canta in modo squisito sfoggiando anche una dizione impeccabile ma resta un tenore lirico-leggero in un ruolo che richiede altro peso vocale. Così se i momenti più lirici – il duetto con Matilde – o le fiorettature dell’aria di sortita non mancano di suggestione la grande scena del carcere “Sposa amata” manca di quell’intensità già pienamente romantica che dovrebbe esprimere.
La parte di Norfolc è un autentico cimento virtuosistico – non a caso era tra i cavalli di battaglia del sommo Blake. Mert Süngü al netto di qualche patteggiamento ne viene validamente a capo riuscendo anche a dare un riuscito taglio interpretativo e a non farsi travolgere dall’impegno vocale. Purtroppo le voci dei due tenori sono fin troppo simili così nel duetto “Deh! scusa i trasporti” manca quella contrapposizione timbrica che sarebbe necessaria.
La giovane Veronica Marini è una Matilde piacevole. Un po’ trattenuta nel primo atto prende corpo nel secondo trovando la giusta intensità nella scena con Elisabetta. E’ giovane e forse nel complesso la prova risulta ancora un po’ acerba il che è pianamente comprensibile considerando la giovane età e la scarsa esperienza. Mara Gaudenzi (Enrico) e Luis Aguilar (Guglielmo) affrontano con attenta professionalità le loro parti.