Kommt, eilet und laufet BWV 249 è conosciuto come Oratorio di Pasqua, perché richiama direttamente il racconto evangelico presente nei 4 recitativi in partitura, i restanti 7 numeri sono parodie di brani scritti precedentemente per una occasione profana, una composizione di auguri (BWV 249a) di auguri per il compleanno del duca Christian di Saxe-Weißenfels, celebrato a Lipsia il 25 febbraio 1725. La musica di questa cantata fu poi riutilizzata per la Pasqua di quello stesso anno e che cadeva l’1 aprile, ma l’anno seguente l’opera conobbe una nuova utilizzazione profana per (BWV 249b) per il compleanno del conte Joachim Friedrich von Flemming governatore militare a Lipsia e infine, all’inizio degli anni ’30 (1732-35) Bach revisionò la partitura denominandola Oratorio, arrivando a una ulteriore versione nel 1749. Poiché la musica delle prime versioni profane è andata perduta, di quelle sacre invece si è conservato il carattere e l’apparato esecutivo. Per la prima versione sacra Bach aveva precisato i nomi dei personaggi affidati a ciascuna voce: Maria, madre di Gesù, Maria Maddalena, Pietro e Giovanni, nomi che, stranamente, non figurano nella seconda versione sacra che, come si è detto, porta la denominazione di Oratorio. Già la prima versione per il compleanno del duca si presentava come un lavoro del tutto nuovo. Le pagine strumentali: la Sinfonia e l’Adagio, ma anche il nr.3, un duetto che venne alla fine trasformato in un Coro (che sicuramente in origine era un Allegro) provenivano da un Concerto strumentale, uno dei molti scritti a Kothen, ma perlopiù perduti o noti attraverso i loro adattamenti in pagine vocali. Dopo i toni solenni, ma nel contempo brillanti della Sinfonia, l’Adagio, con la bella cantabilità dell’oboe solista, ricca di pathos dopo il clangore della Sinfonia. Da notare come tutta la partitura abbia i connotati di una “Suite”: il nr.5 è un “Mnuetto”. il 7 una “Bourrée”, il 9 una “Gavotte” e l’11 una “Giga”. Un’atmosfera di “galanterie” che Bach utilizzo frequentemente in moltissime opere sacre. La tenue vicenda di questo Oratorio viene avviata nel primo recitativo, con l’intervento dei iniziale di Pietro (tenore) e Giovanni (basso) che si affrettano al sepolcro di Gesù e poi di Maria Maddalena (contralto) e di Maria madre di Gesù (soprano). È quest’ultima ad intonare un’aria (Nr.5) con flauto obbligato, un adagio di tranquilla bellezza nel corso del quale il personaggio lamenta che a nulla servono gli unguenti, ma solo l’alloro con il quale si celebrerà il trionfo di Gesù. Nel recitativo successivo (Nr.6) si apprende che un angelo è venuto ad annunziare la resurrezione di Cristo, mentre Pietro ne rinviene il sudario. L’aria che segue (Nr.7), una mirabile aria “del sonno” condotta da una coppia di flauti dolci, in parallelo con gli archi in sordina, vede Pietro sognare la propria morte e intendendola appunto come un sonno leggero. Il Nr.8 è un recitativo che subito si trasforma in arioso, nel quale le donne si augurano di rivedere presto il Redentore. Un’ultima aria (Nr.9) con un’oboe d’amore concertante, esprime l’afflizione di Maria Maddalena. Nell’ultimo recitativo (nr.10) Giovanni esorta a gioire per la resurrezione. Un Coro (nr.11)conclude la partitura utilizzandola formula bipartita dell’Ouverture alla “francese”, un “Grave” introduttivo e un “Allegro” in stile fugato con un andamento ritmico di “Giga”.
Nr1 e 2 – Sinfonia e Adagio
Nr.3 – Coro
Venite, affrettatevi e correte, o piedi lesti,
Verso la grotta che ha nascosto Gesù!
Risa e scherzi
Accompagnino il vostro cuore,
Poiché il nostro Salvatore è risorto.
Nr.4 – Recitativo
Maria Maddalena
Oh cuore freddo e insensibile degli uomini!
Dov’è l’amore
Che dovete al Redentore?
Maria, la Madre di Gesù
Da una fragile donna vi fate umiliare!
Pietro
Ah, che pena!
Giovanni
E cuori afflitti dal dolore.
Petro, Giovanni
Con lacrime salate
E struggente nostalgia
Ha voluto ungerlo.
Maria e Maria Maddalena
Cosa che voi, come noi, avete fatto invano.
Nr.5 – Aria (Maria)
Oh anime, le vostre spezie
Non saranno più mirra
Perché solo
Con risplendenti corone d’alloro
Potrà placarsi il vostro struggente desiderio.
Nr.6 – Recitativo
Pietro
Ecco il sepolcro.
Giovanni
Ecco la pietra,
Che lo ha coperto;
Ma dove sarà mai il mio Salvatore?
Maria Maddalena
È risorto dai morti!
Abbiamo incontrato un angelo
Che ce lo ha detto.
Pietro
Vedo qui con gioia
Il sudario srotolato.
Nr.7 – Aria (Pietro)
A poco a poco il mio tormento
Non sarà altro che un sonno leggero
Gesù, attraverso il tuo sudario
Sì, lì avrò sollievo
E le lacrime del mio dolore
Sì asciugheranno dolcemente sulle mie gote.
Nr.8 – Recitativo
Maria e Maria Maddalena
Intanto cantiamo
Con desiderio struggente:
Ah, se soltanto potessimo
Vedere subito il Redentore!
Nr.9 – Aria (Maria Maddalena)
Ditemi, su ditemi,
Ditemi, dove posso trovare Gesù,
Colui che la mia anima adora!
Vieni, su vieni, abbracciami!
Che il mio cuore senza di te
È desolato e afflitto.
Nr.10 – Recitativo
Giovanni
Esultiamo,
Che il nostro Gesù vive di nuovo,
E il nostro cuore,
Prima afflitto e trepidante
Dimentica il dolore,
E indugia in canti di gioia,
Poiché il nostro Salvatore vive di nuovo.
Nr.11 – Coro
Lode e grazie
Sia per sempre, Signore, il tuo canto di lode!
L’inferno e il diavolo si sono dileguati,
Le loro porte sono state distrutte
Esultate, o lingue liberate,
affinché lo si senta fino in cielo!
Aprite, o Cieli, l’arco splendente,
Il leone di Giuda sì avvicina vittorioso!
Traduzione Marina Marinelli