ROMA: PRESENTATA LA 40ESIMA EDIZIONE DI ROMAEUROPA FESTIVAL
(4 settembre – 16 novembre 2025)
Presentazione del Programma della Quarantesima Edizione
Intervengono Sam Stourdzé (Direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici), Guido Fabiani (Presidente della Fondazione Romaeuropa), Roberto Gualtieri (Sindaco di Roma Capitale), Simona Baldassarre (Assessore alla Cultura della Regione Lazio), Fabrizio Grifasi (Direttore Generale e Artistico della Fondazione Romaeuropa)
Roma, Villa Medici – Accademia di Francia a Roma, 16 aprile 2025
Nel 1986, su impulso del direttore dell’Accademia di Francia Jean-Marie Drot e di Monique Veaute assieme al sostegno di Giovanni Pieraccini, nasceva con l’entusiasmo di chi crede che la cultura possa cambiare una città il Romaeuropa Festival. Oggi, a distanza di quart’anni, quella visione audace è la realtà concreta di un operare attento alle diverse sensibilità del presente. Il Festival ritorna dunque con un’edizione che è ancora una volta un invito a guardare avanti, nella speranza che la cultura aiuti ad affrontare i cambiamenti della contemporaneità. Dal 4 settembre al 16 novembre saranno presentati oltre 110 spettacoli per ben 250 repliche con 700 artisti da tutti il mondo: oltre due mesi di programmazione, dunque, per un’utopia diventata realtà. Nel segno del dialogo culturale tra Italia e Spagna inaugura, il 4 settembre, la quarantesima edizione del Romaeuropa Festival. Ne è protagonista il prestigioso Ballet Nacional de España alla sua prima collaborazione con il coreografo Marcos Morau per portare in scena Afanador. Corealizzato con il Teatro dell’Opera di Roma lo spettacolo reinventa in scena l’alchimia tra l’omonimo fotografo colombiano e le più grandi leggende del flamenco. Il confronto tra tradizione e innovazione attraversa la proposta di artisti, interpreti e grandi formazioni impegnate nel rinnovamento del repertorio. Per il genere danza, segnaliamo prima di tutto la Dresden Frankfurt Dance Company. La compagnia presenta in prima nazionale un doppio programma composto da Civil Society: Undertainment, nuova creazione co-commissionata da Romaeuropa a William Forsythe, e Lisa, firmata dall’attuale direttore della compagnia Ioannis Mandafounis. Il Ballet National del Marseille torna al Romaeuropa Festival con la direzione di (LA)HORDE per presentare Chronicles, con estratti dalle pièce Room with a View e Age of Content. Due spettacoli questi che fanno parte del percorso realizzato in collaborazione con Dance Reflections by Van Cleef & Arpels, il programma della Maison dedicato al sostegno della danza contemporanea. Sempre a questo programma va ricondotta la presenza del coreografo Cassiel Gaube con Soirée d’études nei suggestivi spazi di Villa Medici, nonché del coreografo nigeriano Qudus Onikeku, che in Terrapolis fonde musica, danza urbana, moda, arti visive e spiritualità africana, e infine del greco Christos Papadopoulos che presenta My Fierce Ignorant Step dal suo celebre linguaggio minimalista. Anche per il suo quarantesimo anniversario, il Romaeuropa Festival contribuisce a creare una mappa di visioni artistiche globali. L’incontro tra il regista e drammaturgo franco-marocchino Mohamed El Khatib e l’icona assoluta del flamenco Israel Galván dà vita all’inedito Israel & Mohamed, in cui i due artisti esplorano le rispettive radici in un potente confronto scenico. Come parte degli appuntamenti dedicati alla scena fiamminga torna poi in un incontro con il regista e coreografo libanese Rabih Mroué anche la coreografa Anne Teresa De Keersmaeker con lo spettacolo A little bit of the moon (in corealizzazione con Short Theatre). Il focus costruito con Flanders State of the Art vede poi tra i protagonisti Miet Warlop, rappresentante del Belgio alla Biennale Arte 2026, che porta a Roma lo spettacolo INHALE; DELIRIUM, EXHALE (in corealizzazione con la Fondazione Teatro di Roma), in cui 1500 metri di seta formano una potente onda visiva, raffigurazione simbolica della forza creativa. Dello stesso ambito fa parte lo spettacolo Mystica (produzione Muziektheater Transparant) realizzato dal regista Kasper Vanderberghe in dialogo con il compositore Timo Tembuyser e il musicista Jens Bouttery: si tratta di un rituale scenico che tra acrobazie aeree, danza e musica, rende omaggio alle grandi figure mistiche della storia. Nell’ambito del focus dedicato alla scena lituana debutta al Festival il coreografo Dovydas Strimaitis con lo spettacolo Hairy, mentre dal Québec arriva Louise Lecavalier, tra i membri della storica La La La Human Steps e per anni collaboratrice di David Bowie, con il suo assolo ipnotico danses vagabondes. Al patrimonio culturale e ai paesaggi del deserto di AIUla si ispira Thikra: Night of remembering, nuova produzione di Akram Khan in dialogo con l’artista visiva saudita Manal AIDowayan. Da Taiwan arriva la compagnia U-Theatre che in Sword of Wisdom reiventa la tradizione delle percussioni unendola alle arti marziali, alla danza, alla meditazione, al teatro. Dal Brasile invece – e in particolare da Maré, Favela di Rio de Janeiro – ritorna Lia Rodriguez, che con lo spettacolo Borda costruisce potenti tableaux tra rituali ancestrali e urbani. Accanto alla sua vocazione internazionale, è proprio l’attenzione alla creatività italiana a rappresentare, da quarant’anni, il cuore pulsante del Romaeuropa Festival. Un impegno costante che si traduce in una fitta trama di percorsi dedicati alle voci più originali della scena nazionale. Se il duo composto da Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi guida per la prima volta la compagnia croata Studio Contemporary Dance nel geometrico All’Arme, il dialogo tra Italia e Spagna continua a essere protagonista con la presenza della compagnia KOR’SIA che presenta per la prima volta a Roma, al Teatro Argentina, la nuova creazione Simulacro. La scena emergente è al centro della rinnovata sezione Dancing Days – a cura di Francesca Manica –, che continua a esplorare le nuove tendenze della danza europea e nazionale in rete con Aerowaves. Tra i nomi: Ermira Goro (Grecia), Janet Novás e Mercedes Peón (Galizia), Armin Hokmi (Germania) e gli italiani Francesca Santamaria, Vittorio Pagani, Aristide Rontini e Matteo Sedda, quest’ultimo vincitore della scorsa edizione di DNAappunti Coreografici, il premio dedicato alla coreografia italiana under 35, giunto quest’anno all’undicesima edizione, la cui finale tornerà a svolgersi nell’ambito del programma di ULTRA REF. Un festival per tutti i gusti, destinato ad attrarre un vasto pubblico, e dalla filosofia autenticamente glocal. Foto Merche Burgos
Roma, RomaEuropa Festival: “Presentata la 40esima edizione”
