Roma, Teatro dell’Opera
SUOR ANGELICA / IL PRIGIONIERO
Chiude con un doppio titolo di grande intensità la terza tappa del progetto triennale Trittico ricomposto, promosso dal Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con il Festival Puccini di Torre del Lago, in occasione del centenario della morte del compositore lucchese. Dopo Il tabarro accostato alla Serva padrona e Gianni Schicchi in dialogo con Der Kaiser von Atlantis, è ora la volta di Suor Angelica e Il prigioniero, a comporre un dittico profondamente spirituale, dove il tema della fede, declinata tra espiazione e speranza, si fa architrave drammaturgica ed emotiva. Sul podio, a guidare l’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, torna Michele Mariotti, già protagonista delle precedenti tappe del progetto, mentre la regia è firmata da Calixto Bieito, nome tra i più iconici del teatro musicale contemporaneo. Il suo sguardo crudo, visionario e profondamente corporeo si confronta con due partiture opposte per stile ma complementari nel sentire: da un lato l’iperromanticismo lacerato e lirico di Puccini, dall’altro l’intellettualismo etico e musicale di Dallapiccola, portavoce di un Novecento colto e morale. In Suor Angelica, opera in un atto su libretto di Giovacchino Forzano, la protagonista è interpretata da Corinne Winters e, in alternanza, da Yolanda Auyanet (nelle recite del 24 e del 27 aprile). Il ruolo della Zia Principessa, figura fredda e tragica, sarà affidato al mezzosoprano Marie-Nicole Lemieux, mentre nel cast figurano numerose interpreti femminili tra cui Annunziata Vestri (La Badessa), Irene Savignano, Carlotta Vichi, Laura Cherici, Ilaria Sicignano e molte artiste emergenti provenienti dal progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, tra cui Jessica Ricci, Maria Elena Pepi e Sofia Barbashova. Il dialogo tematico con Il prigioniero, capolavoro di Luigi Dallapiccola in un prologo e un atto unico, si fonda sull’opposizione tra illusione e realtà, speranza e tortura, fede e negazione. Opera densa, atonale e simbolista, ispirata ai testi di Villiers de l’Isle Adam e Charles de Coster, trova in Mattia Olivieri un interprete vocale e attoriale ideale per il ruolo del protagonista, affiancato da Ángeles Blancas nel ruolo della Madre e da John Daszak, impegnato nel doppio ruolo del Carceriere e del Grande Inquisitore. Completano il cast Nicola Straniero e Arturo Espinosa, nei ruoli sacerdotali. Le scene sono firmate da Anna Kirsch, i costumi da Ingo Krügler, il disegno luci da Michael Bauer. Il maestro del coro è Ciro Visco, mentre il Coro di Voci Bianche è preparato da Alberto De Sanctis. Questo nuovo allestimento si configura non solo come un raffinato esercizio di rilettura drammaturgica, ma anche come uno spazio di riflessione etica ed esistenziale, in linea con la vocazione sempre più profonda del Teatro dell’Opera di Roma a offrire produzioni che non temono il rischio, capaci di coniugare ricerca musicale e attualità teatrale. La serata, strutturata in due tempi autonomi, conduce lo spettatore in un percorso in cui la grazia e la redenzione, il dolore e la pietà, diventano materia viva di una musica che continua a interrogarci. Qui per tutte le informazioni.
Roma, Teatro dell’Opera: “Suor Angelica / Il Prigioniero” dal 23 aprile al 02 maggio 2025
