Venezia, Palazzetto Bru Zane: “La grande sfida” con il duo pianistico Spina & Benignetti

Palazzetto Bru Zane, Festival “Bizet, l’amore ribelle”, 29 marzo-16 maggio 2025
LA GRANDE SFIDA”
Pianoforte a quattro mani Eleonora Spina, Michele Benignetti
Georges Bizet: “Jeux d’enfants”; Charles Gounod: Sonate pour piano à quatre mains; Théodore Gouvy: Sonate pour piano à quatre mains; Charles Billema: d’après Georges Bizet Fantaisie brillante sur Carmen

Venezia, 15 aprile 2025
Una grande sfida era sottesa alla proposta di questo concerto, quella che da anni porta avanti il Palazzetto Bru Zane: avvicinare il pubblico alla musica da camera, riscoprire opere ed autori poco o per nulla conosciuti, coniugare raffinatezza dei programmi e gradimento del pubblico, alto livello artistico e promozione di nuovi talenti. Tali erano i giovani interpreti di questo concerto, che ha aggiunto altri particolari all’inedito ritratto di Georges Bizet, che si va delineando nel corso del festival a lui dedicato quest’anno dal Centre de Musique Ronantique Française. Ci riferiamo al duo pianistico formato da Eleonora Spina e Michele Benignetti, i quali si sono cimentati in brani per pianoforte a quattro mani – di Bizet ed autori francesi a lui contemporanei –, che presentavano non poche difficoltà tecniche e richiedevano, inoltre, di esaltare le qualità ‘orchestrali’ del pianoforte come di trovare il giusto mezzo tra virtuosismo e finezza interpretativa. Una grande sfida anche la loro, superata a pieni voti, com’era del resto prevedibile, trattandosi di due concertisti che si vanno affermando a livello internazionale e di cui si è pienamente apprezzato l’affiatamento, oltre alla consapevole adesione al codice stilistico, cui rimandavano i titoli in programma. Il primo era Jeux d’enfants di Georges Bizet, una raccolta di pezzi – terminata dal compositore nel 1871, in prossimità della nascita del suo primo figlio – ispirata al mondo dell’infanzia, ma pensata per interpreti esperti, viste le ricorrenti difficoltà che presenta. Encomiabile la prestazione offerta dal Duo Spina & Benignetti – con Eleonora Spina impegnata, qui come negli altri pezzi, nella zona più acuta della tastiera e Michele Benignetti in quella più grave –, che ha dimostrato verve e buon gusto, oltre a una tecnica ineccepibile, affrontando queste scenette, in cui Bizet raffigura, con candore e freschezza, i divertimenti dei bambini, ricorrendo a motivi di icastica immediatezza: dal tono sognante che caratterizza L’Escarpolette al frenetico galop, che anima Le Bal – un pezzo di particolare virtuosismo insieme a La Toupie – passando per il piglio infantilmente marziale di Trompette et Tambour e l’adorabile quadretto domestico di Petit mari, petite femme.
I due concertisti si sono analogamente fatti apprezzare interpretando composizioni di altri autori, a partire dalla Sonata per pianoforte a quattro mani in mi bemolle maggiore, CG 617 di Charles Gounod – amico di Bizet – risalente al 1839, rimasta inedita fino al 2017. Modellata sulle sonate di George Onslow, fa pensare per certi salti di tonalità a Schubert, ma la tendenza a teatralizzare i temi già rivela il futuro autore di Faust. Vivace e coinvolgente l’Allegro, interessante per la rapida successione di modulazioni inaspettate e gli scambi tra i due esecutori, oltre che per l’affascinante secondo tema. Triste e lamentoso l’Adagio, come fosse l’espressione di un cuore oppresso dalla minaccia di un dramma che, peraltro, non esploderà, nonostante l’agitazione che percorre la sezione centrale. Affine allo spirito di Mozart l’ultimo movimento, Presto – un’indicazione agogica raramente prevista da Gounod –, scritto in forma sonata, il cui primo tema, aveva il carattere di una fanfara su un accordo perfetto, in fortissimo.
Alla Sonata di Gounod è seguita la Sonata per pianoforte a quattro mani in do minore di Théodore Gouvy. Composta nel 1868, essa segue uno schema formale classico in quattro movimenti, tra cui un Minuetto. L’Allegro moderato iniziale – aperto da un tema di grande semplicità, enunciato dalla mano destra del primo pianista: una linea melodica discendente nel registro sopranile – ha evocato un universo lirico. Intriso di lirismo anche il Larghetto, dove gli interpreti hanno sfoggiato particolare destrezza nelle ornamentazioni. Fortemente contrastante rispetto ai movimenti precedenti il clima del Minuetto caratterizzato da un tema di grande energia. Pieno di sorprese – tra repentini cambiamenti di carattere e sfumature –, nonché improntato al buonumore l’Allegro vivace finale: roboante all’inizio e più oltre melodico, ha messo in luce la collaudata complicità tra i due interpreti.

Ha chiuso la serata Charles Billema con la sua Fantaisie brillante sur Carmen – pubblicata nel 1883, lo stesso anno della ripresa di Carmen all’Opéra-Comique –, che mette in evidenza alcuni dei temi di maggior spicco dell’opera. Particolarmente prestanti e briosi si sono dimostrati Eleonora Spina e Michele Benignetti nell’affrontare la scrittura virtuosistica dal carattere salottiero, che – al pari di molte parafrasi o fantasie di brani operistici, allora molto popolari – caratterizza questo pezzo, dove un materiale melodico, già all’epoca famosissimo, viene variato ed ornato. Entusiastici applausi. Un fuoriprogramma, offerto dai due artisti come omaggio alla “magica” Venezia: di Edward Elgar, Salut d’amour.