Roma, Basilica dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio al Quirinale: “Madame Elisabeth”

Roma, Basilica dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio al Quirinale
“MADAME ELISABETH”
Oratorio in tre atti per soli, coro, orchestra e organo
Libretto di Dominique Sabourdin-Perrin
Musica di Jean Galard
La Regina MARIA CHIARA FORTE
Madame Elisabeth BIANCA ASTURIANO
Madame Royale CARLA FERRARI
Il Re ANDREA D’AMELIO
Luigi XVII ELENA ZERVINI
Funzionario municipale GIULIANO MAZZINI
Pauline de Tourzel NICOLETA TORTIU
Cléry MARCO CIARDO
Chaumette ANDREA MARTUCCI
Chaveau-Lagarde CARLO PUTELLI
Dumas ANDREA JIN CHEN
Fouquier-Tinville ANDREA FERMI
Il guardiano Richard ANDREA D’AMELIO
Orchestra Solisti e Coro della Cappella Ludovicea
Direttore ILDEBRANDO MURA
Roma, 10 maggio 2025
Il 10 maggio 1794, appena trentenne e totalmente estranea a qualsivoglia vicenda politica, saliva sulla ghigliottina Madame Elisabeth, la sorella minore nubile di Luigi XVI insieme ad un gruppo di altri 24 aristocratici. Fouquier-Tinville impedì al suo avvocato d’ufficio di incontrarla per tentare di organizzare una qualche difesa nella notte precedente il processo che durò un solo giorno, al termine del quale come prevedibile venne condannata a morte e ad essere giustiziata per ultima, in ulteriore spregio al suo rango ed alla monarchia. Come già avvenuto con la falsa accusa di incesto rivolta alla regina Maria Antonietta durante il processo anche questa infame decisione del tribunale rivoluzionario si risolse in una inutile crudeltà che rafforzò l’immagine della principessa, mettendone in luce le solide virtù cristiane. Ella infatti con fede serena ed autentica confortò tutti coloro che l’avrebbero preceduta sul patibolo cercando di prepararli ad una morte cristiana e presto si diffuse la notizia che immediatamente dopo la sua decapitazione si sarebbe percepito un profumo di gigli e rose. Profondamente religiosa, caritatevole, assai colta e sportiva volle condividere nonostante le insistenze del Re suo fratello al quale era molto legata il destino della famiglia reale fino alla prigionia nella Torre del Tempio. Come suo Luigi XVI l’anno prima, venne dichiarata martire della Chiesa Cattolica nel 1794, serva di Dio nel 1953 e dal 1927 è in corso una causa di beatificazione riaperta poi nel 2017. Nell’ambito della ricca stagione concertistica che grazie all’impegno del rettore rev d Elio Lops si svolge nella basilica di San Vitale a Roma è stato proposto in prima assoluta in Italia questo oratorio in tre atti dedicato alla figura della principessa Elisabeth composto da Jean Galard su libretto di Dominique Sabourdin-Perrin e già eseguito una sola volta in Francia con un organico ridotto. Il libretto appare un po’ prolisso e qua e là sembra perdersi in inutili particolari lacrimosi che contribuiscono ad allungare la durata dell’oratorio senza di fatto approfondire o porre in evidenza la grandezza spirituale del personaggio. La musica scritta dall’organista e compositore contemporaneo Jean Galard viceversa presenta diversi punti di interesse in considerazione della evidente sapienza di scrittura in linguaggio tonale e della indubbia riuscita di alcuni momenti come il finale. Forse potrebbe essere il caso di pensare ad una revisione che ne abbrevi i tempi per rendere più semplici la fruizione da parte del pubblico e l’impegno organizzativo futuro anche in considerazione del cospicuo numero di solisti necessari. Si deve questa questa interessante proposta, all’orchestra, ai solisti ed al coro della Cappella Ludovicea diretti dal maestro Ildebrando Mura, il quale con suono limpido e chiarezza di concertazione guida con braccio sicuro gli interpreti durante tutto l’arco espressivo dell’oratorio vivacizzando le non poche ripetizioni della partitura ed i momenti più statici dei recitativi. Alla fine lunghi e assai calorosi applausi per tutti i bravi interpreti di una composizione nuova e che ha l’indubbio merito di ricordare una figura femminile di universale spessore etico e di profondo valore religioso, involontaria, ma lucida e consapevole vittima della storia.