Teatro dell’Opera di Roma Stagione Lirica 2024/25
Teatro Nazionale
“IL RE PASTORE”
Serenata in due atti, K 208
Libretto di Pietro Metastasio
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Alessandro Re di Macedonia JUAN FRANCISCO GATELL
Aminta MIRIAM ALBANO
Elisa FRANCESCA PIA VITALE
Tamiri BENEDETTA TORRE
Agenore KRYSTIAN ADAM
Orchestra del Teatro dell’Opera
Direttore Manlio Benzi
Regia Cecilia Ligorio
Scene Gregorio Zurla
Costumi Vera Pierantoni Giua
Luci Fabio Barettin
Nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma
Roma, Teatro Nazionale 14 maggio 2025
Prosegue il progetto del Teatro dell’Opera di Roma di riproporre titoli meno frequentati con allestimenti pensati proprio per essere messi in scena al Teatro Nazionale.L’attenzione questa volta è caduta sul Re Pastore, in occasione dei 250 anni dalla prima esecuzione, rappresentato in precedenza in teatro una sola volta e composto da un diciannovenne Mozart su commissione del Principe Arcivescovo Colloredo per festeggiare il passaggio alla corte arcivescovile dell’arciduca Massimiliano, ultimo figlio dell’imperatrice Maria Teresa, in viaggio verso l’Italia. La direzione di questa splendida serenata scenica di rara esecuzione è stata affidata per l’occasione al maestro Manlio Benzi e vede il debutto al Teatro dell’Opera della regista Cecilia Ligorio. Il tema della vicenda, assai semplice, ripropone il conflitto tra sentimenti e ragion di stato, tra dovere e amore di due coppie di amanti con un lieto fine garantito da Alessandro, immagine del sovrano illuminato. Il testo di Metastasio musicato al tempo più volte da autorevoli musicisti contiene in embrione molti spunti che poi ritroveremo sviluppati nella produzione mozartiana degli anni successivi.
La regista immagina il primo atto immerso in una atmosfera forse più ispirata al mondo verde che non agli idilli dell’Arcadia metastasiana, contrapposta ad un secondo atto viceversa ambientato in un interno architettonico dalle forme squadrate e geometriche, razionale ed elegante nel quale in una sorta di continuo movimento a tratti un po’ eccessivo e non sempre in armonia con la musica diversi figuranti vagano in modo non sempre comprensibile o funzionale al fluire delle note. Molto riuscita è apparsa la realizzazione del brano più celebre della composizione, il rondò “L’amerò sarò costante” che però, costretta ad uscire velocemente alla fine dell’esecuzione, priva inspiegabilmente l’interprete del meritato applauso ed il pubblico del godersi il momento più atteso della serata. Lo spettacolo comunque è nel complesso assai piacevole e le varie arie, ciascuna con un suo carattere ben definito, ed i diversi momenti vengono illustrati con l’eleganza necessaria.
Buona la direzione del maestro Manlio Benzi soprattutto nel saper sostenere i cinque solisti nelle rispettive impegnative parti vocali. Juan Francisco Gatell impersona un Alessandro autorevole e nobile con voce estesa, ampia e una elegante presenza scenica. Miriam Albano presta la sua voce agile, chiara e espressiva ad un Aminta innamorato e virtuoso. Francesca Pia Vitale pur avendo fatto annunciare una indisposizione ha affrontato la parte di Elisa con la necessaria levità. Tamiri è stata impersonata da Benedetta Torre con aristocratica decisione ed infine la remissiva prudenza di Agenore ha trovato i giusti accenti nella bella voce di Krystian Adam. Alla fine lunghi e calorosi applausi per tutti gli interpreti da parte di un pubblico attento ed evidentemente grato per questa interessante proposta. Photocredit Fabrizio Sansoni-Teatro dell’Opera di Roma.
Roma, Teatro Nazionale: ” Il Re Pastore”
