La cantata Gott, man lobet dich in der Stille, BWV 120, fu scritta per l’annuale elezione del consiglio comunale di Lipsia. Non si sa con precisione quando sia stata composta; alcune parti potrebbero risalire al periodo di Còthen. Sicuramente è stata utilizzata come base per la cantata nuziale C 120a verso la fine degli anni 1720, anche se quest’opera non si è conservata intatta. La cosa che appare “anomala” di questa partitura è legata alla pagina iniziale. Ci si chiede coma mai Bach abbia optato di aprire una partitura celebrativa, solenne, con un’aria piuttosto pacata. Se guardiamo però il testo questo parla der Stille zu Zion, una dichiarazione di lode che attende Dio nella quiete di Sion. La sensibilità di Bach per il testo: “Silenzio” espresso in un’aria assai ampia per esprimere le accogliere varie sfumature di questa frase. Il concetto di “quiete” è sicuramente meglio espresso da un’aria che racchiudesse. Un coro non avrebbe potuto raggiungere questa essenza.
Si rientra nella solennità con il brillante Coro che segue (Nr.2) con trombe e timpani. Si tratta dell’unico movimento concertato completamente originale ma che ritroveremo circa dieci anni dopo come movimento “Et expecto” nella Messa in si minore. Il recitativo “secco” del basso (Nr.3) con il riferimento alla città dei tigli colloca certamente la cantata nel suo contesto di Lipsia. Il testo che acclama Dio come “nostro protettore” e il “nostro governo è estensione della Sua autorità è trattato da Bach in tono “minore appropriato alla serietà del discorso pronunciato. Al centro della partitura la bellissima aria cantata dal soprano (Nr.4), è un ulteriore appello affinché la salute e la benedizione assistano il governo, in modo che la giustizia e la fede possano seguirlo. Spicca il violino obbligato che si esprime in ricche ornamentazioni senza mai essere invadente. L’ultimo recitativo, questa volta “accompagnato” (Nr.4) affidato al tenore mette ancora una volta la cura l’attenzione di Bach verso i dettagli anche su testi banali, ripetitivi. Iniziando con un intervallo ascendente, presumibilmente un suggerimento della posizione elevata del Signore, il tenore chiede la sua consacrazione e la sua benedizione. Appare una rapida immagine della malvagità che fugge da noi (battute 3-4) e, come nel primo recitativo, c’è un ammorbidimento della linea alla citazione del Padre (battuta 6). Il cantante è spinto verso il registro acuto, esprimendo la fiducia con cui siamo tenuti a glorificare il Suo nome benedetto. La cantata si conclude con il Corale (Nr.5), una versione della terza parte del Te Deum tedesco. In chiesa sarebbe stata cantata dal coro e dalla congregazione a frasi alternate. Si può ipotizzare che i partecipanti alla cerimonia di insediamento dei nuovi membri del consiglio si siano uniti al coro di Bach. L’impostazione di Bach è semplice e in gran parte omofonica, ma Bach fa in modo di terminare tutte le otto frasi, tranne una, su accordi maggiori, un possibile simbolo dell’ottimismo che circonda l’evento celebrato. Le parole sono una preghiera affinché Cristo, dal cui sangue siamo redenti, ci salvi, ci benedica, ci curi e ci accudisca, per poi elevarci all’eternità.
Nr.1 – Aria (Contralto)
O Dio, a te si deve la lode in Sion,
a te si sciolgono i voti.
Nr.2 – Coro
Esultate, voci gioiose,
salite sino al cielo!
Lodate Dio nel suo santuario
ed esaltate la sua gloria;
la sua bontà,
la sua misericordia
non avranno mai fine!
Nr.3 – Recitativo (Basso)
Sù, cara città dei tigli,
vieni, inchinati dinanzi all’Altissimo,
riconosci come
nella tua bellezza e nel tuo splendore
con amore paterno
Egli ti ha protetto, conservato, salvato
ponendo la sua amorevole mano
costantemente sopra di te.
Andiamo,
scogli i voti che ha fatto all’Altissimo,
e intona canti di ringraziamento e umiltà!
Vieni, prega che il paese e la città
siano sempre più confortati da Lui,
e che queste valorose autorità
che oggi rinnovano la loro elezione
siano rivestite di molte benedizioni!
Nr.4 – Aria (Soprano)
Salvezza e benedizione
devono e dovranno sempre
prosperare sull’autorità
nell’abbondanza desiderata
così che giustizia e lealtà
possano baciarsi fraternamente.
Nr.5 – Recitativo (Tenore)
Ora Signore consacra questo governo
con la tua benedizione,
in modo che ogni male sia allontanato
e la giustizia possa fiorire nelle nostre case,
così come la pura discendenza del tuo Padre
ed il tuo nome benedetto
siano glorificati in mezzo a noi!
Nr.6 – Corale
Ora Signore aiuta noi, tuoi servi,
che hai redento con il tuo sangue!
Lasciaci un posto in cielo
con i Santi nella salvezza eterna!
Aiuta il tuo popolo, Signore Gesù Cristo,
e benedici la tua discendenza;
prenditi cura di essa sempre
e innalzala per l’eternità!
Traduzione Emanuele Antonacci