Le Cantate di Johann Sebastian Bach: prima Domenica dopo la Trinità

La terza delle tre Cantate bachiane destinate alla prima domenica dopo la Trinità (Domenica del “Corpus Domini”) è “Brich dem Hungrigen dein Brot”BWV39 (Lipsia, 23 giugno 1726), esorta al tema dell’amore per il prossimo, in combinazione con la parabola dell’uomo ricco che, se condividerà ciò che possiede con i meno fortunati, si assicurerà la grazia agli occhi del Signore. L’appello alla generosità nel dare da mangiare agli affamati è enfatizzato nel testo del coro d’apertura, utilizzando la lettura biblica  da Isaia (58, 7-8). Come in molte cantate del terzo ciclo di Bach a Lipsia, l’enorme coro iniziale (Nr.1)domina l’opera. Le brevi note dei flauti dolci, degli oboi e degli archi possono essere lette come lo spezzare del pane o, in modo più convincente, come le lacrime degli affamati. In ogni caso, l’orchestra fa da splendida cornice a quella che all’inizio è una fuga profondamente sentita ed emotiva e in seguito un’energica “chiamata alle armi”. Il recitativo del basso (Nr.2) ha toni solenni di un sermone. Segue una bella aria del contralto (Nr.3) con violino e oboe obbligati, una visione interiore e straordinariamente pura delle toccanti parole del testo che parla di imitazione della misericordia del Signore, con la metafora della semina sulla terra di quei semi che raccoglieremo dopo la morte. Queste due chiare immagini sono catturate dalla musica: quella dell’imitazione (l’oboe segue costantemente il violino) e la dispersione di semi fertili (il vocalizzo sulla parola “streuet/seminare”).  Toni severi, predicatori, per la breve aria del basso (Nr.4).  L’aria del soprano (Nr.5) con flauto dolce si contrappone alla precedente con una toccante dolcezza quasi infantile. L’ultimo recitativo (N.6) del contralto è espressione personale del credente. Quasi in contrasto con la natura positiva del testo, questo recitativo è impostato per lo più in minore, forse ricordandoci la sfida della fede. Il corale finale, uno dei più semplici e diretti di Bach.
Prima Parte
Nr.1 – Coro

Dividi il pane con l’affamato,
e accogli nella tua casa i senza tetto,
vesti chi vedi nudo,
senza distogliere gli occhi da quelli
della tua carne.
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto,
davanti a te camminerà la tua giustizia,
e la gloria del Signore ti seguirà.
Nr.2 – Recitativo (Basso)
Il Dio generoso dona in abbondanza, a noi che senza di lui non avremmo neanche il respiro.
Tutto ciò che noi siamo, è suo;
egli dispensa i suoi beni,
ma non siamo noi soli a beneficiare
dei suoi tesori.
Essi sono la pietra di paragone
per farci capire
che egli dispensa ai poveri,
ciò che serve ai loro bisogni,
in quanto la sua mano clemente ci distribuisce a
profusione il necessario per loro.
I beni che ci ha donato non dobbiamo restituirglieli
con l’interesse nei suoi granai;
più che le offerte, la carità praticata
verso il prossimo sa toccare il suo cuore.
Nr.3 – Aria (Contralto)
Essere sulla terra simili al creatore,
in piccola misura,
vuol dire essere beati in anticipo.
Imitare la sua misericordia
è seminare quaggiù chicchi di benedizione
che lassù mieteremo.
Seconda Parte
Nr.4 – Aria (Basso)
Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei
vostri beni agli altri, perché di tali sacrifici Dio
si compiace.
Nr.5 – Aria (Soprano)
Altissimo, ciò che io ho
non è che un tuo dono.
Se io volessi presentarmi
davanti il tuo volto
ringraziandoti con i miei beni,
tu non desidereresti le mie offerte.
Nr.6 – Recitativo (Contralto)
Come posso restituirti pienamente, o Signore, ciò che
hai fatto per il mio corpo e per la mia anima?
Si, e ciò che riceverò ancora,
e non raramente, visto che continuo
a lodarti ad ogni ora?
Di me non ho niente che la mia anima da offrirti,
al prossimo, il desiderio di servirlo,
al povero, ciò che mi hai dato nella vita,
e alla terra, quando ti piacerà,
il mio povero corpo.
Ti offro ciò che posso, Signore
ti piaccia che un giorno io possa ricevere
ciò che mi hai promesso.
Nr.7 – Corale
Beati coloro che, nella carità,
si fanno carico dei bisogni altrui,
compatiscono con i poveri
e pregano fedelmente Dio per essi.
Coloro che aiutano con i loro consigli
e, quando possono, con i loro atti
riceveranno in cambio il tuo aiuto
e otterranno misericordia.
Traduzione Emanuele Antonacci