Roma, Teatro di Roma
NUOVA STAGIONE 2025-2026
Il Teatro di Roma ha presentato oggi, nella prestigiosa cornice del Teatro Argentina, la nuova stagione 2025-2026. Il claim scelto è “Tutto il teatro”, un’espressione che non è solo slogan, ma dichiarazione programmatica di un’identità plurale, aperta, fortemente radicata nella città e, allo stesso tempo, proiettata verso l’internazionalità. La nuova stagione, che si articola tra i tre poli fondamentali della Fondazione – Argentina, India e Torlonia – si compone di oltre settanta titoli, tra produzioni, coproduzioni e ospitalità, arricchita da progetti per le nuove generazioni, percorsi formativi e cicli divulgativi. A presentare il cartellone sono stati il presidente Francesco Siciliano, il direttore generale Maurizio Roi e il direttore artistico Luca De Fusco, affiancati dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. La presenza delle istituzioni ha ribadito il ruolo centrale del Teatro di Roma nel panorama culturale nazionale e il rinnovato patto tra politica e cultura per rendere il teatro sempre più motore vivo della società. Il Teatro Argentina sarà, come sottolineato da De Fusco, “la casa del grande teatro”. Qui si alterneranno nomi storici e nuove visioni, come nel caso di “Sabato, domenica e lunedì” di Eduardo De Filippo, nella nuova regia dello stesso De Fusco, e “Prima del temporale”, spettacolo che vedrà protagonista Umberto Orsini sotto la direzione di Massimo Popolizio. Il Teatro India continuerà a rappresentare lo spazio dell’esplorazione e della ricerca, dando voce alla scena contemporanea italiana e internazionale: tra i titoli più attesi “Festa”, progetto di Leonardo Manzan nato da un dialogo interculturale con la Georgia, che nella forma rituale del brindisi tradizionale georgiano intende costruire un ponte tra culture e generazioni, riflettendo sulle attuali tensioni geopolitiche e sulle aspirazioni europee. Sempre a India andrà in scena “Mi manca Van Gogh” di Francesca Astrei, dramma acuto e necessario sul tema del revenge porn, emblema di una stagione che non ha paura di interrogare il presente. Il Teatro Torlonia conferma la sua vocazione come spazio intimo e raffinato, luogo di narrazioni al femminile e approfondimenti introspettivi. Qui troveranno voce storie di donne, registe e attrici che racconteranno il mondo da una prospettiva inedita, spesso taciuta, con uno sguardo carico di forza e verità. La stagione si caratterizza inoltre per un’attenzione speciale ai giovani e alla formazione. Il Corso di perfezionamento per attori diplomati vedrà la partecipazione di importanti nomi del panorama teatrale, con laboratori che si concluderanno in saggi e spettacoli aperti al pubblico. Parallelamente, proseguono gli storici progetti inclusivi come il Laboratorio Piero Gabrielli, che unisce scuola, disabilità e teatro in un percorso di cittadinanza attiva e creatività condivisa. La programmazione per le nuove generazioni include 17 spettacoli, tre dei quali di produzione, e il Festival Contemporaneo Futuro, curato da Fabrizio Pallara, che mira a formare i pubblici di domani attraverso linguaggi scenici freschi, coinvolgenti e profondamente educativi. Accanto alla produzione teatrale, il Teatro di Roma prosegue con il suo impegno culturale nella divulgazione, attraverso format di grande successo che dialogano con la città e il sapere. Si confermano le nuove edizioni di “Luce sull’archeologia”, giunta al suo dodicesimo anno e dedicata a “Roma madre del mondo”, “Quando la scienza fa spettacolo”, “Tra psiche e mito. Dialoghi sull’essere” e “Lo spazio in versi”, ciclo che coniuga poesia e performance. In questi percorsi si riflette l’idea di un teatro che non è solo intrattenimento, ma luogo di riflessione civile, di confronto interdisciplinare, di partecipazione attiva alla vita culturale del paese. Il sindaco Roberto Gualtieri ha sottolineato come la stagione 2025-26 rappresenti un momento di rilancio per la cultura capitolina, non solo per la qualità e la quantità della proposta, ma per la visione articolata che valorizza le diverse missioni dei teatri coinvolti. Il primo cittadino ha ricordato la centralità del Teatro di Roma quale motore di produzione teatrale e ha annunciato con entusiasmo la riapertura del Teatro Valle, struttura storica finalmente restituita alla città. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha elogiato la coesione istituzionale che ha reso possibile una stagione così articolata, ribadendo la convinzione che la cultura debba essere il collante della società in un’epoca frammentata e divisiva. In questo spirito ha lanciato un “patto per il teatro” con il sindaco Gualtieri, nella prospettiva condivisa di rilanciare anche altre strutture come il Teatro Eliseo, simbolo di una memoria collettiva che merita attenzione e cura. Il Teatro di Roma si presenta così, in questa nuova stagione, come un organismo vivo, dinamico, attraversato da tensioni feconde e dialoghi trasversali. Un teatro che ha il coraggio di confrontarsi con il passato e di farsi attraversare dalle urgenze del presente, senza rinunciare alla bellezza, all’ascolto, alla comunità. Un teatro che è, finalmente, tutto. Qui per tutti i dettagli.
Roma, Teatro di Roma: “Presentata la Stagione 2025/ 2026”
