PRESENTATA LA STAGIONE 2025–2026 DEL TEATRO QUIRINO “VITTORIO GASSMAN”
Un cartellone d’eccellenza tra grandi classici e nuove sfide sceniche. Rosario Coppolino annuncia anche la prelazione sull’acquisto dell’immobile storico
Il Teatro Quirino “Vittorio Gassman” ha presentato ufficialmente la stagione teatrale 2025–2026, con una conferenza stampa guidata dal direttore Rosario Coppolino, che ha condiviso con il pubblico e la stampa un doppio annuncio: non solo un programma artistico d’altissimo profilo, ma anche la notizia dell’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto dell’immobile da parte della Quirino srl, che segna un passo decisivo verso la piena autonomia e continuità della storica istituzione romana. In un passaggio di testimone che ha visto nel 2023 la conclusione della direzione di Geppy Gleijeses (in carica dal 2009, dopo l’Ente Teatrale Italiano), il nuovo corso guidato da Coppolino si contraddistingue da subito per ambizione culturale e progettualità strutturale. Il direttore ha infatti ufficializzato il versamento della caparra per l’acquisto del teatro, esercitando il diritto di prelazione previsto per il conduttore dell’immobile, di proprietà statale dal 1871. Un’azione che blocca la precedente iniziativa di acquisto avviata dallo stesso Gleijeses e che garantisce al Quirino una prospettiva stabile e strategica nel panorama teatrale nazionale. Il sipario si alzerà il 30 settembre 2025 con “Titus – Why don’t you stop the show?” di William Shakespeare, un adattamento potente diretto da Davide Sacco e interpretato da Francesco Montanari e Marianella Bargilli. Seguirà “Indovina chi viene a cena?” di William Arthur Rose, per la regia di Guglielmo Ferro, con Cesare Bocci e Vittoria Belvedere, una riflessione teatrale sulla tolleranza e l’incontro tra differenze. A ottobre, “Il piacere dell’onestà” di Luigi Pirandello con Pippo Pattavina per la regia di Giampaolo Romania, lascerà spazio a una nuova produzione di “Sogno di una notte di mezza estate” diretta da Daniele Salvo con Melania Giglio, e al poliziesco “Tenente Colombo, analisi di un omicidio” con Gianluca Ramazzotti e la regia di Marcello Cotugno. Dal 25 novembre al 7 dicembre “La vedova scaltra” di Goldoni vedrà protagonisti Caterina Murino e Giulio Corso, diretti da Giancarlo Marinelli. Chiuderà l’anno “La vita davanti a sé” di Romain Gary con Silvio Orlando, in scena dal 10 al 21 dicembre, una storia di fragilità, accoglienza e redenzione. Dal 26 dicembre all’11 gennaio 2026, “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta sarà affidato all’energia comica di Gianfelice Imparato e alla regia di Leo Muscato. A seguire, “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo (21–25 gennaio), vedrà in scena Alessandro Haber diretto da Paolo Valerio. Laura Morante tornerà al teatro con “Insieme” (27 gennaio–1 febbraio), diretta da Fabio Marra, seguita da “L’amore non lo vede nessuno” (3–8 febbraio), con Stefania Rocca e Massimo Venturiello per la regia di Piero Maccarinelli. Dal 10 al 15 febbraio sarà la volta de “La rigenerazione” di Italo Svevo, con Nello Masdia e Roberta Caronia, diretti da Valerio Santoro. Dal 17 al 22 febbraio Vanessa Gravina e Nicola Rignanese interpreteranno il dramma psicologico “Pazza” di Tom Topor, con la regia di Fabrizio Coniglio. A marzo, “Gli innamorati” di Goldoni (24 febbraio–1 marzo) diretto da Roberto Valerio, e “Il Padrone” di Gianni Clementi (3–15 marzo), ambientato nella comunità ebraica degli anni ’50, con Nancy Brilli, Fabio Bussotti e Claudio Mazzenga, per la regia di Pierluigi Iorio. Dal 17 al 22 marzo, “Il berretto a sonagli” di Pirandello con Enrico Guarnieri e Nadia De Luca, sarà seguito da “La grande magia” di Eduardo De Filippo (24–29 marzo), con Natalino Balasso e Michele Di Mauro, regia di Gabriele Russo e musiche originali di Antonio Della Ragione. Aprile si apre con “La Mandragola” di Machiavelli (1–6 aprile), con Massimo Venturiello e Francesco Salvi, diretti da Guglielmo Ferro. Dal 21 al 26 aprile andrà in scena “Pignasecca Pignaverde” di Emerico Valentini, nella storica versione interpretata da Gilberto Govi, qui riletta da Tullio Solenghi e il Teatro Nazionale di Genova. La stagione si chiude con “Falstaff – l’arte di farla franca”, tratto da Shakespeare e adattato da Davide Sacco, interpretato da Emilio Solfrizzi: un’ode alla leggerezza e all’intelligenza teatrale, in scena dal 28 aprile al 3 maggio 2026. Le produzioni saranno in parte firmate dal Teatro Quirino, in collaborazione con importanti enti nazionali e compagnie private. La biglietteria del Teatro è attiva online e presso il botteghino. Sono previste riduzioni per studenti, over 65 e abbonamenti a scelta. Il Teatro Quirino, con questa nuova stagione, si conferma punto di riferimento della scena romana e italiana, proponendo un cartellone ricco, variegato e di alto profilo, in grado di parlare a pubblici diversi e alle generazioni future. Qui per tutte le informazioni: www.teatroquirino.it
Roma, Teatro Quirino Vittorio Gassman: “Presentata la stagione 2025-2026”
