Roma, Villa di Massenzio
VIAGGI NEL PASSATO
promossI dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
C’è un punto lungo la via Appia in cui il tempo non è mai passato del tutto. Un tratto di campagna solitaria, sospesa tra il silenzio delle pietre e il richiamo lontano dei pini, dove la città si ritira e affida alla memoria il compito di farsi voce. È qui, tra il secondo e il terzo miglio dell’antica strada consolare, che sorge la Villa di Massenzio, luogo di malinconica bellezza e teatro di una delle iniziative più evocative del Giubileo 2025: le aperture serali intitolate Viaggi nel passato, promosse dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Il progetto si sviluppa attraverso due serate principali – sabato 14 e sabato 28 giugno – in cui il sito archeologico resterà aperto dalle 19.00 alle 22.00 (con ultimo ingresso alle 21.30), offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare l’area monumentale accompagnati da punti informativi in italiano e in inglese. Il tutto incorniciato dalla luce dorata del tramonto e da un sapiente sistema di illuminazione che ridisegna i profili dell’antico. Non si tratta, dunque, di una semplice visita, ma di un vero e proprio attraversamento poetico della storia, guidato da voci competenti e da un’atmosfera che tende naturalmente alla riflessione. Al centro dell’itinerario si staglia la figura tragica di Massenzio, imperatore per breve tempo, caduto nella celebre battaglia del Ponte Milvio nel 312 d.C. contro Costantino. Figlio di Massimiano, Massenzio scelse di costruire in questo lembo di Agro Romano una residenza monumentale che potesse fungere da dichiarazione dinastica, da rifugio del potere e da spazio sacro per la memoria del figlio Romolo, morto in giovane età.
L’architettura della villa riflette questa duplice vocazione: da un lato la monumentalità del circo e del palazzo, dall’altro la funzione commemorativa del mausoleo. Il complesso è articolato in tre corpi principali. Il primo, il palazzo, oggi parzialmente leggibile nei suoi ambienti di base, doveva offrire all’imperatore una vista privilegiata sul paesaggio circostante. Il secondo, il circo, sorprende per la sua conservazione: lungo oltre 500 metri, è uno dei pochissimi esempi ancora ben leggibili di impianto da corse dei carri, con tanto di spina centrale e torri laterali. Infine, il terzo elemento è il mausoleo dinastico dedicato a Romolo, il giovane figlio dell’imperatore: una struttura circolare, racchiusa da un quadriportico, eretta lungo la via Appia affinché tutti i viandanti potessero vederla e, in qualche modo, condividerne il lutto. Non è difficile, attraversando questi spazi nelle ore del crepuscolo, percepire il sentimento profondo che li attraversa: una tensione tra gloria e rovina, tra affermazione e fine, tra eternità e impermanenza.
Ed è proprio in questa cornice che si inserisce l’evento musicale previsto per sabato 21 giugno, in occasione della Festa della Musica. Il Mausoleo di Romolo accoglierà L’Amor che move il sole e l’altre stelle, concerto corale curato dall’Associazione Jubilus Ensemble, ispirato all’ultimo verso della Commedia di Dante. La scelta del luogo e del repertorio non è casuale: in quello spazio circolare che fu pensato per onorare un figlio perduto, si leveranno voci a celebrare l’armonia dell’universo, a cantare l’amore come forza generatrice e trasfigurante. L’ingresso è gratuito e senza prenotazione, fino a esaurimento posti. Tutte le attività inserite nel programma sono a titolo gratuito e proseguiranno anche nei mesi estivi. Le informazioni complete sono disponibili sul sito della Sovrintendenza e al numero 060608. Al di là della fruizione immediata, l’iniziativa assume un valore simbolico: quello di restituire attenzione e centralità a una figura imperiale spesso trascurata, e di farlo in uno spazio che non è museo, ma territorio. La Villa di Massenzio non si visita, si attraversa. Non si osserva soltanto, ma si ascolta. Tra le sue pietre, l’eco della storia non è didascalica, ma emotiva. In una Roma che si prepara a ricevere milioni di pellegrini, questi appuntamenti restituiscono alla città un volto più intimo e meditativo, dove la cultura si unisce alla bellezza e il sapere si accompagna alla lentezza. Forse è proprio questo, oggi, il vero lusso: concedersi un’ora di luce tra le rovine, in ascolto delle cose che non passano. Ph.Monkeys Video Lab
Roma, Villa di Massenzio: “Viaggi nel passato”
