Torino, Teatro Regio: “Andrea Chénier” dal 17 al 29 giugno 2025

Torino, Teatro Regio
ANDREA CHENIER
Andrea Chénier, l’opera più famosa di Umberto Giordano chiude la Stagione d’Opera 2024/2025. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio Andrea Battistoni, al suo primo impegno in veste di Direttore musicale, dopo oltre un decennio di collaborazioni con i complessi artistici del Teatro. Il nuovo allestimento  scenico è firmato da Giancarlo del Monaco. Protagonisti Gregory Kunde, Maria Agresta e Franco Vassallo. Il Coro è istruito, come di consueto, da Ulisse Trabacchin. L’opera è in scena dal 18 al 29 giugno. Andrea Chénier segna il primo impegno sul podio torinese di Andrea Battistoni dopo la nomina a Direttore musicale del Teatro Regio. Il suo rapporto con i complessi artistici del Teatro è già consolidato: ha debuttato nel 2011 con il Concerto per la Festa della Repubblica in piazza San Carlo, e nel 2014 ha diretto L’elisir d’amore di Donizetti al Festival di Wiesbaden, portando il nome del Regio in una prestigiosa manifestazione internazionale. È poi tornato a Torino per La bohème, nell’ambito del progetto The Best of Italian Opera per l’EXPO 2015, e nel 2019 per il dittico La giara di Casella e Cavalleria rusticana di Mascagni, con la regia di Lavia. «Andrea Chénier è un’opera che amo profondamente. – confida Giancarlo del Monaco intervistato da Susanna Franchi per il programma di sala – mio padre la cantò accanto a Callas e Tebaldi, e la studiò direttamente con Giordano: è un’opera vocale, potente, che richiede un grande cast. Nella mia carriera ho firmato molti Chénier, tra cui la prima francese al Théâtre de la Bastille. Ma ciò che più mi interessa oggi è guardare alla figura del poeta rivoluzionario come punto di partenza per una riflessione sulle rivoluzioni, sul sogno utopico che si trasforma in incubo. Le utopie non funzionano: generano mostri. La Rivoluzione francese ha aperto la strada a Napoleone, alle guerre, alla repressione, al Terrore. Da Marx a Mao, la storia ci insegna che l’idea di un mondo migliore può trasformarsi in tragedia. La parabola di Gérard è il cuore di questo crollo ideale: da servo a carnefice, poi a uomo distrutto dalla consapevolezza. E l’amore? In questa storia ha un valore salvifico. Chénier, come un Assange ante litteram, viene ucciso per aver detto la verità. Maddalena, da ragazza frivola, diventa eroina. Morire insieme, stretti in un ultimo abbraccio, è la loro apoteosi. In quel momento, l’amore diventa l’unica vera rivoluzione possibile». Gregory Kunde è il poeta Chénier, tenore tra i più apprezzati del panorama lirico internazionale, affronta la sua undicesima produzione al Regio dopo il successo nel ruolo di Éléazar ne La Juive, dove ha conquistato pubblico e critica con la sua interpretazione intensa e magistrale. Maria Agresta dà voce alla dolente passione di Maddalena: il soprano ritrova il palcoscenico del Regio, dove si affermò con I Vespri siciliani di Giuseppe Verdi, avvio di una carriera che l’ha portata nei più grandi teatri del mondo. Franco Vassallo affronta la complessità del personaggio di Gérard, figura centrale e tormentata del dramma; baritono tra i più autorevoli del panorama internazionale, torna al Regio dopo i successi in ruoli verdiani, apprezzato per la sua forza scenica, il timbro nobile e l’intelligenza musicale. Nei ruoli dei protagonisti si alternano: Angelo Villari (Andrea Chénier), Aleksei Isaev (Carlo Gérard), Yolanda Auyanet e Vittoria Yeo (Maddalena). Completano il cast: Mara Gaudenzi (La mulatta Bersi), Federica Giansanti (La contessa di Coigny), Manuela Custer (Madelon), Adriano Gramigni (Roucher), Nicolò Ceriani (Pietro Fléville e Fouquier Tinville), Vincenzo Nizzardo (Il sanculotto Mathieu), Riccardo Rados (Un “Incredibile”); gli artisti del Regio Ensemble Daniel Umbelino (L’abate poeta), Tyler Zimmerman (Dumas), Janusz Nosek (Schmidt), Albina Tonkikh (La mulatta Bersi).
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