Le Cantate di Johann Sebastian Bach: decima Domenica dopo la Trinità

Herr, deine Augen sehen nach dem Glauben! BWV 102 è il titolo della terza Cantata bachiana per la decima Domenica dopo la Trinità. Essa completa il trittico di opere dedicate a questa festività (le altre, che abbiamo cronologicamente già trattato, sono la BWV 187 e la 45) e come le precedenti si apre con un solenne coro tripartito, ricco di invenzioni contrappuntistiche. Dopo una introduzione strumentale segue un episodio mottettistico liberamente polifonico, sulla prima parte del testo” Signore, i tuoi occhi cercano la fede! Tu li hai percossi, ma non mostrano dolore; li hai fiaccati, ma rifiutano di comprendere la correzione”.(Geremia cap.5 vers.3), seguita da una “fuga” sulla terza frase: “Hanno indurito la faccia più di una rupe, non vogliono convertirsi”. Vi è quindi una ripresa variata del blocco iniziale. Da notare che questa pregevole pagina è stata riversata da Bach nel “Kyrie” della Messa in si minore BWV 235, così come lo saranno le arie nr.3 e 5, riutilizzate nella Messa in fa maggiore BWV 233. La durezza di Geremia, ben rappresentata dal tagliente ed immaginifico linguaggio polifonico bachiano trova un corrispettivo nell’arioso del basso (nr,4) che poggia sulla lettera di Paolo ai romani (cap.2 vers.4 e 5), nella quale la parola dell’apostolo si riveste della “Vox Christi e attraverso un vivace declamato riversa sul fedele la minaccia dell’ira divina. Questa pagina è inquadrata da 2 arie dal carattere contrastante: un “Adagio” per contralto e oboe (nr.3) dalle linee contorte  e spezzate in testimonianza del dolore dell’anima sul punto di essere esclusa dalla grazia di Dio. L’altra aria (Nr.5) cantata dal tenore è una trepidante pagina con flauto traversiere, dominata da un senso di angoscia e spavento.
Prima parte
Nr.1 – Coro
Signore, i tuoi occhi cercano la fede! Tu li hai percossi,
ma non mostrano dolore; li hai fiaccati, ma rifiutano
di comprendere la correzione. Hanno indurito la faccia
più di una rupe, non vogliono convertirsi.
Nr.2 – Recitativo (Basso)
Dov’è l’immagine che Dio ha impresso in noi,
se la nostra volontà perversa si oppone a Lui?
Dov’è il potere della sua Parola,
se ogni miglioramento scompare dai nostri cuori?
L’Altissimo cerca di domarci con la tenerezza,
cercando di spingere all’obbedienza l’anima errante;
ma se essa persiste nella sua volontà distorta
egli l’abbandonerà nell’oscurità del cuore.
Nr.3 – Aria (Contralto)
Malattia dell’anima, che la sua colpa
più non riconosce
e attirando la punizione su se stessa
persevera ostinatamente,
fino ad escludersi
dalla grazia di Dio.
Nr.4 – Arioso (Basso)
Ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà,
della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere
che la bontà di Dio ti spinge alla conversione? Tu, però,
con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera
su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione
del giusto giudizio di Dio.
Seconda parte
Nr.5 – Aria (Tenore)
Temi dunque,
anima troppo sicura di te!
Pensa a cosa ti procurerà
il gioco dei peccati.
La pazienza di Dio procede con i piedi di piombo,
quindi la sua ira risulterà ancora più forte su di te.
Nr.6 – Recitativo (Contralto)
L’attesa è pericolosa;
vuoi perdere tempo?
Dio, che prima era clemente,
può facilmente convocarti al suo tribunale.
Allora dov’è la tua penitenza? Un istante
divide il tempo dall’eternità, il corpo dall’anima;
mente accecata, torna sui tuoi passi,
affinché questa ora non ti prenda alla sprovvista!
Nr.7 – Corale
Oggi vivi, oggi convertiti,
prima che giunga domani in cui tutto può cambiare;
chi oggi è in salute, vigoroso, colorito,
domani è malato, forse già morto.
Se muori senza pentimento,
il tuo corpo e la tua anima sono destinati all’inferno.
Aiutami, Signore Gesù, aiutami
a venire presso di te oggi stesso
e a pentirmi in questo istante
prima che la morte sopraggiunga,
affinché ora e in qualsiasi momento
io sia pronto per il mio ritorno nella tua casa.
Traduzione Emanuele Antonacci