Marc-Antoine Charpentier (1643-1704): “Missa Assumpta est Maria” (1699 circa)

Marc-Antoine Charpentier (1643-1704): “Missa Assumpta Est Maria” H. 11; “Motet pour une longue offrande” H.434. Louise Champion (soprano). Nicolas de la Fortelle (soprano). David Tricou (contralto). Romain Champion (tenore). Nicolas Brooymans  (basso). Choeur Marguerite Louise. Maîtrise Marguerite Louise. Orchestre Marguerite Louise. Gaétan Jarry (direttore e organo). Registrazione: 11-13 marzo 2024 presso la Chapelle Royale du Château de Versailles. T. Time:  67′ 05″ 1 CD Chateau de Versailles CVS 150 – 2025
Come si apprende dai registri della Sainte-Chapelle di Parigi, il 28 giugno 1698, Marc-Antoine Charpentier divenne maître de musique des enfants (maestro di musica dei bambini) presso l’importante Cappella parigina, incarico che comportava per il compositore francese non solo la composizione di opere destinate alle cerimonie religiose, ma anche la formazione musicale dei bambini nel canto e nel solfeggio. Direttamente legata a questo incarico presso la Sainte-Chapelle è la composizione della Missa Assumpta est Maria e del Motet pour une longue offrande  che costituiscono il programma di questa proposta discografica dell’etichetta Chateau de Versailles. Fatta costruire da San Luigi IX come cappella palatina nel XIII per custodirvi le reliquie della Passione che aveva portato dalla Terra Santa dopo la crociata, la Sainte-Chapelle, con lo spostamento della monarchia al Louvre nel XIV sec., non perse la sua importanza, in quanto la vecchia residenza reale era divenuta sede del parlamento. Per tale ragione, la struttura organizzativa della Cappella, all’epoca in cui Charpentier vi lavorò, era rimasta sostanzialmente inalterata, dal momento che sotto la tutela di un tesoriere, si trovavano canonici, chierici e cappellani. Inoltre era attiva per le celebrazioni liturgiche che si tenevano in occasioni importanti come la riapertura del Parlamento, il 12 novembre quando veniva celebrata la “Messe Rouge”, chiamata così perché vi partecipavano i magistrati che portavano abiti scarlatti. Dalla rivista settimanale “Mercure Galant” si sa che tra il 1698 e il 1700 all’apertura del Parlamento sono state eseguite delle Messe scritte da Charpentier, ma non si hanno notizie più precise su quali siano state. Non è possibile, dunque, stabilire né quando né per quale occasione sia stata composta la Missa Assumpta est Maria, anche se un’analisi della carta e della grafia della copia manoscritta consente di datare quest’ultima tra l’estate del 1698 e la primavera del 1699. Qualche notizia si ha, invece, per l’altro brano in programma nel CD, il Motet pour une longue offrande, il cui titolo originario era Motet pour l’offertoire de la Messe Rouge con un chiaro riferimento alla Messa celebrata in occasione dell’apertura del parlamento. Per quanto riguarda la Messa, è difficile stabilire se la dedica alla Madonna Assunta sia dovuta a una sua possibile esecuzione nel giorno della festa dell’Assunzione di Maria o dal tema, di origine gregoriana, sul quale sembra basarsi il Kyrie. Nonostante queste difficoltà, è possibile affermare che questa Messa, l’ultima composta da Charpentier, sia l’espressione della sua piena maturità nell’arte del contrappunto, dal momento che si presenta come una grandiosa struttura per orchestra, solisti, che spesso cantano in terzetto, e un coro a 6 voci (due soprani, contralto, tenore, baritono e basso), nella quale il compositore mostrò una particolare attenzione a “tradurre” musicalmente il testo. Tra i brani più intensi vanno segnalati lo splendido e coinvolgente Et in terra pax del Gloria e il Credo, nel quale emerge il meditabondo Cricifixus, in minore e per solisti in stile fugato. Negli ultimi tre movimenti, i brani vocali si alternano a quelli strumentali secondo la tradizione delle Messe d’organo. Costituito da quattro parti, che presentano tutti la stessa struttura secondo lo schema, preludio-solisti-coro, eccezion fatta per la prima parte nella quale manca il coro, il Motet pour une longue offrande si segnala per l’importante ruolo affidato all’orchestra che si presenta in una grande varietà di combinazioni strumentali. I temi delle quattro parti riguardano, nell’ordine, la preparazione dei giudizio di Dio, le punizioni inflitte ai peccatori, il loro pentimento e le lodi alla giustizia di Dio.

Splendida l’esecuzione di questi due capolavori di Charpentier a partire dalla concertazione di Gaétan Jarry, il quale, alla guida del Choeur Marguerite Louise, della Maîtrise Marguerite Louise (coro di voci bianche) e dell’Orchestre Marguerite Louise, riesce a trovare un perfetto amalgama tra le diverse componenti riuscendo a fare emergere molto bene la polifonia costitutiva di questi poderosi lavori del compositore francese. Inoltre, Jarry, all’organo, è autore di una splendida improvvisazione sui temi del Kyrie tra il primo Kyrie e il Christe. Adeguato e curato è l’apporto dei solisti, Louise ChampionNicolas de la Fortelle, entrambe voci bianche, David Tricou (contralto), Romain Champion (tenore) e Nicolas Brooymans  (basso). Sembra di ascoltare questi lavori nel loro splendore originario grazie anche alla scelta di adottare un diapason antico con il la a 392 Hz e il temperamento mesotonico a 1/5 di comma. Si tratta, in conclusione, dell’ennesima curatissima produzione dell’etichetta Chateau de Versailles.