Roma, Teatro Basilica: “Mania” La nuova stagione

Roma, Teatro Basilica
MANIA
«Le mani sono l’anima dell’uomo» scriveva Alda Merini, e proprio dalle mani, simbolo di lavoro, creatività e cura, prende avvio Mania, la settima stagione del TeatroBasilica di Roma, diretta da Alessandro Di Murro e Daniela Giovanetti con la consulenza artistica di Antonio Calenda. Una stagione che sceglie come parola chiave la follia sacra evocata dall’antica Grecia, quella mania che non è perdita di ragione ma visione estasiata, capace di guardare oltre e di svelare verità profonde e inattese. Dal 2019, il TeatroBasilica in Piazza di Porta San Giovanni è diventato uno dei poli più vivaci della scena romana, con le sue cento poltroncine rosse e un pubblico sempre più fedele. Nato come spazio di resistenza culturale, il teatro non si limita a ospitare spettacoli ma si offre alla città come luogo di incontro, laboratorio, mostra, presentazione di libri, e soprattutto come comunità in cui riscoprirsi attraverso la relazione che solo la scena sa restituire. La nuova stagione prende avvio a fine settembre con Pluto. O il dono della fine del mondo, riscrittura di Aristofane firmata dal Gruppo della Creta, compagnia residente del Basilica. È il segno di un percorso che intende coniugare riflessione e satira, memoria e futuro. Da ottobre in poi si alternano spettacoli che attraversano i miti e la politica, l’intimità e la storia, firmati da artisti che hanno già ridefinito il teatro contemporaneo e da nuove voci emergenti. Dalla poesia scenica di Sista Bramini a Arlecchino servitore del prodotto interno lordo di Filippo Renda, da 666. PPP – Quel diavolo di Pasolini di Manfredi Rutelli fino al ritorno in scena di Oscar De Summa, la stagione compone un mosaico ricco e radicale che proseguirà fino a maggio 2026. Il cartellone ospita più di trenta titoli e accoglie alcuni dei protagonisti più significativi del panorama nazionale: Roberto Latini, Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, Andrea Cosentino, Elena Bucci, Saverio La Ruina, Daniele Parisi. Accanto a loro, giovani compagnie e nuovi drammaturghi che trovano nel Basilica un laboratorio di ricerca e di crescita. È proprio questa compresenza generazionale a fare del teatro una fucina, un luogo che custodisce il passato e allo stesso tempo alimenta il futuro. La stagione si arricchisce con gli Extra-Mania, eventi collaterali che ampliano lo sguardo verso territori di sperimentazione e formazione. Fra questi spiccano Nelle puntate precedenti: Scatenare incendi, una saga familiare in cinque episodi ideata dal Gruppo della Creta con Pier Lorenzo Pisano, e il progetto Aristofane nostro contemporaneo, curato da Antonio Calenda, che intreccia laboratori, giornate di studio e spettacoli, restituendo l’attualità del grande autore greco. Questi percorsi si affiancano a iniziative che mescolano teatro, sport, musica e geopolitica, dal progetto Iliade – Prove di drammaturgia dello sport firmato da Biancofango alle residenze didattiche con l’Università La Sapienza, fino a OnStage! Letture americane, rassegna che porta in Italia testi inediti della nuova drammaturgia statunitense. Il TeatroBasilica è reso vivo da una comunità artistica compatta. Attorno ai direttori artistici e al Gruppo della Creta si muove una squadra di organizzatori, tecnici e comunicatori che condividono un obiettivo comune: mantenere lo spazio vivo e aperto, capace di accogliere non solo gli spettatori ma anche le idee. La compagnia ministeriale under 35 ha fatto del teatro la propria casa creativa, costruendo produzioni originali, sostenendo giovani autori e partecipando con energia a ogni fase della vita del luogo. Nel corso degli anni, accanto ai grandi maestri della scena, il Gruppo ha firmato spettacoli come Pluto o il dono della fine del mondo, Finzioni e Beati Voi, e continua a proporre progetti di drammaturgia inedita e innovativa. Con Mania il TeatroBasilica rilancia la sua vocazione alla visione, concependo il teatro come atto necessario in un futuro incerto. La programmazione alterna satira politica e memoria storica, riscrittura dei classici e indagine sul contemporaneo, senza rinunciare alla leggerezza ironica e alla poesia del linguaggio teatrale. Dalla riflessione sull’identità e sul rapporto tra uomo e macchina de La stanza di Julio Cortázar, all’happening di Andrea Cosentino che mette alla prova l’intelligenza artificiale, fino al grido satirico di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri in La Sparanoia, la stagione indaga con coraggio le domande del presente. Non mancano progetti che uniscono discipline diverse: dal mito sportivo di Maradona reinventato da Christian Raimo alla rassegna di danza contemporanea Nel Blu, fino ai cicli di incontri curati dal Limes Club e ai laboratori che offrono agli spettatori la possibilità di conoscere da vicino artisti e processi creativi. La stagione si chiuderà con il Festival di Teatro Azione a giugno 2026, confermando la vocazione del Basilica a intrecciare formazione, spettacolo e sperimentazione. «Chi entra in un teatro sceglie di investire la propria libertà e il proprio tempo in una relazione viva, quella che soltanto la scena può restituire» sottolineano i direttori artistici. In questo spirito, Mania diventa un manifesto di teatro necessario, un atto collettivo che si rinnova sera dopo sera. Con oltre otto mesi di programmazione e una varietà di linguaggi, il TeatroBasilica si conferma un laboratorio di idee e di visioni, fedele alla sua missione di costruire ponti tra artisti, spettatori e città. Qui per tutte le informazioni.