Georg Friedrich Händel (1685 – 1759): Ópera viva

Georg Friedrich Händel (1685 – 1759):  Agrippina, HWV 6: Sinfonia; Ariodante, HWV 33: Scherza infida; Rinaldo, HWV 7: Venti, turbini (instrumental); Hercules, HWV 60: Cease, ruler of the day, to rise; Imeneo, HWV 41: Overture; Orlando, HWV 31: Ah, Stigie larve!; Rodelinda, HWV 19: Overture; Rodelinda, HWV 19: Menuet; Radamisto, HWV 12: Ombra cara di mia sposa; Amadigi di Gaula, HWV 11: Ah! spietato! (instrumental); Giulio Cesare in Egitto, HWV 17: Svegliatevi nel core. Lucía Caihuela (mezzosoprano). L’Apothéose. Victor Martínez (maestro concertatore). Registrazione: novembre 2023 presso il Centro de Congresos Fray Luis de León (Guadarrama, Comunidad de Madrid). T. Time: 64′ 02″ 1CD Ibs Classical IBS222024
Il teatro musicale fu sicuramente il genere preferito da Händel che seppe mescolare con straordinaria finezza le suggestioni provenienti dalle varie tradizioni europee dall’aria con il da capo italiana ai recitativi e alle danze di ascendenza, rispettivamente, tedesca e francese. In questa proposta discografica dell’etichetta Ibs Classical è proposta un’ampia antologia della produzione operistica di Händel dal momento che i brani scelti, sia vocali (arie) che strumentali (ouverture e danze), sono tratti da opere scritte in un arco di tempo che va dal 1709 (Agrippina) al 1745 (Hercules). Nel CD, inoltre, è proposto l’ascolto anche dell’arrangiamento strumentale, piuttosto usuale all’epoca del compositore, realizzato dal gruppo L’Apothèose, di due arie, Venti turbini e Ah! Spietato!, tratte, rispettivamente, dal Rinaldo e dall’Amadigi di Gaula. Senso dello stile, evidente, per esempio, nell’esecuzione sfuggita (alla francese) dei ritmi puntati della sinfonia dell’Agrippina, e una buona professionalità contraddistinguono l’approccio interpretativo di queste pagine da parte del gruppo L’Apothèose, sotto la direzione di Victor Martínez. Buona è, infatti, la scelta dei tempi e delle sonorità che non solo non soverchiano mai la voce, ma consentono all’ensemble di dialogare con essa. Un approccio stilisticamente che non va oltre la correttezza è quello del mezzosoprano Lucía Caihuela. Il  timbro è gradevole, discrete le capacità tecniche ma è  chiaro che non siamo davanti a una “primadonna”. La resa complessiva è alquanto compassata e non lascia segno.