Le Cantate di Johann Sebastian Bach: Ventesima Domenica dopo la Trinità

Terza ed ultima Cantata per la ventesima Domenica dopo la Trinità è Ich geh’ und suche mit Verlangen BWV 49 eseguita la prima volta a Lipsia il 3 novembre 1726. Si tratta di una Cantata a “dialogo” su testo di Anonimo, ma forse fu Christian Friedrich Henrici l’autore del testo.  Si può intendere questo “dialogo” come una Cantata nuziale “sui generis” nell’imminenza della cerimonia di nozze fra i due fidanzati: Cristo e l’Anima nel banchetto che segnerà il momento della redenzione. Le immagine richiamate dal testo sono spesso tratte dalle Sacre Scritture, ma emerge in primis quella della colomba dal “Cantico dei Cantici” (“Dov’è andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché noi lo possiamo cercare con te? cap.6 vers.2 e  “Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta!” Cap.5 vers.9). L’atmosfera della Cantata è festosa, introdotta da una Sinfonia che imprime un carattere profano alla partitura. Si tratta del terzo movimento del Concerto BWV 1053, noto nella versione per clavicembalo, i cui primi movimenti sono confluiti nella Cantata BWV 169. Qui lo strumento solista è l’organo, utilizzato come strumento obbligato in altre due pagine i nr.2 e 6. In quest’ultimo numero, che chiude la Cantata, troviamo riuniti in un corpo unico i prìncipi dell’aria e del Corale: un duetto che vede impegnata la voce del Basso (Gesù) in un brillante dialogo con l’organo mentre il Soprano (l’Anima) intona la settima strofa del Corale Wie schön leuchtet der Morgenstern (1599) di Philipp Nicolai (1556-1608). Una precedente aria (Nr.4) cantata dal Soprano unisce in due concertante l’oboe d’amore e il violoncello piccolo, ultima segnalazione della presenza di questo strumento nelle composizioni bachiane, su una struttura ritmica di “Allemanda”, mentre un dialogo tra i due personaggi allegorici si era sviluppato al Nr.3, alternando recitativo e stile “arioso”, quest’ultimo nel ritmo danzante di 3/8  in sol, siglando ancora una volta l’atmosfera “galante” di questa partitura.
Nr.1 – Sinfonia
Nr.2 – Aria (Basso)
Vado alla tua ricerca pieno di desiderio,
mia colomba, mia diletta sposa,
dimmi, dove sei andata,
perché i miei occhi non ti vedono più
Nr. 3 – Recitativo (Basso, Soprano)
Basso
La mensa è preparata,
il banchetto nuziale è pronto,
solo la mia sposa è assente.
Soprano
Il mio Gesù parla di me,
che gioia mi dà la sua voce!
Basso
Vado alla tua ricerca pieno di desiderio,
mia colomba, mia amabile sposa.
Soprano
Mio sposo, cado ai tuoi piedi.
Soprano, Basso
Vieni, amata/amato,
vieni e ricevi i miei baci,
vieni a/lasciami gustare il mio/tuo ricco banchetto.
Vieni, mia sposa corri/vengo, mio sposo, corro,
per indossare gli abiti nuziali.
Nr.3 – Aria (Soprano)
Sono splendente, sono bella,
per infiammare il mio Salvatore.
La giustizia della sua salvezza
è il mio ornamento e il mio abito da cerimonia,
che indosserò
quando andrò in cielo.
Nr.4 – Recitativo (Basso, Soprano)
Soprano
La fede mi ha fornito quest’abito.
Basso
Perciò il mio cuore è ben disposto verso di te,
perciò voglio impegnarmi con te,
mia promessa sposa, per l’eternità.
Soprano
Quanto sono felice!
Il cielo è assicurato:
sua Maestà in persona chiama e manda
i suoi servi affinché le generazioni perdute
siano invitate
nella sala celeste
al banchetto della redenzione,
eccomi, Gesù, lasciami entrare!
Basso
Resta fedele fino alla morte
e io ti darò la corona della vita
Nr.6 – Aria e Corale (Basso, Soprano)
Basso
Ti ho amato di un amore eterno
Soprano
sono felice dal profondo del cuore
che il mio tesoro sia l’Alfa e l’Omega,
l’inizio e la fine.
Basso
E per questo ti conduco a me
Soprano
Per la sua gloria mi accoglierà
in Paradiso;
perciò batto le mani.
Verrò presto,
amen, amen!
Basso
Sto alla porta,
vieni, bella corona di gioia, non ritardare!
Soprano
Apriti, mia dimora!
Aspetto pieno di desiderio.
Basso
Ti ho amato di un amore eterno,
per questo ti conduco a me.
Traduzione Emanuele Antonacci