Angela Gheorghiu al primo Tuscan Sun Festival fiorentino

Firenze, Teatro della Pergola, 10° Tuscan Sun Festival
SERATA DI GALA CON ANGELA GHEORGHIU
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Eugene Kohn
Soprano Angela Gheorghiu
Tenore Saimir Pirgu
Wolfgang Amadeus Mozart: Die entführung aus dem serail – Sinfonia
George Friedrich Händel: Rinaldo – “Lascia ch’io pianga”
Giuseppe Verdi: La traviata – “Parigi, o cara”
Jules Massenet: Werther – “Pourquoi me réveiller”
Hector Berlioz: Ouverture du Corsaire
Charles Gounod: Romeo et Juliette – “Va! Je t’ai pardonné”
Pietro Mascagni: Le maschere – Ouverture
Alfredo Catalani: La Wally – “Ebben? Ne andrò lontana”
Ernesto De Curtis: Non ti scordar di me
Leonard Bernstein: West Side Story – “Maria”
Frederick Loewe: My Fair Lady – “I could have danced all night”
Amilcare Ponchielli: La gioconda – La  danza delle ore
Giacomo Puccini: La bohème – “O soave fanciulla”
Firenze, 12 giugno 2012
Prima volta a Firenze per il Tuscan Sun Festival che, fondato a Cortona dieci anni or sono dalla violoncellista Nina Kotova e dallo scrittore Frances Mayes, annovera tra gli eventi di spicco la serata di gala col celebre soprano rumeno Angela Gheorghiu nella splendida cornice di un Teatro della Pergola che appare desolatamente vuoto nei suoi palchi; la causa può essere rintracciata in una politica dei costi dei biglietti proibitiva, ma anche per via di una formula non propriamente corretta per una rassegna estiva che, nata in una località di villeggiatura e per un pubblico vacanziero, quest’anno è stata impropriamente inserita nel contesto di una città ancora inebriata dalla serie di offerte musicali appena concluse. Si comprendono così, senza troppi rimandi, quali fossero effettivamente le “ragioni logistiche” che hanno costretto l’organizzazione a spostare l’evento dalla vastità della platea del Nuovo Teatro dell’Opera all’ambiente più raccolto e consono della Pergola oltre alla precipitosa svendita dei tagliandi d’ingresso delle ultime ore.
Il programma propone un’antologia di arie, duetti e pezzi orchestrali d’opera e musical che sono impreziosite dalla bravura dei professori dall’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la vera protagonista del concerto essendo stata l’unica ad aver condotto dall’inizio alla fine una prova degna del suo nome: sempre attenta e fresca nel suono, versatile nella varietà del repertorio e che la direzione di Eugene Kohn rende vivace e di gradevole ascolto benché non del tutto immune da qualche imprecisione interpretativa di non difficile individuazione che ha messo in difficoltà sia la compagine che i cantanti solisti.
Ascoltare dal vivo l’esibizione della protagonista Angela Ghoerghiu rende pienamente l’idea di quanto lo Star System sia un fattore artificioso, capace di “creare” e far percepire come tale quella che comunque è una voce assolutamente ottimale, come invece una di primissimo piano, una “voce divina” (così come un dirigente dell’UNESCO ha avuto da dire sul conto dell’artista consegnandole un premio conferitole da detta organizzazione). Estensione vocale vasta a fronte di un timbro non propriamente squisito hanno accompagnato “Lascia ch’io pianga” di Händel, “Ebben? Ne andrò lontana” di Catalani, “I could have danced all night” di Loewe e i due “O mio babbino caro” di Puccini e “Granada” di Augustín Lara. Più a suo agio nel registro acuto, meno in quello medio-basso che appare più rarefatto e sfumato; efficiente nel gestire una voce che al primo ascolto in alcuni punti apparirebbe piuttosto corta, ogni modulazione è sapientemente ben gestita, ogni fuori registro evitato. Buone le colorature che recano sempre una sensazione di gradevolezza all’orecchio, anche se da un nome come quello della Gheorghiu ci si aspetterebbe sempre qualcosa di più, artista le cui doti recitative, la cui presenza scenica, il cui fascino rimangono indiscusse.
Faceva da spalla alla star il giovane tenore Saimir Pirgu che in questi anni sta vivendo un’ascesa di popolarità, ascesa che vede compiersi di pari passo anche un perfezionamento del proprio assetto vocale. Il giovane tenore ha offerto una prova per molti versi migliore di quella della Gheorghiu, ma in quest’occasione è stato alquanto eclissato dalla presenza della diva rumena. Coinvolgente in “Pourquoi me réveiller” di Massenet con calde sfumature e nel bis “La mia letizia infondere” di Verdi, è invece piuttosto compassato in “Maria” di Bernstein.
Numerosi i duetti: “Parigi, o cara” di Verdi, “Va! Je t’ai pardonné!” di Gounod, “Non ti scordar di me” di De Curtis, “O soave fanciulla”di Puccini tutti caratterizzati da vicendevole affiatamento, gestualità coinvolgente: sono state ravvisabili alcune inesattezze soprattutto nella pronuncia, in attacchi piuttosto azzardati e fraseggi a tratti affannati anche se nel complesso di affabile scorrevolezza. Pubblico vivace nel corso della serata e in delirio a fine recital. Foto Alessandro Moggi © Tuscan Sun Festival