Festa grande al Teatro San Carlo di Napoli per “La Musa della danza” Carla Fracci

Napoli, Teatro di San Carlo, Autunno Danza 2016
“LA MUSA DELLA DANZA. AUGURI CARLA!”
“Le Spectre de la rose”
Musica Carl Maria von Weber
Coreografia Michail Fokin
Interpreti  Candida Sorrentino, Salvatore Manzo
“La bella addormentata (Pas de Deux atto III)
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Coreografia Marius Petipa
Interpreti Luisa Ieluzzi, Stanislao Capissi
“La Sylphide”
Musica Hermann Severin von Lovenskjøld
Coreografia August Bournonville
Interpreti Sara Sancamillo, Carlo De Martino
“La bella addormentata (Adagio della Rosa)
Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Coreografia Marius Petipa
Interpreti Claudia D’Antonio, Ertugrel Gjoni,
Gianluca Nunziata, Marco D’Andrea,
Massimo Sorrentino, Natalia Mele, Fabio Gison
“Raymonda” (Pas de Deux III atto)
Musica Alexandr Glazunov
Coreografia Marius Petipa
Interpreti Annachiara Amirante, Alessandro Staiano
“Stars and Stripes”
Musica John Philip Sousa – Hershy Kay
Coreografia George Balanchine
Interpreti Tyler Peck, Robert Fairchild
“Domani futuro di giovinezza”
Musica Johan Sebastian Bach, György Kurtág, Claude Debussy
Coreografia Giuseppe Picone
Interpreti Carla Fracci, Giuseppe Picone, Fabio Gison,
Marco Spizzica, Massimo Sorrentino, Marcello Pepe,
Fortunato D’Angelo,Giuseppe Ciccarelli
“Loop”
Musica Craig Armstrong
Coreografia Edmondo Tucci
Interpreti Claudia D’Antonio, Edmondo Tucci
“Black Stone”
Musica Max Richter
Coreografia Gianluca Schiavoni
Interpreti Annachiara Amirante, Giuseppe Picone
“Narciso”
Musica Claude-Achille Debussy
Coreografia Maria Grazia Garofoli
Interpreti Luisa Ieluzzi, Giuseppe Picone
“Leichtes blut alles Walzer”
Musica Josef Strauss Jr.
Coreografia Renato Zanella
Interpreti Stanislao Capissi, Ertugrel Gjoni, Danilo Notaro
“Quiet noise”
Coreografia Michele Merola
Interprete Alessandra Veronetti
“Mercurial Manoeuvres”
Musica Dmitri Shostakovich
Coreografia Christopher Wheeldon
Interpreti Tyler Peck, Robert Fairchild
“Carmina Burana”
Musica Carl Orff
Coreografia Giuseppe Picone
Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo
Napoli, 26 ottobre 2016
 
Festa grande al San Carlo di Napoli per celebrare gli ottant’anni di Carla Fracci. Festa nel senso proprio raymonda_alessandro-staiano-annachuiara-amirante_2016_ph-l-romano-0753-copiadel termine per l’atmosfera di eccitazione, allegria, emozione da parte del pubblico e degli addetti ai lavori nel sentirsi parte di un evento sentito e voluto in nome della gratitudine e del rispetto per una grande artista che il mondo ci invidia. Sì, perché Carla Fracci, a dispetto di tutto e di tutti, è parte vivente di un patrimonio artistico nazionale che non solo scrive la storia della danza ancora una volta nella nostra direzione, ma è stella fissa nel cielo mutabile e variegato dell’arte. Diva della danza e Maestra di stile, esempio di regolatezza e abnegazione, di classe e sacrificio, la Fracci ha fatto della sua arte scenica un veicolo prodigioso per la trasmissione del patrimonio coreico di tradizione e di innovazione senza perdere la propria identità di artista e trasfondendo nelle interpretazioni dei personaggi più diversi una qualità drammatica mai scontata, viva e luminosa, cui bisogna guardare con riconoscenza. La gratitudine è infatti il movente primo dell’ideazione di questo omaggio, che il neo-direttore del Corpo di Ballo Giuseppe Picone ha immediatamente voluto per colei che gli aprì, da piccolo, le porte del successo, organizzandolo in tempi strettissimi e affidando alle giovani leve del San Carlo e ai pregevoli ospiti americani Tyler Peck e Robert Fairchild ben tre ore di spettacolo. Un susseguirsi di memorie che ripercorrono alcuni dei principali ruoli del repertorio classico e romantico che Carla Fracci ha danzato come étoile in tutto il mondo e che procede verso il futuro. Un futuro che non è rappresentato solamente dalle coreografie di stampo novecentesco o contemporaneo, ma che si innesta nel naturale alternarsi delle stagioni della vita umana in un flashback di ricordi, citazioni di un passato che si ricrea a frammenti e il desiderio di affidare, rivitalizzandolo, il proprio sapere ai più giovani, alle piccolissime nuove vite che si aprono al mondo. È questo il messaggio della danza che Carla Fracci ha portato in scena al San Carlo, il Teatro più bello del mondo e che più di tutti narciso_giuseppe-picone_2016_ph-l-romano-1007-copial’ha voluta sul palco, ancora una volta, nelle vesti di protagonista. Domani futuro di giovinezza ha aperto il secondo atto della serata di gala  per la regia di Beppe Menegatti e la coreografia di Giuseppe Picone, su musica di Bach, Debussy e Kurtàg, altro accostamento che sottolinea l’intenzione di tracciare una linea di continuità tra passato e presente, in vista del futuro. Qui, tra citazioni di Giselle de L’Apres-midi d’un Faune, in cui meravigliosamente danza lo stesso Picone e si rivela la presenza scultorea del giovane Giuseppe Ciccarelli, lo specchio della realtà riporta alla mente le glorie del passato, quell’orgoglio che trova la propria ragion d’essere nel presente grazie al passaggio dei saperi a un bambino piccolissimo. Perché il senso della nostra vita, in fondo, è proprio questo.
Il Teatro, gremitissimo, risuonava dei fragorosi applausi che sembravano non voler mai terminare. Il San Carlo ha dispiegato tutte le proprie forze ballettistiche più fresche per questo omaggio e il panorama offerto conduce lo spettatore in una direzione senza dubbio positiva, anche se il nuovo Direttore avrà molto da lavorare su giovani che non governano ancora completamente l’emozione come dovrebbero e che, sotto pressione, fanno trasparire la fatica. Ma è solo danzando un repertorio impegnativo come quello proposto in queste sere che si forgia il carattere scenico del danzatore e Giuseppe Picone lo sa bene, poiché ha avviato –  come si è percepito –   una politica di “rinforzo”. Particolarmente meritevoli di plauso sono stati Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano nel Grand Pas de Deux da Raymonda, puliti e leggeri in un’interpretazione sicura e senza sbavature; Carlo De Martino, brillante James nel Passo a Due tratto da La Sylphide di Auguste Bournonville (in vero la versione presentata appare quella del 1836, benché il programma di sala riporti il nome di Filippo Taglionistars-and-stripes_2016_ph-l-romano-0727-copia, primo coreografo del soggetto nel 1832 e che invece è generalmente in repertorio nella ricostruzione di Piette Lacotte); Claudia D’Antonio e Candida Sorrentino, entrambe ben calate nelle parti loro assegnate, ovvero L’Adagio della Rosa da La Bella addormentata e Lo Spettro della Rosa (un pezzo emotivamente importante perché fu danzato da Carla Fracci come “Passo d’Addio”). Ben costruita ed eseguita con padronanza scenica e stile vigoroso la coreografia Loop di Edmondo Tucci, una prima assoluta appositamente commissionata per l’occasione, in cui lo stesso Tucci e Claudia D’Antonio convincono pienamente il pubblico. Così Black stone di Gianluca Schiavoni con la coppia Amirante-Staiano. Narciso di Maria Grazia Garofoli non può non ammaliare chiunque per la bellezza della musica di Debussy e quella degli interpreti, con un Giuseppe Picone perfettamente a suo agio nei panni del giovane della mitologia greca, la cui bellezza e bravura riempiono la scena, e Luisa Ieluzzi, sinuosa e intrigante (mentre nei panni di Aurora, benché non abbia problemi tecnici di alcun tipo, deve ancora maturare lo stile). Applauditissima la coppia ospite costituita  Tyler Peck e Robert Fairchild che, come da copione per due Principals del New York City Ballet, spiazzano tutti nell’esplosione dei virtuosismi tecnici tipicamente americani in Star and Stripes di George Balanchine e in Mercurial Manoeuvres di Christopher Wheeldon.
Insomma, per riprendere il discorso che la stessa Fracci (tra l’altro insignita del Premio “Diva e Donna”) ha più spesso affrontato nel corso di incontri e conferenze stampa – e ricordiamo che Napoli ha inaugurato la settimana lei dedicata con un appuntamento all’Università Suor Orsola gala-carla-fracci_2016_ph-l-romano-0940-copiaBenincasa di Napoli  ̶  la panoramica del vivaio napoletano, finalmente costellato di giovani promettenti, sembra doversi soffermare molto sull’approfondimento dello stile adeguato a ciascun ambito e sul lavoro continuo e costante “sotto pressione”. La direzione è quella giusta e noi saremo pronti a riempire nuovamente fino all’ultimo posto il Teatro di San Carlo per applaudire la grande danza. Prossimo appuntamento dell’Autunno Danza il 7 e l’8 novembre con una suite tratta da Il Lago dei Cigni e §Il Corsaro con ospiti quali Iana Salenko e Daniil Simkin. (foto Luciano Romano)