Alessandro Scarlatti (1660-1725): “Il pastor di Corinto”

Opera pastorale in tre atti (1701), libretto di Francesco Maria Paglia (revisione critica sull’autografo a cura di Lorenzo Tozzi), musica di Alessandro Scarlatti (1660 – 1725) Romabarocca Ensemble, Lorenzo Tozzi (direzione), Tito Schipa jr. (regia, scenografia), Bruna Tredicine (Clori), Anna Carbonera (Fille), Cristina Cappellini (Niso), Caterina Novak (Silvio), Carlo Putelli (Melisso), Roberta De Nicola (Serpilla), Massimo Di Stefano (Serpollo), Adriana Ruvolo (scenografia), Luigi Stefano Cannelli (disegni), Adriana Ruvolo (elementi di costume) Auditorio di San Francesco, Bolsena, 17 agosto 2007- 1 DVD BONGIOVANNI, 141′
Quarantaduesima delle sessantasei opere di Alessandro Scarlatti,  Il Pastor di Corinto, è un  melodramma  dal gusto  prettamente arcadico, nel quale si  mescolano elementi seri,  sentimentali, ad altri  buffi,  popolari, rappresentati dalla coppia Serpilla e Serpollo. La partitura si sviluppa in un susseguirsi di  brevi ariette, duetti, veloci “concertati”, all’inizio e alla fine dell’opera. Nella musica di Scarlatti si colgono la differenziazione ormai definitiva tra recitativo secco e aria, per lo più col «da capo», una grande varietà melodica, con ritmi di danza e  una strumentazione estremamente varia (dal solo basso continuo a strumenti obbligati come flauto o violoncello, ovvero archi con o senza viola, violino solo o oboi per le scene di caccia). La linea  di canto  si presenta con un uso assai ridotto della “coloratura”, di conseguenza,  il  virtuosismo vocale, è assai limitato.  Questa esecuzione, in forma semiscenica, di certo ha il pregio di fare conoscere un lavoro teatrale di Scarlatti, tutto da scoprire e rivalutare nella produzione teatrale.  La compagnia di canto è complessivamente di buon livello, anche se non tutti gli interpreti sono stilisticamente e vocalmente adeguati ai ruoli che interpretano. Lorenzo Tozzi, revisore dell’opera, dirige con passione i bravi strumentisti del Romabarocca Ensemble.