Intervista “flash” a… Ksenia Titovchenko

Il soprano Ksenia Titovchenko, nata in Russia, in una famiglia di un militare, scopre fin da piccola la passione per il canto. Dopo anni di studi intensi, debutta nel 2013 come Musetta nella Bohème pucciniana. Inizia così la sua carriera di soprano che la vede protagonista in svariate produzioni, tra cui nel 2014 Violetta (La Traviata) alla Grande Sala “Tchaikovsky” di Mosca. A febbraio 2015 debutta in Italia  come Norina (Don Pasquale) al  Teatro Comunale di Bologna. Nell’agosto dello stesso anno è  Donna Anna nel Don Giovanni mozartiano al  Teatro Mancinelli di Orvieto. Conosciamo meglio gli esordi e la vita di questo giovane soprano,  donna di raffinata bellezza e professionista di talento.
Da dove nasce la sua passione per la lirica?
Devo dire che la mia passione per la Lirica e per la musica in generale è nata quando ero bambina; avevo 3 anni quando sono andata dai miei genitori avendo nelle mani una matita con una palla di plastilina alla sua estremità che usavo come microfono e ho detto a loro: “Mamma, papà, voglio diventare una cantante!”. Da allora non ho mai più cambiato questa idea (Sorride divertita). Ma a parte gli scherzi, ho iniziato a cantare sul vero palco quando avevo 9 anni nel grandissimo “Moscow Pioneer Ensemble” diretto da  Vladimir Loktev (dove ho cantato per 9 anni). Abbiamo girato tantissimo, diversi paesi, città della Russia e bellissime e prestigiose sale (Cremlino,  Filarmonica di Tchaikovsky, Complesso Olimpico di Mosca,Teatro dell’Esercito Sovietico, ecc.). In quel periodo avevo ben poco tempo per giocare come facevano gli altri bambini, ma io ero felice di  studiare ogni giorno  con importanti insegnanti che mi hanno aperto il mondo della musica classica. Per me sono stati fondamentali gli insegnamenti di due donne: Olga Mitrofanova e Anna Egorova. Grazie a loro si è sviluppato il mio gusto musicale. Cantavamo il  repertorio classico russo, ma non solo. A 15 anni, con l’ensemble di  Vladimir Loktev, cantando la famosa e bellissima romanza russa “Solevi” (L’usignolo) di Alabiev, ho aggiunto un altro tassello alla mia crescita musicale che mi ha portato allo studio professionale del canto al collegio Tchaikovsky per 4 anni e dopo altri 5 mi sono diplomata all’Accademia Tchaikovsky.
Il suo debutto come professionista?
Nella  primavera del 2013 a Mosca, nella bellissima Grande Sala del conservatorio di Tchaikovsky, ho interpretato Musetta nella “Bohemè” con il maestro A.Petuhov. È stata una grande esperienza per me, una vera felicità e la consapevolezza di avere intrapreso  la strada giusta.
Come si prepara a un’opera?
Quando preparo un nuovo ruolo cerco di approfondirne ogni aspetto: l’epoca in cui vive, il carattere, il comportamento, i sogni, le paure, cercare di scoprirne ogni sfumatura. A tutto ciò si unisce l’attenzione a quella che è la parte fondamentale, ossia  la musica, rispettando lo stile e ogni nota scritta dal compositore.
C’è un’aria che ha segnato un momento importante della sua vita?
Fin da quando ero piccola, ho amato l’aria della principessa-cigno da La Favola dello Zar Saltan di Rimsky-Korsakov. Una pagina che mi trasportava in un mondo di sogno. L’ascoltavo dalla voce stupenda del grande soprano Tamara Milashkina sognando di poterla cantare un giorno come lei. Quando l’ho cantata al mio esame di diploma, è stato come se si avverasse quel desiderio.
Quali sono le sue paure ed i suoi sogni?
Al centro della mia vita personale ci sono le persone a me care, la famiglia. Sono sempre preoccupata per la salute e il benessere di chi mi sta accanto. Per la mia professione mi auguro di arrivare a quella sensazione che ti porta a dire: “sì, ce l’ho fatta!”.
In quale prossima occasione avremo il piacere di ascoltarla?
I prossimi concerti saranno in Russia: a Mosca il 22 novembre ed a Kazan’ il 28 novembre.
Finisca la frase: “La Lirica per me è…”
….Il respiro della vita.