Jesi, Teatro Studio “V.Moriconi”: “Re Enzo” di Ottorino Respighi

Jesi, Teatro Studio V. Moriconi, XI° Festival Pergolesi Spontini
“RE ENZO”
Opera Comica di Alberto Donini
Musica di Ottorino Respighi
Re Enzo DAVID BEUCHER
Lauretta RAFAELA FERNANDES
Isabella MAGDALENA KRYSZTOFORSKA
Gigione DANIELE ADRIANI
Podestà/ 2° Operaio AKAKI IOSELIANI
1° Goliardo/1° Operaio GIORGI TSINTSADZE
2° Goliardo/Cocuberna/Leonzio TAKAHIRO SHIMOTSUKA
1° Voce Lontana TSISANA GIORGADZE
2° Voce Lontana MARTINA RINALDI
attori “I Guitti SenzArteNeParte”
Ensemble Salvadei
Coro Polifonico del Festival
Direttore Alessandro Benigni
Maestro del coro Maruska di Giannatale
Regia e costumi Matteo Mazzoni
Scene Elisabetta Salvatori
Luci Fabrizio Gobbi
Nuova Produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con il Conservatorio “B. Maderna ” di Cesena, Accademia d’Arte Lirica di Osimo
Jesi, 16 settembre 2016
Prosegue il Festival Pergolesi Spontini con un titolo di rarissima esecuzione “Re Enzo”, prima opera di Respighi, eseguito per la prima volta nel 1905 da una compagnia di studenti di Bologna, sotto la direzione del giovane compositore, riscuotendo già allora un notevole successo di pubblico e critica, come riportato dalle cronache del tempo. La vicenda racconta in chiave comica la storia di Enzo, re di Torres e Gallura, figlio naturale dell’imperatore Federico II di Hohenstaufen che, catturato dai bolognesi nel 1249, dopo la battaglia di Fossalta, visse in dorata prigionia e morì nella città emiliana nel 1272. Nell’opera, tutte le donne di Bologna, affascinate dalla bellezza e dall’aura di mistero del giovanissimo re, spasimano per lui. La poetessa Isabella e l’innamorata Lauretta, travestendosi da paggio, ne tramano la fuga. La trama è scoperta. Ma ad Enzo rimane l’amore della bella bolognese. L’opera comica è andata in scena nella versione per ensemble da camera, 12 elementi con quintetto di archi e i fiati, predisposta appositamente dagli allievi del Laboratorio di Composizione del “B. Maderna” (Franca Bettoli, Stefano Carloni, Giuseppe Pitarresi, Matteo Salvo) e diretta da Alessandro Benigni. Notevole il lavoro di riduzione dell’organico da Grand Orchestra ad ensemble da camera ed assolutamente soddisfacente la prestazione musicale nel suo insieme. La regia ed i costumi di Matteo Mazzoni erano assolutamente ben inseriti nell’impianto favolistico della brava Elisabetta Salvatori che ha curato le scene con buon gusto senza cadere mai nell’eccesso lezioso e da caricatura. Belle le luci di Fabrizio Gobbi che ha saputo sfruttare al meglio il bellissimo spazio teatrale. In merito al cast, un gruppo di giovani dell’Accademia d’arte lirica di Osimo (David Beucher (Re Enzo), Rafaela Fernandes (Lauretta), Magdalena Krysztoforska (Isabella), Daniele Adriani (Gigione), Akaki Ioseliani (Podestà, II Operaio), Giorgi Tsintsadze (I Goliardo, I Operaio), Takahiro Shimotsuka (II Goliardo, Cocuberna, Leonzio), Tsisana Giorgadze (I Voce lontana), Martina Rinaldi (II Voce lontana) entusiasti e partecipi hanno realizzato uno spettacolo divertente. Certo molte voci sono ancora acerbe, altre poco adatte forse ai ruoli suggeriti, alcune tecnicamente ancora deboli, ma la grinta e l’entusiasmo hanno molto spesso sopperito a queste carenze risultando in molti momenti credibili. Hanno partecipato all’allestimento gli attori della compagnia I Guitti SenzaArteNeParte: Sara Granato, Maurizio Mariani, Maria Francesca Pierantoni, Emanuele Maria Vellico, gogliardici, irriverenti ed alle volte persino un pò eccessivi e di cattivo gusto, ma assolutamente talentuosi ed energici. Formato da non professionisti il Coro Polifonico del Festival – diretto da Maruska Di Giannatale – composto da elementi delle corali San Francesco d’Assisi e Santa Lucia di Jesi, dai cori Gaspare Spontini di Maiolati Spontini, Vox Nova di Fabriano e Andrea Grilli di Sirolo. Un pubblico divertito ha premiato tutti con applausi ed ovazioni.