Cremona, Teatro Ponchielli: “La figlia del reggimento”

Cremona, Teatro Ponchielli, Stagione Lirica 2009
“LA   FIGLIA   DEL REGGIMENTO”
Melodramma comico in due atti su libretto Jules-Hneri Vernoy de Saint-Georges e Jean-François-Alfred Bayard. Versione ritmica italiana e rielaborazione di Callisto Bassi.
Musica di Gaetano Donizetti
Nuova edizione critica a cura di Claudio Toscani (ed. Ricordi)
Maria YOLANDA  AUYANET
Tonio GIANLUCA  TERRANOVA
Sulplizio FRANCESCO PAOLO  VULTAGGIO
Marchesa di Lauffen DIONISIA  DI VICO
Ortensio GIUSEPPE  PIZZICATO
Il caporale ANDREA  TABILI
Contessa di Swingen SARA  PALANAIl
Notaio MICHELE  MELE
Orchestra Lirica “I Pomeriggi Musicali”, Coro del Circuito Lirico Lombardo
e Banda di Palcoscenico del Teatro Sociale di Como
Direttore Alessandro D’Agostini
Maestro del Coro Antonio Greco
Maestro al fortepiano Lisa Navach
Violoncello al cembalo Valentina Giacosa
Contrabbasso al cembalo Vincenzo Sardella
Regia, scene e costumi Andrea Cigni
Light designer Fiammetta Baldisseri
Nuovo Allestimento
Cremona, 13 novembre 2009
La nuova produzione de “La figlia del reggimento” del circuito Lirico Lombardo offre l’occasione di ascoltare una delle piu riuscite opere buffe di Donizetti, in una nuova edizione critica basata, non solo su un lavoro di musicologico, ma anche sulle annotazione lasciate dal compositore in occasione della prima esecuzione italiana dell’opera, avvenuta alla Scala nel  1840. Queste le differenze rilevanti: l’inserimento dell’aria di Tonio nel I atto “Feste? Pompe? Omaggi? Onori?”,  non troviamo i couplets della Marchesa al primo atto, né l’aria di Tonio al II atto “Pour rapprocher de Marie”. Il finale dell’opera, con la ripresa del “Salut a la France!” qui è affidato a un arioso di Tonio “Su questo sen riposati” , seguito da un duettino Tonio-Marie “Ah, mio ben” con aggiunta finale  del coro.  I recitativi “secchi” sono accompagnati non solo dal fortepiano,  ma anche dal violoncello e dal contrabbasso, mentre per i recitativi “accompagnati”  è stata ripresa la formula dell’accompagnamento del doppio quartetto d’archi.   Sempre seguendo le indicazioni di Donizetti, è stata inoltre modificata la disposizione orchestrale con l’aggiunta di strumenti storici , come le cornette e il cimbasso.
Alla luce di ciò, questa di  Cremona,  è stata una “Figlia” nuova, sia nella parte musicale piu ricca, piu energica, sia nell’affresco musicale tipicamente italiano.  Lo spettacolo curato interamente da Andrea Cigni era divertente e frizzante, con alcune chiavi di lettura molto azzeccate seppur non nuovissime. Maria è la ragazzina strappata al suo mondo rappresentato da un orsacchiotto, alquanto strapazzato nel primo atto, per poi comparire nel secondo,  in dimensioni gigantesche, come a rappresentare un sogno infranto. Divertente e molto equilibrata la caratterizzazione dei personaggi. Bello l’allestimento, semplice ma efficace.
Sul versante musicale dobbiamo riconoscere ad Alessandro D’Agostini una precisa e attenta concertazione, certo non tutto era perfetto, ma la prestazione è stata piu che egregia , grazie anche all’impegno e alla professionalità  dell’orchestra e del coro. Yolanda Auyanet è stata una Maria convincente, garbata, frizzante, puntuale nei passi sia virtuosistici sia patetici, unico piccolo neo l’estremo acuto un po’ stridulo, ma ha avuto un meritato e pieno successo.  Gianluca Terranova, ottimo interprete, è anche un cantante dotato  di una voce bellissima e con un ottimo registro acuto, ha però mostrato  canto monotono, piuttosto “aperto”, privo di accenti e fraseggio.  Ottiene un notevole  successo nella sua grande scena dell’atto primo, ma sappiamo anche l’opera non è solamente una sequenza di do sparati ! Buono il Sulplizio di Francesco Paolo Vultaggio, composto e puntuale, forse anche troppo,  piuttosto di certe “gigionate”,  meglio l’opzione della recitazione “contenuta”. Così non è stato per Dionisia Di Vico, brava cantante e simpatica ma troppo spesso sopra le righe. Valide anche le parti di fianco, con una particolare menzione per il Caporale di Andrea Tabili. Ottimo successo al termine con ripetute chiamate per cantanti e direttore.
Foto di Elisabetta Molateni