La ricerca coreografica di Virgilio Sieni al Ravello Festival

Ravello, Belvedere di Villa Rufolo, Ravello Festival 2016
“LA MER”
Coreografia e regia Virgilio Sieni
Musica Claude Debussy
Interpretazione e collaborazione: CLAUDIA CALDARANO, LUNA CENERE, LUISA CORTESI, LISA LABATUT, MARINA GIOVANNINI, GIULIA MUREDDU.
“L’AVVENTURA”
Coreografia e regia Virgilio Sieni
Musica Johan Sebastian Bach (Partita n. 1, Partita n. 3)
Interpretazione e collaborazione: CLAUDIA CALDARANO, LUNA CENERE, RICCARDO DE SIMONE, MAURIZIO GIUNTI, DEVIDE VALROSSO.
Compagnia Virgilio Sieni
Costumi Elena Bianchini
Luci Mattia Bagnoli
Ravello, 31 luglio 2016
La Mer ph Pino Izzo5 (4)Il Ravello Festival, giunto quest’anno alla 64ª edizione, riporta in scena la danza d’Autore in un programma che ripropone al pubblico della Costiera Amalfitana (vacanziero o ivi approdato intenzionalmente) appuntamenti di indubbia qualità. La direzione artistica del Festival è infatti finalmente “bicipite”, poiché la danza può godere di un direttore diverso da quello musicale, nella persona di Laura Valente, conquistando il giusto rilievo.
La serata inizia presto, già nel pomeriggio, per i visitatori di Villa Rufolo con Di fronte agli occhi degli altri, Duetti improvvisati di e con Virgilio Sieni, Musica dal vivo di Naomi Berrill, Produzione Compagnia Virgilio Sieni, Thèatre du Merlan Scène Nationale à Marseille.
Il dittico serale si è invece composto di due momenti coreografici distinti, quali La Mer e L’Avventura, veicolo di una ricerca coreografica che costruisce e decostruisce le sequenze gestuali. Nel primo brano, su musica di Claude Debussy  (prima  italiana), il movimento si ripete infinite volte in forme decomposte e ricomposte nello spazio e sullo spazio  – si pensi alla consueta linea verticale che fluttua nervosamente attraverso i corpi dei danzatori. La coreografia, per spiegarla con le parole dello stesso Autore, indaga «le stratificazioni del corpo, che è al tempo stesso macerie e origine, fonte e memoria del gesto» cercando quelle «fessure» che permettono al movimento di essere declinato in modi diversi. La ripetitività, intenzionalmente costruita con sapienza e attenzione, centra l’intenzione di trasformare i sussulti di movimento e il fluire della vita, che si frantuma in altrettanti segmenti e si ripete uguale a se stessa sempre, trovando nella musica di Debussy quella mutevolezza plastica di un mare che vive sotto i nostri occhi. Non semplice, tuttavia, è per il grande pubblico mantenere viva l’attenzione in una ripetizione ossessiva di sequenze di movimento puro, nelle quali il corpo non deve indugiare in pose o linee note, ma deve saper trovare l’origine del movimento negli impulsi. Un linguaggio molto personale, quello di Sieni, ben digerito dai bravissimi danzatori della sua Compagnia, impegnati in sequenze fisicamente molto impegnative.
L’Avventura, su musica di Johan Sebastian Bach, è invece una coreografia elaborata sull’idea del “labirinto”, in una esplorazione del gesto che,
anche qui, va continuamente riscoperto, perché si modifica attraverso i corpi dell’uomo e in relazione a diversi momenti di vita. La musica è sempre utilizzata con libertà, indipendentemente dai suoi attacchi ed è, anzi,  spesso volutamente ignorata in questo gioco sui «temi dell’abitare lo spazio, della gravità, del gioco e della leggerezza». La corsa all’indietro, alla fine di tutto, sembra ripercorrere il desiderio di ognuno, ossia il ritorno alle origini.
Il risultato finale, di indubbia qualità intellettuale e artistica, non arriva forse in maniera completa al pubblico proprio per l’ossessività della ripresa di schemi ripetuti. Un linguaggio interiore che nutre la penna e idee dello studioso, ma che talvolta si avviluppa su se stesso in una ricerca soggettiva che si apprezza con la riflessione e a piccole dosi. In ogni caso, un serata di successo nel firmamento di proposte dedicate all’arte di Tersicore.La Mer ph Pino Izzo5 (1)
Il palcoscenico sospeso sul mare più famoso del mondo ha già applaudito, il 28 luglio, Michela Lucenti con Before Break, ispirato a La Tempesta di William Shakespeare. Gli appuntamenti con la grande danza al Ravello Festival continuano martedì 2 agosto con Killing Desdemona, liberamente tratto dall’Otello di William Shakespeare – ideazione Michela Lucenti e Maurizio Camilli, musica originale eseguita dal vivo da Jochen Arbeit (EinstürzendeNeubauten). Sabato 6 agosto American Dream di Karole Armitage: solisti e primi ballerini delle compagnie Ailey II, Armitage Gone! Dance, Haskell Indian Nations University, New York City Ballet, Richard Move Martha@Ravello, Semperoper Dresden e Accademia Nazionale di Danza Roma – Progetto esclusivo Commissione Ravello Festival/Armitage Gone! Dance ITALIA/USA. Il 20 agosto sarà la volta di Cubanìa en el Ballet: solisti e stelle del Ballet Nacional di Alicia Alonso, della nuova Compagnia cubana di Carlos Acosta e ballerini cubani nel mondo, da Miami a Madrid, Londra a Roma, tutti formati alla Escuela Nacional de Ballet. Responsabile progetto Elisa Guzzo Vaccarino con la collaborazione di Alfio Agostini in Prima assoluta. Produzione Ravello Festival. ITALIA/CUBA/AMERICA. (foto Pino Izzo)
Per info, biglietti e molto altro ancora,  tra progetti incontri e formazione: www.ravellofestival.com.