L’ottimismo macabro di Antonio Ballista e Lorna Windsor

Roma, Istituzione Universitaria dei Concerti, Aula Magna, Sapienza Università di Roma
Salti mortali : Un viaggio di prima classe sull’Acheronte
da Händel a Michael Jackson
Musiche di Gaber, Haendel, Verdi, Battisti, Mahler, Shostakovich, Gounod, Weill, Strauss, Belisari/Conforti, Cowell, Bizet, Puccini, Berg, Rossini, Debussy, Jackson, Offenbach, Berlin
Soprano,
Lorna Windsor
Pianoforte, Antonio Ballista
Roma, 25 febbraio 2012

Alla IUC la morte si veste di ironia e comicità per affrontare con il sorriso sotto i baffi il memento mori in ogni sua sfaccettatura. Antonio Ballista, già noto al pubblico romano come artista eclettico e raffinato, ha confezionato un programma decisamente ricco di humour nero, tutt’altro che semplice musicalmente. Assieme al soprano Lorna Windsor, regina dell’operetta perfettamente a suo agio in un moderno pastiche dove è lo scherzo a farla da padrone, Ballista affronta con la stessa compostezza ed eleganza Richard Strauss, Giorgio Gaber e Rossini, a volte cantando altre volte, come nel caso di Un petit train de plaisir, descrivendo e commentando con gusto ogni sezione. Il tutto condito da un tecnico del suono che tentava in tutti i modi di cambiare il microfono al pianista durante l’esecuzione; imprevisto che avrebbe innervosito qualsiasi solista. Ma l’atmosfera era già così volutamente impregnata di ironia da far pensare ad uno sketch creato ad arte. Avrei evitato però di amplificare il soprano, risorsa alquanto superflua che non ha permesso di comprendere a pieno le qualità della cantante, ma non ha evitato di concentrarsi sulla carente dizione italiana. Uno spettacolo di musica, con momenti di riflessione estrema come la spettrale cathédrale engloutie di Debussy, e recitazione di celebri epigrafi tombali (da Walter Chiari a Robespierre) ed esilaranti testi di Woody Allen. Solo una defaillance su Thriller di Michael Jackson, una leggera incomprensione sulla sintonia ritmica fra voce e strumento probabilmente dovuta ad una trascrizione troppo ruvida.
Coup de théâtre finale, anzi colpo di pistola del soprano geloso contro il pianista primadonna che tenta di rubarle la scena. Ma tutto ciò non ha nulla di macabro se la morte diventa il reale inizio, il vero divertimento: il Paradiso di Cheek to Cheek, ma anche il peccaminoso Inferno a cui la coppia Ballista-Windsor dedica tre bis, di cui il più rappresentativo è certamente Primitive man di Cole Porter.