“Madrid en Danza” 2017: “The Lamb” di Kor’sia al Teatro Canal

Madrid, Teatros del Canal, Temporada 2017-2018
“THE LAMB”
Balletto in un atto
Coreografia Mattia Russo, Antonio de Rosa
Drammaturgia María Velasco
Musica Johann Sebastian Bach e altri compositori
Costumi Alejandro Gómez, Vanessa Soria Lima
Luci Luis Francisco Martínez Romero
Compagnia di danza Kor’sia
Interpreti Mar Aguiló, Laura De Carolis, Antonio de Rosa, Agnès López-Rio, Alejandro Moya, Mattia Russo, Giulia Russo, Diego Tortelli, Alberto Tierrez
Madrid, 7 dicembre 2017

«… Y desperté sobresaltado, como ante un peligro repentino y perverso, como si en la oscuridad hubiese tocado con mis manos la piel helada de un reptil» (“… e mi risvegliai di soprassalto, come davanti a un pericolo improvviso e perverso, come se nell’oscurità avessi toccato con le mie proprie mani la fredda pelle di un rettile”). La citazione da Informe sobre ciegos di Ernesto Sábato è il cartiglio con cui la compagnia italo-spagnola Kor’sia sceglie di aprire il programma di sala del nuovo spettacolo The Lamb. L’opera prende infatti spunto dalla vicenda di un uomo cieco che si perde in un mondo interiore e surreale, dove sembra che tutto scorra senza senso. In realtà questo individuo si interroga perennemente sul significato della vita, del sogno e della morte, ed è proprio cosi che inizia The Lamb, con un attore cieco perso tra il pubblico, con difficoltà a orientarsi e a muoversi, fino a quando non arriva sul palcoscenico, dove lo aspettano dei personaggi fantastici sotto tante forme diverse: nudi, con tentacoli, ornati di cappelli esagerati, però allo stesso tempo ben definiti da precisi caratteri cromatici: il nero, il bianco e il rosso raggruppati padroneggiano sempre la scena. Anche se l’opera tocca l’argomento della ricerca del senso dell’esistenza, il tutto si presenta brillante, originale, inaspettato. Il soggetto principale presenta le sue inquietudini, a volte partecipe di quanto sente, a volte testimone: personaggi e mondo assumono e perdono continuamente le loro forme davanti agli occhi degli spettatori, con una cura dell’estetica e delle tonalità capace di trasmettere il dubbio e la paura esistenziale, come quando appare un rosso scarlatto che fa pensare a una rivendicazione religiosa. Negli ultimi quadri il pubblico è guidato dentro una sorta di purgatorio, in cui è determinante l’aiuto musicale. Il brano ricorrente è infatti Toccata e fuga BWV 565 di Bach, ripetuto e interrotto tante volte in maniera violenta da suoni assurdi e versi animali: maiali, cani, pianti di neonati, che formano e chiudono un ciclo impressionante. Nell’assistere all’opera si comprendono chiaramente le fonti d’ispirazione: il cinema, la pittura, la filosofia, la teologia. Il pubblico non nasconde la sorpresa e la grande soddisfazione, anche nei confronti di una compagnia che svolge un lavoro unico e lontano da qualunque stereotipo; insomma una grandissima dimostrazione di talento, di passione e di ricerca sul significato dell’esistenza attraverso la danza.   Foto Madrid en Danza