Madrid, Teatros del Canal: Russell Maliphant Company

Piece N. 43

Madrid, Teatros del Canal, Temporada 2016-2017
“CONCEAL / REVEAL”
Russell Maliphant Company
Musica Mukul & Barry Adamson
Costumi Stevie Stewart
Progetto luci Michael Hulls
Piece N. 43
Interpreti Marlon Dino, Dana Fouras, Lucía Lacarra, Erik Murzagaliyev, Yu-Hsien Wu
<<both, and>>
Interpreti Dana Fouras
Broken Fall
Interpreti Marlon Dino, Lucía Lacarra, Erik Murzagaliyev
Madrid, 5 novembre 2016

madrid-teatros-del-canal-5-xi-2016-russell-maliphant-companyLa Russell Maliphant Company festeggia i primi vent’anni di attività, e a Madrid decide di farlo con un programma nuovo, addirittura con due brani iniziali del tutto inediti. È canadese il fondatore e direttore del gruppo, ha lavorato per molti anni nel London Royal Ballett, e dopo aver accumulato esperienza nella compagnia inglese decide di abbandonarla per avviare un nuovo progetto tutto suo: con una propria scuola, uno stile originale (non più classico, ma comunque – si potrebbe dire – neoclassico) e percorsi internazionali differenti da quelli di un balletto tradizionale. Sin da subito si rivela brillante come coreografo: non ritiene mai nessun elemento estraneo a priori alla danza classica, e per questo nei suoi spettacoli si ritrovano stilemi di capoeira, tai-chi, folklore; tutto questo prepara il sopraggiungere di un quarto elemento, sempre determinante agli effetti coreografici: la luce. Non è affatto ovvio partire da un’idea di luce, da cui ricavare il progetto coreografico, e quindi terminare selezionando o costruendo il discorso musicale, dai caratteri per lo più minimalisti. Al Teatro Canal Maliphant porta tre ballerini della sua compagnia, ospitando due étoiles spagnole: nel primo pezzo, l’inedito Piece N. 43, si ritrovano tutti sulla scena: cinque figure di luce, una musica ossessivamente ripetitiva, cinque ballerini che per tutto il tempo ricercano la luce, la quale inesorabilmente li evita o li abbandona. Ognuno interpreta una coreografia differente, riflettendo un carattere differente: evidentemente la sua propria personalità, e non la parte codificata di una finzione; dal tipo più sperimentale (Yu-Hsien Wu) a quello più classico (Lucía Lacarra). Nel cuore del brano l’artista orientale è protagonista di un assolo, in cui continua a ondeggiare braccia e torso in maniera fluida e al tempo stesso violenta. Dopo intervengono gli uomini, presentando un passo a due fra di loro e dimostrando grandi doti di equilibrio coniugato all’espressione della forza; la pièce si conclude con un andirivieni dei danzatori dalla luce all’ombra e viceversa, come per suggerire la vera origine dell’uomo in un elemento luminoso (numinoso?) e il suo immancabile allontanarsi verso il buio. Anche il secondo brano, <<both, and>>, è una prima assoluta, ma a dispetto madrid-teatros-del-canal-5-xi-2016-russell-maliphant-company-4del titolo, è animato da un solo interprete: Dana Fouras, moglie tra l’altro di Russell Maliphant. In realtà la duplicità a cui alludono sia il pronome sia la congiunzione si ritrova nella proiezione di un’ombra da dietro le quinte su di un telo bianco che separa la ballerina dagli spettatori. A seconda dell’allontanarsi o dell’avvicinarsi dell’interprete alla fonte luminosa, l’ombra si ingigantisce o si riduce, riproducendone ogni movimento. Dal momento che il velo è semitrasparente, il pubblico vede al tempo stesso le evoluzioni del corpo e quelle dell’ombra, appunto entrambe e contemporaneamente. Il tutto si complica quando la luce raddoppia o addirittura triplica, generando più forme danzanti; soltanto alla fine, allorché il telo si alza, si nota l’artista sola, che danza l’ultimo numero avvolta in un’ampia tunica. L’ultimo titolo in programma è interpretato dai due artisti spagnoli ospiti, Marlon Dino e Lucía Lacarra, più un membro della compagnia inglese, Erik Murzagaliyev. Anche poco tempo fa abbiamo avuto modo di apprezzare Lacarra e Dino (in Pastoral di Victor Ullate, sempre al Canal), ma si trattava di stili completamente diversi; ora la donna è decisamente agguerrita, presentandosi come una sorta di Lara Croft, in canottiera attillatissima, pantaloncini, ginocchiere e treccia da samurai; anche i due uomini, abbigliati in grigio-verde, ricordano personaggi e stili militareschi. La coreografia di Broken Fall risale al 2003, quando fu creata appositamente per Sylvie Guillem; fu talmente acclamata da restare nel repertorio stabile della compagnia. Questo pezzo non è altro che una dimostrazione di figure ed equilibrio circensi: il ruolo principale è senza dubbio affidato a Marlon Dino, che si fa carico delle prese più complessemadrid-teatros-del-canal-5-xi-2016-russell-maliphant-company-3 e dei salti più virtuosistici, ma la chiusura tocca all’interprete femminile sola, che porge una variazione ripetuta all’infinito, sull’onda della musica, con cui dimostra una forza straordinaria, come per dire al pubblico: “ho vinto io”. L’intero programma, giocato sulla coppia di verbi contrari nel titolo, si spiega con i rapporti interni a ciascuno dei tre pezzi: ricercare la luce, come accade nel primo brano, è al tempo stesso un nascondersi dentro la luce stessa, e quindi rivelarsi grazie a essa; nel secondo e nel terzo il progressivo svelamento costituisce in effetti l’apice dell’azione. Il pubblico dimostra di entusiasmarsi di fronte a uno spettacolo elegante, raffinato, veramente originale e ben studiato, tutto realizzato con un linguaggio magico, di luce e di movimenti. Oltre alle recite presso il Canal, la Maliphant Company offre anche una masterclass e incontri con il pubblico madrileno; ma, a dire il vero, la chiarezza dei suoi programmi artistici è tale che non c’è bisogno di parlarne per restare incantati e stupefatti.   Foto Teatros del Canal