San Francisco: “Turandot” apre la stagione lirica 2011/2012

San Francisco,  San Francisco Opera, 89a Stagione Lirica 2011/2012
“TURANDOT”

Dramma lirico in tre atti e cinque quadri su libretto
di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi
Musica di Giacomo Puccini
Turandot IRENE THEORIN
Timur RAYMOND ACETO
Calaf MARCO BERTI
Altoum JOSEPH FRANK
Liù LEAH CROCETTI
Ping HYUNG YUN
Pang GREG FEDDERLY
Pong DANIEL MONTENEGRO
Mandarino RYAN KUSTER
Orchestra, Coro, Corpo di ballo dell’Opera di San Francisco
Direttore Nicola Luisotti
Maestro del Coro Ian Robertson
Regia Garnett Bruce
Scene David Hockney
Costumi Ian Falconer
Coreografia Lawrence Pech
Luci Christopher Maravich
Coproduzione con la Lyric Opera di Chicago
San Francisco, 9 settembre 2011
L’89esima stagione del San Francisco Opera si è aperta con la ripresa della Turandot.  La produzione di David Hockney si avvale dell’ impianto scenico creato da David Hockney di bell’impatto visivo ma  anche piuttosto funzionale, in quanto la scenografia si sposta a vista per i cambi di scena. Una scelta che funziona anche perchè  il rumore  risulta di un livello trascurabile, mentre le luci create da Christopher Maravich sono state progettate per rendere i passaggi  da una scena all’altra particolarmente efficaci. La regia complessivamente funziona mentre le coreografie di Lawrenche Pech non erano particolarmente sincronizzate e, stranamente, i ballerini proprio per questa ragione,  hanno commesso gli errori più vistosi.
Dal punto di vista musicale, questa recita di Turandot è stata caratterizzata da una concertazione piuttosto vigorosa, specie dal punto di vista del volume sonoro. Nonostante ciò, l’orchestra, diretta dal maestro Nicola Luisotti, solo occasionalmente ha sovrastato i cantanti. Nel complesso una lettura ben congeniata e  brillante dell’ultima partitura pucciniana. L‘esecuzione è stata elaborata, ma brillante, quando necessario.
Nel ruolo della protagonista, Iréne Theorin si è rivelata essere una Turandot poco emotiva e dal fraseggio oscuro ma almeno ha sfoggiato una voce sufficientemente potente e sicura per la  impervia parte della  crudele principessa. Leah Crocetto (Liù) è quasi sicuramente stata la migliore interprete di questa serata. Ha fatto sfoggio di meravigliosi “pianissimi” . L’aria “Signore, ascolta!” e la grande scena del terzo atto culminante nel “Tu che di gel sei cinta”, hanno altresì messo in luce una linea di canto sempre raffinitassima e allo stesso tempo partecipe.
Marco Berti per sua natura vocale è piuttosto avaro di mezze tinte e sfumature e il suo fraseggio è piuttosto esteriore. In ogn caso, nel il suo  Calaf è solido e apparentemente condotto senza sforzo. Il celebre appuntamento con il  “Nessun dorma” è risultato pulito ma, il fatidico “vincerò” è stato risolto in modo piuttosto sbrigativo.
Ping, Pang, e Pong (Hyung Yun, Greg Fedderly,Daniel Montenegro) sono stati risolti in modo accattivante sotto ogni punto di vista. La voce baritonale di Hyung Yun è calda e, nel complesso, le voci di Greg Fedderly e  Daniel Montenegro sono sufficientemente omogenee e brillanti per emergere dalle sontuose sonorità orchestralie. Raymond Aceto è stato un  Timur che potremmo definire ideale. Aceto ha una voce molto bella e ha cantato con gusto e sentimento.
Foto Cory Weaver