“Senza trucco!”… Gregory Kunde

Il nome del tenore Gregory Kunde è sicuramente noto alla maggior parte dei melomani. Beniamino del ROF per le sue apprezzate intepretazioni del repertorio rossiniano, Kunde ha  comunque affrontato un repertorio decisamente vasto. Lo dimostra anche il cartellone dei suoi prossimi impegni che lo vedranno cimentarsi  nei ruoli  di Don José in “Carmen” ( Caracas, giugno 2010),  Pollione in “Norma ” (Taormina, agosto 2010)  e  come Arrigo nei “Vespri Siciliani” (Torino, 2011). Altre notizie sull’amico Greg li trovate sul suo sito ufficiale: http://www.gregorykunde.com
Il tratto principale del tuo carattere?
Sono un “bonaccione”,  una persona che essenzialmente apprezza tutti.
Il tuo principale difetto?
Sono il peggiore dei procrastinatori… Tendo sempre a rimandare tutto al giorno seguente.
Segno zodiacale?
Sono un “Pesci”… nato il 24 febbraio!
Superstizioso?
Assolutamente no.
Cosa volevi fare da grande?
Un giocatore di baseball professionista.
Letture preferite?
Qualsiasi libro di Vince Flynn, Richard Ford, Richard Russo, Richard North Patterson (forse che ho un modello ricorrente?), John Irving, Nick Hornby o Joyce Carol Oates.
Un libro che hai amato…
Difficile sceglierne uno, ma “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini è in pole position per diventare il mio preferito.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
Non direi. Mia madre era una cantante jazz prima che nascessi e mio padre “suonava la radio” (la sua risposta preferita alla domanda “che strumento suoni?”), ma si interessava di musica. Loro hanno sempre pensato che non fosse una buona scelta fare della musica la mia professione. Hanno aspettato a lungo che mi trovassi un “lavoro vero”.
La musica è stata una vocazione?
Durante gli anni della crescita, diventare un insegnante di musica era una vocazione, ma non l’essere un cantante lirico. Nessuno nella mia città aveva mai nemmeno sentito parlare della lirica quando andavo a scuola. La maggior parte di loro non ha ancora idea di cosa faccia. Vengo da una città piccolissima nell’Illinois, nel cuore del Midwest degli USA.
Cosa ti manca di più nella tua vita di oggi?
Una bella, cospicua liquidazione e la possibilità di stare a casa con la mia famiglia più spesso.
La delusione più grande?
Non saprei, non me ne vengono in mente.
I tuoi ricordi più cari?
Due giorni: il 24 giugno 1986 – il giorno in cui ho incontrato mia moglie per la prima volta e l’8 marzo 2002  e il giorno in cui ho “incontrato” mia figlia Isabella per la prima volta… quando aveva un secondo di vita.
Che importanza dai al denaro?
Un male necessario. Quanto è vero quel detto che dice che ” Più ne guadagni e più ne spendi!”
In cosa sei più spendaccione?
Mi piacciono i gadget elettronici e gli orologi, ma negli ultimi anni sono stato molto bravo a non spendere soldi in queste cose. Tendo a spendere per le  due ” signore” a casa.
Collezioni qualche oggetto?
No, mai collezionato nulla.
Raccontami un tuo sogno ricorrente?
Non ricordo mai i sogni….è bizzarra la cosa?
Di che cosa hai paura?
Di… Richard Wagner!
Il tuo sogno più ambizioso?
Giocare una partita di golf con Tiger Woods, Jack Nicklaus e Phil Mickleson.
Il momento di maggior orgoglio?
La nascita di mia figlia Isabella.
La tua più grande sfida?
Essere un buon padre.
A te, chi o cosa ti imbarazza?
Ricevere complimenti dopo un’esibizione …inclusi i “bravo” urlati quando si chiude il  sipario.
La situazione più rilassante?
Giocare a golf.
Materia scolastica preferita?
La musica.
Città preferita?
San Francisco.
Colore preferito?
Il giallo.
Fiore preferito?
L’Iris.
La Vacanza o il viaggio che vorresti fare?
Due settimane in Scozia e Irlanda…ma anche in un qualsiasi posto a far nulla se non giocare a golf.
Giorno o notte?
La notte.
La tua giornata ideale?

Con mia moglie, dormire fino a tardi, un caffé Starbucks, una partita di golf (con lei), e una cena rilassante in un ottimo ristorante.
Il tuo rifugio?
Il seminterrato di casa mia e il mio studio.
Il film più amato?
Le Ali della Libertà” con Tim Robbins e Morgan Freeman
La stagione dell’anno?
La Primavera.
Il posto dove si mangia peggio?
Qualsiasi posto dove sono io a cucinare.
Il tuo rapporto con il cibo?
Tra me è il cibo c’è un grande e reciproco amore!
Piatto preferito?
Gli spaghetti alle vongole del l Ristorante “Bristolino” di Pesaro… faccio pubblicità!
Il tuo piatto forte in cucina?
Essere capace solo di mangiare.
Vino rosso o bianco?
Ovviamente dipende dal cibo. Mi piace bere vino rosso fuori pasto, abitualmente del  Pinot Noir della  California.
Cosa non manca mai nel tuo frigo?
Mozzarella fresca, pomodorini  e acqua “San Pellegrino”.
La tua colonna sonora preferita…intesa come musica che ascolti in genere?
On the Road Again” di Willie Nelson.
Il cantante preferito?
Fritz Wunderlich.
A chi non conoscesse la tua voce, cosa le faresti ascoltare?
L’aria “Ah, dove il cimento” dal primo atto di Semiramide cantata a  Pesaro nel 1992.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
La mia voce non è cambiata poi tanto nel corso degli anni. E’ diventata più potente, ma il suono è sempre il mio. Prendersi cura della voce quando si invecchia è diverso, perché per mantenerla fresca, bisogna esercitarsi di più, ma non troppo da stancarla. Oggi ho bisogno di un’ora per “riscaldarla”, rispetto ai 5 minuti di quando ho iniziato la carriera. Scegliere saggiamente quando cantare e quando no durante le prove è anche molto importante. La scelta del repertorio diventa più semplice con la maturità. Si arriva a conoscere la propria voce sempre meglio quando invecchiamo. Imparare a dire di no quando si sa che non si è di fronte ad una buona scelta di repertorio è la cosa più difficile che un cantante giovane possa fare. Io continuo a controllare la storia e la tradizione di ogni ruolo che scelgo e cerco sempre di progredire, con qualche sfida,  quando affronto titoli  impegnativi come I Vespri Siciliani o Les Troyens.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa canteresti?
Vorrei ricantare l’Otello di Rossini, poi vorrei debuttare il  Werther. Peter Grimes di Britten è un’altra opera che spero di potere interpretare presto.
Il primo disco acquistato?
“I Wanna Hold Your Hand” dei Beatles.
Il tuo rapporto con la televisione?
Sono un fan del Dr. House, tutte le serie di CSI e quanto più sport possibile.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Canto un pò, faccio un cruciverba, bevo una tazza di caffé.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Caramelle “Ricola al miele”…faccio troppa pubblicità, eh?…e le  foto di mia moglie e mia figlia.
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Sono troppo grassooooo!!!
Come vorresti morire?
Senza debiti…..ehehehe… e  circondato dalla mia famiglia.
Stato d’animo attuale?
Nostalgico…  Vorrei essere più spesso a casa mia!
Il tuo motto?
La cosa più importante da ricordare quando sei sul palco è di divertirsi e  di godere  il privilegio di essere un artista.
Versione dall’inglese a cura di Paolo Tancredi