Spellbound Dance Company:”Le quattro stagioni”

Verona, Teatro Camploy, L’altra danza 2011
“LE QUATTRO STAGIONI”

Coreografie Mauro Astolfi
Musiche Antonio Vivaldi
Musiche originali Luca Salvatori
Spellbound Dance Company:Sofia Barbero, Giuliana Mele, Alessandra Chirulli, Maria Cossu, Marioenrico D’Angelo, Michelangelo Pugliesi, Giacomo Tedeschi, Marianna Ombrosi, Federica Posca.
Regia multimediale Enzo Aronica
Disegno luci Marco Policastro
Verona, 15 aprile 2011
Il balletto prende vita dall’intreccio musicale tra brani di Vivaldi e pezzi originali più moderni; operazione che premia l’abilità dei ballerini e la loro competenza tecnica, ma che mette a rischio l’efficacia della comunicazione stessa;  se pur d’effetto e funzionale alle forme espressive del movimento contemporaneo, la differenza stilistica nei suoi vari passaggi rischia di disorientare lo spettatore: la profonda differenza di riferimenti e di linguaggi rende difficile una lettura lineare dell’opera, tanto che a seconda del momento musicale sembra di assistere a due spettacoli differenti. Corre il rischio quindi di apparire come un bellissimo contenitore che però cela il suo contenuto.
Per dare maggiore uniformità e peso all’azione scenica si pone il tema della casa, unico elemento scenografico, che diviene rifugio da cui osservare i cambiamenti delle stagioni ed unico riferimento e ponte tra uomo e natura.
Così delineata, la natura, appare assoggettata all’uomo e alle sue esigenze, tanto da apparire come estensione della vita cittadina. Il mondo delle stagioni compare sottoforma di proiezioni, ma sempre ed esclusivamente sulle facce della casa, che viene via via ruotata, girata, trascinata, ribaltata come se essa stessa fosse infondo il vero soggetto di una trasformazione, mentre la natura diventa quasi un pretesto. Tuttavia, se sul piano della comunicazione si può obiettare, le coreografie, la capacità tecnica dei ballerini unitamente all’ottima gestione delle luci e all’avvalersi di soluzioni scenografiche intriganti (sono molto belle le proiezioni sulle facciate e il costante interagire dei ballerini con la casa), rendono lo spettacolo (un balletto senza sosta, convulso denso e vorticoso) divertente e gradevole, adatto ad essere apprezzato da un vasto pubblico.