Spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala

Milano, Teatro alla Scala, Stagione di Balletto 2014 – 2015
Spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
“Présentation”
Ideata da Frédéric Olivieri
Assistenti alla coreografia Loretta Alexandrescu, Vera Karpenko, Leonid Nikonov, Paolo Podini, Elisa Scala
Musica di Johann Sebastian Bach Concerto per due violini in re minore BWV 1043
Violini Yu Fang Annie Hsu, Lorenzo Barbagli
“La Luna”
Coreografia Maurice Béjrat
Ripresa da Piötr Nardelli
Assistente alla coreografia Paola Vismara
Musica di Johann Sebastian Bach
Adagio dal Concerto per violino in mi magg. BWV 1042
Violino Lorenzo Barbagli
“Les Sylphides”        
Coreografia Michail Fokin
Ripresa da Leonid Nikonov e Tatiana Nikonova
Musica Fryderyk Chopin
Orchestrazione Roy Douglas
(Edizioni Boosey & Hawkes)
“Who cares?”
Coreografia George Balanchine
© The George Balanchine Trust
Ripresa da Patricia Neary
Assistenti alla coreografia Tatiana Nikonova, Maurizio Vanadia, Paola Vismara
Musiche George Gershwin
Orchestrazione Hershy Kay
[By arrangement with Gershwin Music (adm. by EAMDC)]
(Editore Schott Music GmbH & Co KG, Mainz)
Pianoforte Massimo Ciarella
(The performance of Who cares? is presented by arrangement with The George Balanchine Trust and has been produced in accordance with the Balanchine Style® and Balanchine Technique® Service standards established and provided by the Trust.)
Direttore David Coleman
Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala
Orchestra dell’Accademia Teatro Alla Scala
Milano, 26 marzo 2015

Tra grandi titoli di opera e balletto, la stagione del Piermarini respira gioventù con lo Spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Gli allievi di Frédéric Olivieri tornano in scena nelle serate del 25 e del 26 marzo con un Gala che si immerge nel repertorio novecentesco risaltando il rigore, la bravura e la disciplina che rendono l’Istituzione scaligera un faro nel panorama dell’educazione coreutica da più di duecento anni. La recita del 26 marzo ha regalato una performance di grande impatto visivo e scenico, ben confezionata in ogni suo aspetto grazie al contributo di tutte le anime dell’Accademia del Teatro alla Scala: oltre ai Corsi Sarti dello Spettacolo e Truccatori e Parrucchieri dell’Accademia, l’accompagnamento dell’Orchestra, diretta dalla bacchetta vivace di David Coleman, ha reso ancor più brillante una danza già ricca di carisma ed emozione.
Dà il via allo spettacolo una Presentazione ideata da Olivieri sulle note del Concerto per due violini in re minore di Johann Sebastian Bach. All’apertura del sipario, tutti gli allievi dal primo all’ottavo corso riempiono la scena in un quadro di grande effetto e meraviglia, che lascia spazio ai virtuosismi dei ragazzi più grandi e alla dolcezza dei primi corsi, forse nella loro prima esibizione al Teatro alla Scala. Il carattere accademico del brano non limita l’artisticità degli interpreti, che rende arte anche i passaggi più tecnici. Ci si immerge poi nel Novecento con tre brani molto diversi tra loro per forma e stile, che sviluppano il progetto di crescita artistica scelto dal Direttore per i suoi allievi, da anni impegnati in un repertorio di livello di un Corpo di Ballo professionista. Si parte con un capolavoro di Maurice Béjart, l’a solo La Luna, perla di seduttività e lirismo nota al pubblico milanese per la storica interpretazione di Luciana Savignano, per la prima volta alla Scala nel 1976. Danzato in seguito anche da una Sylvie Guillem diciottenne, entra ora nel repertorio della Scuola di Ballo con l’esecuzione di un’allieva del settimo corso, Martina Dalla Mora, una mirabile unione di corpo, spirito e cuore, un’esplosione di bellezza e femminilità che lascia senza fiato. L’atmosfera lunare e seduttiva accompagna anche nel mondo incantato di Les Sylphides, coreografia di Michail Fokin su musica di Frederic Chopin. Il talento dei ragazzi ha regalato un fluire di suggestioni senza fine, in un quadro che, pur ispirandosi al ballet blanc romantico, sprigiona il suo carattere profondamente novecentesco in una danza pura, che interagisce armonicamente con musica e scenografie. Si conclude con il neoclassicismo più frizzante di George Balanchine. Who cares?, sulle note di George Gershwin, fu composto dal maestro georgiano per il film Goldwin Folies e fonde due mondi – la danza classica e lo spettacolo – in un complesso gioco di rimandi che si sviluppa solamente attraverso la musica, senza trama. Il ritmo spumeggiante delle musiche di Gershwin ispira uno sfavillante alternarsi di danze dal sapore classico – accademico, che hanno risaltato la musicalità e la bravura dei giovani interpreti, per nulla intimoriti dalla difficoltà del ritmo. Un quadro di grande impatto scenico, arricchito dai costumi brillanti e dal suggestivo sfondo dei grattacieli di New York. La serata è ben riuscita da ogni punto di vista e ha riscosso applausi più che meritati da un Teatro al gran completo. Speriamo di rivedere presto la Scuola di Olivieri sul palcoscenico della sua casa madre. Nel frattempo, ci prepariamo a un altro immancabile appuntamento, lo Spettacolo di fine anno al Teatro Strehler di Milano, con la certezza di assistere a un altro grande successo. Foto Rudy Amisano