“Suor Angelica” e “Gianni Schicchi” dal Teatro Segura di Lima

Lima, Perù – Teatro Segura – Stagione Lirica 2010
“SUOR ANGELICA”
Opera in un atto su libretto di Giovacchino Forzano
Musica di Giacomo Puccini
Suor Angelica KATIA ESCALERA
La zia Principessa JIMENA LLANOS
La Badessa MONICA CANALES
La Suora Zelatrice  MARIELA MONZÓN
La Maestra delle Novizie PILAR CIRUELOS
Suor Genovieffa  ROSALINDA PALOMINO
Suor Osmina ROSARIO VEGA
Suor Dolcina ELSA MORINO
La suora infermiera EDDA PAREDES
Una novizia GISELLA MILLA
Suore cercatrici XIMENA AGURTO, JENNY RIVERO
Due converse CECILIA SOLIS, MONICA VILLANUEV
“GIANNI SCHICCHI”
Opera buffa in un Atto di Giovacchino Forzano
Musica di Giacomo Puccini
Gianni Schicchi GIUSEPPE ALTOMARE
Lauretta JOSEFINA BRIVIO
Rinuccio MAURICIO MIRANDA VILLASOL
Zita  MONICA CANALES
Nella  LORENA ARANDA
Gherardo WILSON HIDALGO
Gherardino KENNY HUERTOS
Betto Di Signa XAVIER FERNÁNDEZ
Simone CARLOS MARTÍNEZ
La Ciesca PILAR CIRUELOS
Marco OSCAR CUYA
Ser Amantio Di Nicolao JOSÉ SACÍN
Mastro Spinelloccio ARTURO VIGO
Guccio tintore  JOSÉ LUIS COSTA
Pinellino calzolaio MARCELO GUILLEN
Coro e Orchestra Sinfonica “Città di Lima”
Direttore Espartaco Lavalle Terrry
M° del Coro Javier Sunico Raborg
Regia Alejandro Chacon
Scene Pepe Sialer
Costumi Emilio Montero
Lima, 26 agosto 2010
L’associazione “Romanza”, dopo “Cavalleria rusticana” e ” Pagliacci“,  ha presentato un altro dittico, questa volta  però di Giacomo Puccini:  “Suor Angelica” e “Gianni Schicchi.” I due titoli,  insieme a “Il Tabarro“, fanno parte del famoso “Trittico”. La direzione scenica di questo dittico è di Alejandro Chacón, regista argentino con ampia esperienza in produzioni in paesi sud-americani. La sua scommessa punta sul minimalismo in entrambi i titoli. Sebbene le epoche in entrambe le opere siano differenti, l’estetica della scenografia è la stessa ed in entrambi i casi si rispetta fedelmente il testo nella scelte registica, salvo poi operare delle licenze nei costumi. La sua  impostazione visiva  è corretta e distaccata, improntata alla cautela, dato che si è trovato ad avere a che fare con opere difficili come “Gianni Schicchi”, della cui trama si può facilmente perdere il controllo. La scenografia di “Suor Angélica” è minimalista, elegante e talmente candida da creare un’atmosfera di una castità quasi solenne, mantre i costumi delle suore  siano molto semplici, quasi rozzi. Se fossero stati completamente bianchi o  stilisticamente più  credibili, quasi sicuramente  avrebbero sortito un effetto migliore. Si sottolinea inoltre il fatto che tutto il cast, salvo la protagonista, sia composto da cantanti peruviani, al fine di dar loro la vetrina che meritano, in accordo con gli obiettivi di Romanza di dare spazio a ed appoggiare lo sviluppo dei talenti nazionali.
Il soprano boliviano Katia Escalera fa il suo debutto all’Opera di Lima nel ruolo della protagonista. È una  cantante  di bel  timbro e  di bella presenza scenica, tuttavia, la sua proiezione non è stata sempre adeguata, in quanto spesso sovrastata dall’orchestra. Decisamente buona l’esecuzione dell’aria “Senza mamma”, ben accolta e molto applaudita dal pubblico. A livello attoriale, ha ancora molta strada da fare per rendere adeguatamente  la drammaticità e lo strazio insiti nel suo personaggio. Il punto più alto dell’opera si ha nella Zia Principessa, interpretata dalla mezzosoprano Jimena Piani. Voce acuta, ben proiettata, pastosa e gran presenza scenica sono i marchi di fabbrica di questa cantante, che continua a dimostrare l’alto livello del suo talento. Una considerazione: l’avere avuto in cartellone un intitolo come “Suor Angelica” è stata una grande ed importante opportunità per Lima, soprattutto per il buon livello di interpretazione.
Gianni Schicchi“, la terza parte del “Trittico“, può essere una storia assurda, ironica e giocosa, ma contiene la musica più squisita che Puccini potè scrivere. Combina magistralmente le melodie con insiemi che costeggiano l’atonalità senza perdere freschezza né ritmo. L’ultima volta che quest’opera è stata rappresentata a Lima fu nel 2005, in una produzione non memorabile. In questa nuova messinscena ben curata da Chacón, vediamo personaggi facili all’assurdo, in accordo con l’ironia del testo e la musica. Se ne sottolineano i variopinti costumi, anche se non appannaggio di tutti i personaggi. Il baritono italiano Giuseppe Altomare lascia andare a briglia sciolta il suo gran talento, proponendosi come uno Schicchi versatile, come richiesto dal personaggio. Soprattutto nella sua unica aria, “In testa la capellina”, che è un mero, breve scampolo musicale, si manifesta la sua contrastata interpretazione attraverso piani, forti, acuti, trilli e legati impeccabili: è una delizia per l’udito ascoltarlo in questo ruolo!
Il tenore cileno Mauricio Miranda, al suo debutto nel teatro di Lima, non convince nei panni di Rinuccio, ruolo tradizionalmente riservato ai tenori lirici, ma spesso degnamente interpretato anche dai leggeri, che esige una linea di canto naturale che non deve suonare forzata. Questo è un ruolo che penso Miranda debba eliminare immediatamente del suo repertorio, come fece anche un altro grande tenore leggero, Juan Diego Flórez. Caso contrario a quello del mezzosoprano Josefina Brivio, che interpretando Lauretta, un ruolo per soprano, si è distinta per aver dato al ruolo un colore particolare, interpretandolo con professionalità e col consueto alto livello che la caratterizza. Benché “O il mio babbino caro” sia stata cantata con un ritmo più sostenuto, concordemente a quelle che dovrebbero essere le indicazioni a livello teatrale, il colore della voce risulta perfetto per il personaggio e Brivio riesce senza sforzo negli acuti che le si richiedono. L’insieme dei cantanti che compongono il cast ha lavorato con grande attenzione per allinearsi in maniera esemplare alla musica, in questa composizione per niente facile da mettere in scena, grazie anche all’abile direzione del maestro Lavalle. Da segnalare in particolare: Mónica Canales, che interpreta  Zita in maniera divertente, la grande disinvoltura  scenica di Pilastro Prugni ed anche Lorena Aranda, nella sua breve apparizione come Nella. Tutti gli uomini del cast interpretano i loro ruoli con dedizione e puntualità, ottenendo dei risultati convincenti.