Tullio Serafin, il custode del bel canto

Di Nicla Sguotti. Con scritti inediti di Maria Callas, Gabriele D’Annunzio, Richard Strauss e Pietro Mascagni- Edizioni  Armelin Musica, Padova (2014) Collan BIO 0009 – 280 pagine ISBN 978-88-95738-78-9
€ 28,00

Nicla Sguotti ha dedicato la sua tesi di laurea in lettere alla figura dell’insigne direttore d’orchestra, Tullio Serafin, oriundo da Rottanuova di Cavarzere, dove lei stessa risiede da sempre. ( Questa cittadina di 1.200 abitanti si trova al Sud della provincia di Venezia, anche se è più vicina di Rovigo e Padova ). Da questo suo lavoro è nata la sontuosa biografia del Maestro, apparsa sui tipi della Armelin di Padova, nel 2014.
Il Maestro Serafin,  uno dei più famosi  direttore e concertatore del secolo scorso, ha avuto una lunga carriera di 62 anni , cominciata nel 1902 e terminataa nel 1964, anche se, nel 1898, prima di diplomarsi in viola e composizione, aveva già diretto a Milano Don Pasquale e l’Elisir, con lo pseudonimo di Alfio Sulterni, anagramma del suo nome. Se, come molti altri, ha diretto tutto il repertorio operistico tradizionale, quello che stupisce è di costatare il numero cospicuo di prime esecuzioni assolute di opere contemporanee affidate al Maestro Serafin:  ( Un curioso accidente di Coronaro, Quare ? di Galignani, Resurrezione di Alfano, La fidanzata di Corinto di Coppola, Giovanni Gallurese di Montemezzi, Jana di Virgilio, L’Albatro di Pacchierotti, Medea di Tommasini, Il Poeta di Cantù, Il pane altrui di Orefice, Sperduti nel buio di Donaudy, Fasma di La Rotella, Héllera di Montemezzi, La Festa del Grano di Fino, Fior di Neve di Filiasi, La Habanera di Laparra, L’Amore dei tre Re di Montemezzi, L’Abisso di Smareglia, L’Ombra di Don Giovanni di Alfano, Il Sogno di Alma di Lopez Buchardo, Don Chisciotte di Dall’Orso, La Sposa di Corinto di Canonica e molte altre).
Rapidamente, la fama dell’illustre musicista si estende al di là dell’Europa: già nel maggio 1914, Serafin, trentaseienne, dirige al Colon di Buenos Aires. L’anno successivo dirige 8 opere a L’Avana. Nel 1919, torna al Colon, poi dirige 7 opere al Solis di Montevideo. Nel 1920 dirige 16 opera a Buenos Aires e 11 al Municipale di Rio de Janeiro. Nel 1923, debuta al Metropolitan Opera di New York. Rimarrà 10 anni nelle grandi metropoli americane, senza rientrare in Europa. Tornerà a Buenos Aires, Rio de Janeiro e Sao Paulo nel 1937, 1938 e 1949, a Rio nel 1950, a Buenos Aires e Sao Paulo nel 1951. Nel 1952 sarà nuovamente a New York e l’anno successivo a San Francisco. Nel 1955, nel 1957 e nel 1958, sarà chiamato a dirigere a Chicago. Saranno le ultime apparizione del Maestro sul continente americano.
Malgrado una prestigiosa carriera, Serafin dovrà aspettare 11 anni dopo la sua morte, per avere una adeguata sepoltura grazie al Maestro Gianandrea Gavazzeni. Ovviamente Serafin passerà alla storia per essere stato, assieme a Francesco Siciliani, lo scopritore  di Maria Callas. La dirigerà durante 75 recite, dal 1947 al 1960 e inciderà 15 opera e diversi recitals. Dieci  pagine del libro sono dedicate ai rapporti professionali tra Serafin e la Callas. Ma più ancora della Callas, Serafin collaborò a lungo con il soprano Rosa Ponselle che diresse in almeno 113 recite negli Stati Uniti.
Uno dei maggiori pregi del volume della  Sguotti, è la cronologia completa della carriera di Serafin, che occupa 100 pagine ( Il precedente libro di Teodoro Celli e Giuseppe Pugliese ne conteneva  solo 30 al  percorso artistico del direttore veneto). Il sottoscritto che ha dovuto ricostituire diverse cronologie può testimoniare quanto sia oneroso questo lavoro di ricerca! Nel volume troviamo inoltre una discografia che elenca le 84 registrazioni. Troviamo inoltre laa trascrizione di 24 lettere ricevute dall’artista, tra il 1912 e il 1967, tra le quali due inedite della Callas.
Un lavoro meticoloso e preciso che riguarda anche tutte le date di nascita e di morte di tutte le persone citate nel testo (compositori, direttori d’orchestra, artisti lirici e la famiglia del Maestro: la moglie Elena Rokowska, all’anagrafe Ruzkovskaja, l’unica figlia Vittoria, prima moglie del basso Nicola Rossi Lemeni, la nipote Donatella Sabetta, il fratello Leandro).
Per queste ragioni, il libro della Sguotti è fondamentale per chi si interessa al cosidetto periodo d’oro della lirica italiana e vuol conoscere meglio la figura di un grande personaggio della lirica del ‘900, che ha avuto intorno a lui tutti i più grandi artisti lirici della sua epoca.