Teatro dell’Opera di Roma: “Linda di Chamounix”

Teatro dell’Opera di Roma – Stagione Lirica 2015/2016
“LINDA DI CHAMOUNIX”
Melodramma semiserio in tre atti su libretto di Gaetano Rossi.
Musica di Gaetano Donizetti
Linda  JESSICA PRATT
Pierotto  KETEVAN KEMOKLIDZE
Carlo, Visconte di Sirval  ISMAEL JORDI
Antonio ROBERTO DE CANDIA
Maddalena CATERINA DI TONNO
Il Marchese di Boisfleury  BRUNO DE SIMONE
Il Prefetto  CHRISTIAN VAN HORN
L’Intendente del feudo SAVERIO FIORE
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Direttore Riccardo Frizza
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Regia Emilio Sagi
Scene Daniel Bianco
Costumi Pepa Ojanguren
Luci Albert Faura
In coproduzione con il Gran Teatro del Liceu di Barcellona
Roma, 22 giugno 2016   
Linda di Chamounix_Jessica Pratt (Linda)_Yasuko Kageyama-Opera Roma 15-16_5380Assente dalle scene del teatro dell’Opera dal 1913 con una produzione che vedeva per i tempi schierati fra gli altri Rosina Storchio, Gabriella Besanzoni e Giuseppe de Luca, torna a Roma la Linda di Chamounix di Donizetti, ultima opera semiseria del maestro bergamasco composta per Vienna  e ripresa poi per Parigi , all’epoca considerati i teatri europei più prestigiosi. Di grande interesse pertanto la ripresa di questa partitura nella quale l’autore profuse come è comprensibile molto impegno per reggere un confronto alla pari con gli altri compositori europei al lui contemporanei e nella quale è facile individuare elementi innovativi amalgamati ad aspetti tradizionali sia pure rielaborati in modo peculiare. Anche da un punto di vista letterario e drammaturgico non è difficile scorgervi lo sviluppo di elementi già presenti nella Sonnambula di Bellini  e rappresentativi di tutto un clima culturale  e intravedervi  le premesse per la svolta tragica della verdiana Luisa Miller di qualche anno posteriore. Lo spettacolo come usa ai nostri giorni viene presentato sulla locandina ponendo in evidenza il regista e direttore d’orchestra. La vicenda viene immersa dal regista Emilio Sagi in un’ambientazione sostanzialmente atemporale, forse oniricaLinda di Chamounix_Di Tonno (Maddalena) De Candia (Antonio) De Simone (marchese)_Yasuko Kageyama - Opera Roma 2015-16_0852 con scarsissimi rimandi alla realtà del testo e nessuna concessione alla descrizione ambientale e meno che mai all’oleografia,  in una generica collocazione in un primo novecento nel quale usano ombrelli, biciclette, cappottoni, pellicce da uomo e autovetture, dominato per tutti e tre gli atti dal colore bianco avorio simbolo forse delle nevi della Savoia, della purezza della protagonista ma che appiattisce, almeno va detto senza entrarvi in contrasto, la ricchezza e la varietà emotiva e stilistica contenute nel testo e nella musica. Elegante la direzione del maestro Riccardo Frizza  attenta a sostenere e a far emergere le voci, trovando un ottimo equilibrio tra la cura delle molte e bellissime linee melodiche presenti nella partitura e la raffinata ed articolata orchestrazione. Molto belli il suono ed i colori dell’orchestra e buona la prova del coro. Nel ruolo eponimo il soprano Jessica Pratt risolve molto bene la parte in chiave leggera e virtuosistica, esibendo un registro acuto e sopracuto di tutto rispetto, picchettati variazioni, messe di voce, agilità e quant’altro, tali da farle meritare il successo decretatole dal pubblico. Meno approfondita  invece da un punto di vista drammatico la realizzazione teatrale del suo personaggio affrontata in maniera un po’ generica e convenzionale anche forse a causa delle minori potenzialità espressive offerte da un registro medio-grave indubbiamente molto meno ampio e sonoro rispetto a Linda di Chamounix_Jessica Pratt (Linda) Ismael Jordi (Carlo)_Yasuko Kageyama-Opera Roma 15-16_5567quello acuto. Bravissimo il tenore Ismael Jordi nel ruolo di Carlo cantato con intensità, partecipazione e un fraseggio vario e mai ripetitivo. Unico appunto forse dovuto all’impostazione della regia, il suo personaggio a tratti appare più un bravo ragazzo borghese del novecento che non un nobile di circa un secolo e mezzo prima. Ma ciò non ha tolto verità e piacevolezza  al suo canto. Molto Brava anche Ketevan Kemoklidze nel ruolo en travesti di Pierotto affrontato con una recitazione misurata unita ad un bel colore vocale ed a una linea di canto sempre sorvegliata ma espressiva. Efficace e ben cantata la Maddalena di Caterina Di Tonno. Funzionale ed appropriato  Saverio Fiore della parte dell’Intendente. Monocorde timbricamente, poco espressivo ma  corretto è parso l’Antonio di Roberto de Candia. Disinvolto ed appropriato scenicamente e vocalmente  Bruno de Simone ha offerto un ritratto del  Marchese vivace e credibile ma anche lui trasformato dalla regia in una sorta di “Al Capone” arrogante, pavido e un po’ vigliacco. Molto interessante Christian Van Horn nei panni del Prefetto cantato con autorevolezza, musicalità e bel colore vocale uniti ad una elegante figura scenica e ad una recitazione a tratti un po’ troppo prevedibile ma sempre appropriata. Vista la rarità e l’indubbio interesse del titolo oltre alla innegabile piacevolezza della musica, ci si sarebbe aspettata una maggiore partecipazione di pubblico che alla fine  della recita ha comunque applaudito con calore. Foto Yasuko Kageyama