Trieste, Politeama Rossetti:”Alice nel paese delle meraviglie”

Trieste, Politeama Rossetti, Sala Assicurazioni Generali – Eventi speciali
“ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE”
Da un’idea di Christian Ginepro, Giovanni Maria Lori, Eduardo Tartaglia da Lewis Carroll

Musiche di Giovanni Maria Lori
Testi di Eduardo Tartaglia, Christian Ginepro
Interpreti: BAZ, Roberta Faccani, Tania Tuccinardi, Gabriele Foschi, Marco D’Alberti, Diego Casalis, Nicola Ciulla, Elena Idini, Zoe Nochi
e con Viola Anzilotti, Giulia Fabbri, Daniel Favento, Lorenzo Gitto, Davide Lovera, Arianna Luzi, Luca Magnoni, Salvatore Marchione, Martina Pezzoli, Selene Saieva, Marco Schiaroli, Elena Valli, Matteo Vigna
Regia e coreografie  Christian Ginepro
Scene e costumi Annalisa Benedetti

Trieste, 14 gennaio 2012

Che bella sorpresa!! Alice nel paese delle meraviglie, il family-show prodotto dalla Ready to Go approdato al Politeama Rossetti di Trieste, è stato un piacevolissima quanto inaspettata sorpresa. Le note sul programma di sala preannunciavano che sarebbe piaciuto a grandi e piccini, che avrebbe regalato a entrambi idee, fascinazioni e incredibili momenti d’incanto. L’occhio smaliziato del recensore aveva lanciato segnali d’allarme: raramente si riesce ad accomunare, come gusto e sintonia, grandi e bambini. Invece, questa riuscitissima versione ad opera di Christian Ginepro, ci riesce pienamente: per i bambini sono 2 ore e mezza di fantasia, di viaggi incredibili, di sorprese; per gli adulti…pure!
Ad iniziare dalle belle luci, dai costumi (però calzamaglie così grinzose non le ricordavo da anni) naif e molto appropriati, dalle scene di Arianna Benedetti. In merito alle scene gli arredi andrebbero più curati: i vari oggetti e l’attrezzeria hanno un aria un po’ precaria e poco solida, seppur molto carini e adeguati.
Le musiche di Giovanni Maria Lori sono piacevoli e avvincenti nella loro semplicità: nessuna ci rimane particolarmente in mente ma sono perfette per sottolineare il dipanarsi della vicenda e non disdegnano momenti di intenso lirismo. I testi di Eduardo Tartaglia e Christian Ginepro aiutano a rendere chiara una favola che è sempre stata oscura, piena di giochi di parole, di figure retoriche, di non-sense e di doppi sensi: grazie per averla resa così scorrevole e leggibile, non solo per i bambini, ma anche per noi adulti. Ovviamente, in questo nuovo adattamento della favola, diversi passaggi del sogno di Alice sono omessi o leggermente modificati ma questo, a nostro avviso, non crea alcun danno alla vicenda scritta dal reverendo Lewis Carrol, in odore di pedofilia. La storia, universalmente conosciuta, narra di Alice che, addormentatasi mentre sua sorella le legge una storia, sogna di trovarsi in un mondo ignoto, strano e confuso che altro non è se non la metafora del suo prossimo passaggio dall’infanzia all’adolescenza.
Nel ruolo del titolo si sono alternate due interpreti: la prima, Elena Idini, una talentuosissima bambina, dalla voce sicura e potente, brava e precisa inetrprete del suo ruolo, anche nei bei duetti con il suo alter ego adulto; la seconda, l’alter ego adulto Tania Tuccinardi, perfetta nel ruolo ma con qualche problema nel registro degli acuti e dei sovracuti (?) almeno nella recita di sabato 14 gennaio alla quale ho assistito, si spende con tutta l’anima per rendere l’innocenza, la leggerezza e la freschezza di Alice.
Geniale la presenza nel secondo atto di Baz, comico televisivo proveniente da Colorado Café, nel ruolo del Cappellaio Matto: riesce a presentare le sue gag, la sua comicità senza perdere di vista il tono dello spettacolo e il personaggio, creando un siparietto comico di piacevolissimo impatto: bravo!
Grandi lodi anche per Roberta Faccani: interprete perfetta del ruolo della Regina di Cuori! Grande presenza scenica e grande, grandissima voce! Di pari livello il Bianconiglio di Gabriele Foschi, divertentissimo Priccio e Sticcio, i giullari di corte, interpretati da Diego Casalis e Nicola Ciulla. Un plauso alla versatilità totale di Marco D’Alberti che passa dall’8 di fiori, al Bruco, dal ballerino all’esilarante fiore: Notiamo con piacere la bravura e la simpatia del triestino Daniel Favento nel ruolo del 4 di fiori. L’ultima nota dobbiamo dedicarla al lavoro di regia e coreografia fatto da Christian Ginepro che, alla stregua di Gino Landi, Franco Miseria e altri, firma uno spettacolo uniforme e fantasioso, con mano unica sapiente e generosa. Tante belle trovate, tamte idee, tanti spunti per uno spettacolo ricchissimo e variegato. Veramente una piacevolissima serata che tutti noi grandi e piccini (inseritemi dove volete) ricorderemo…. Foto Andrea Gervasoni