Trieste, Politeama Rossetti:”Lo Schiaccianoci”

Trieste, Politeama Rossetti, Stagione teatrale e di danza 2012/2013
“LO SCHIACCIANOCI”

Balletto in due atti e quattro scene
Basato sul racconto “Schiaccianoci e il re dei topi“di E.T.A.Hoffmann
Coreografia Marius Petipa e Lev Ivanov (1892)  rielaborata da Valery Kovtun
Musica Petr Ilic Caikovskij
Primi Ballerini, Solisti e Corpo di ballo del Balletto di Mosca “La Classique”
Scene di Evgeny Gurenko
Costumi di Elik Melikov
Luci Sergej Yurkin
Trieste, 30 dicembre 2012 
Speravamo meglio!  Questo “Schiaccianoci” che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ci presenta a chiusura dell’anno 2012, è solo una buona edizione segnata da qualche caduta di stile: ottimo corpo di ballo, solisti di pregio e primi ballerini di classe, come abbiamo detto parlando del “Lago dei cigni” del 29 dicembre, visto che il team creativo e la compagnia sono gli stessi.
Da un punto di vista coreografico la versione che vediamo è stata pesantemente rielaborata da Valery Kovtun, nonostante il programma di sala citi l’originale di Petipa e Ivanov. L’unica parte che riconosciamo come tale è quella dei Fiocchi di neve che si tramanda quasi uguale, nell’ex blocco sovietico, dal tempo della prima esecuzione. La partitura musicale è stata rispettata, nonostante il taglio del finale del primo quadro del secondo atto, quello che conclude il Divertissment e che, talvolta, viene utilizzato per Mamma Cicogna e i piccoli Pulcinella.
La sensazione generale è che ci sarebbe bisogno di una revisione critica piuttosto che di una ripetizione pedissequa e rispettosa della tradizione: alcune scene, ne parliamo tra poco in merito alla battaglia, sono superate e sconfinano nel patetico/grottesco; altre sono vecchie e stantie (pensiamo all’arrivo e alla partenza degli ospiti o alle danze di questi durante la festa) e la resa generale di questo spettacolo di ottimo livello tecnico ne gioverebbe assai.
Anche in questo allestimento, come in quello del Lago, le tele dipinte come scenografie sono credibili e di piacevole effetto. Adeguati, rispettosi della tradizione ed eleganti i costumi a firma di Elik Melikov, mentre le scene sono di Evgeny Gurenko e le belle e semplici luci che valorizzano entrambi sono di Sergej Yurkin.
La prima ballerina che abbiamo visto in scena (ah, saperne il nome…) è stata squisitamente dolce nel primo atto e totalmente impeccabile nel massacrante tour de force del passo a due, variazioni e coda del secondo: brava! Ugualmente prestante e di ottima scuola il suo Cavaliere: sicuro e amante del rischio, si è “dato” fino al massimo, strappando applausi e “bravo”! Ci piacerebbe citare i nomi dei solisti, ma come sempre in queste compagnie di giro, è impossibile sapere chi ha rischiato i denti in una variazione…il pubblico ha molto apprezzato i solisti della danza cinese e di quella russa.
Chiudiamo dicendo che la parte più scadente dello spettacolo è stata l’apparizione in scena dei topi: vestiti di una misera calzamaglietta grigia, con una specie di calottina in testa e due orecchiette miserrime, cercavano di simulare la fisionomia dei topi, ingobbendosi e portando le mani con i polsi flessi davanti al petto….neanche nelle recite parrocchiali si vedono più cose di questo tipo!!  Teatro pieno e applausi generosi…