Trieste, Teatro Verdi:”Madama Butterfly”

Trieste, Teatro Verdi – Stagione Lirica e di Balletto 2014
“MADAMA  BUTTERFLY”
Tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal dramma Madama Butterfly di David Belasco.
Musica di Giacomo Puccini
Madama Butterfly/Cio-cio-san AMARILLI NIZZA
Suzuki CHIARA CHIALLI
F.B.Pinkerton LUCIANO GANCI
Kate Pinkerton SILVIA VERZIER
Sharpless FILIPPO POLINELLI
Goro GIANLUCA SORRENTINO
Il principe Yamadori MAKOTO KURAISHI
Lo zio bonzo PIETRO TOSCANO
Il commissario imperiale GIULIANO PELIZON
L’ufficiale del registro GIOVANNI PALUMBO
Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste
Maestro concertatore e Direttore Donato Renzetti
Maestro del Coro Paolo Vero
Regia Giulio Ciabatti
Scene e costumi  Pier Paolo Bisleri
Luci Claudio Schmid
Videomaker Antonio Giacomin
Allestimento della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste in collaborazione con “Jas Foundation” di Yokohama.
Trieste, 6 Marzo 2014
Dopo la proposta di un  gioiellino raro come il rossiniano “L’occasione fa il ladro” la stagione lirica rientra nella routine presentando, quale terzo titolo in cartellone,  la “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini. In un’ottica di contenimento dei costi la Fondazione triestina ha riproposto un proprio allestimento di qualche anno addietro, un déja-vu che però è apparso ancora cornice adeguata ad accogliere uno spettacolo di elegante nitore, privo di bamboleggiamenti e chincaglierie esotiche. L’essenzialità della scena creata da Pier Paolo Bisleri, autore anche dei sobri costumi, asseconda alcune indicazioni del libretto come la presenza di un ciliegio fiorito e ben si accorda con la regia asciutta e minimalista di Giulio Ciabatti che, con i tratti di un acquerellista, muove protagonisti e masse in punta di pennello.
Nel ruolo della protagonista, Amarilli Nizza profonde temperamento e pathos, incanto espressivo e presenza scenica, capace di cogliere molte sfumature di un personaggio conosciuto a menadito, sebbene non sempre sorretto da un’omogenea linea di canto. Splendido per timbro prezioso e vigore vocale il tenore Luciano Ganci, apprezzato per l’espansività melodica e l’ impeccabile fraseggio, che ripulisce dagli aspetti più grevi l’antipatico ruolo di Pinkerton.
Una lieta sorpresa è venuta dal giovane baritono Filippo Polinelli che regala spessore al ruolo di Sharpless attraverso una scorrevole linea di canto e una recitazione composta e signorile, così come Chiara Chialli  per adesione vocale e psicologica è adeguata Suzuki.
Negli altri ruoli, non era sempre intonato l’untuoso Goro di Gianluca Sorrentino, così come inconsistente è apparso lo Yamadori di Makoto Kuraishi, bene i comprimari Pietro Toscano, Giuliano Pelizon e Giovanni Palumbo e pure l’intervento del Coro preparato da Paolo Vero. Sul podio il maestro Donato Renzetti ha coinvolto l’orchestra in una lettura dal ritmo incalzante, sempre drammaticamente tesa e, spesso, anche troppo roboante, a scapito delle preziose nuances orchestrali che abbondano nella partitura pucciniana. Molto buona l’accoglienza del pubblico che ha premiato lo spettacolo con calorosi e prolungati applausi. Foto Parenzan