L’ “Otello” di Fabrizio Monteverde apre “Autunno Danza 2015” al San Carlo di Napoli

Napoli, Teatro di San Carlo, stagione di balletto 2014-2015
“OTELLO
Coreografia Fabrizio Monteverde
Musica Antonĺn Dvořák
Otello  JOSÈ PEREZ
Desdemona ANBETA TOROMANI
Jago   ALESSANDRO MACARIO
Emilia ALESSANDRA VERONETTI
Cassio CARLO DE MARTINO
Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo di Napoli
Maître de Ballet e Assistente alla Coreografia  Lienz Chang
Scene Fabrizio Monteverde
Costumi Santi Rinciari
Disegno Luci Emanuele De Maria
Allestimento originale del Balletto di Roma
Napoli, 8 ottobre 2015

Una rassegna autunnale, quella di quest’anno al San Carlo, tutta incentrata sulle passioni più travolgenti dell’animo umano e sulla passione della danza stessa: Otello (8 e 9 ottobre) e Carmen (13 e 14 ottobre), a inscenare le rovine dell’amore e le sue conseguenze più tragiche,  e il Gala degli Allievi della Scuola di Ballo (21 ottobre), che dedica la passione per la danza stessa di giovanissime e promettenti stelle alla carriera della Direttrice Anna Razzi, che quest’anno celebra le “nozze d’argento” ai vertici dell’Istituzione più antica di tutte le Scuole teatrali di balletto (1812).
Il titolo inaugurale è una ripresa dell’anno in corso, che ha già riscosso ampio successo nella più ristretta cornice del Teatrino di Corte del Palazzo Reale di Napoli (a questo link, sempre a firma della sottoscritta, il commento al balletto di Monteverde-Dvořàk  per l’occasione, in cui si è scelto di seguire i cast più giovani). Le due serate autunnali vedono il primo cast all’opera, con la ormai consueta coppia di ospiti Anbeta Toromani, nel ruolo di Desdemona, e José Perez in quello di Otello, oltre al Primo Ballerino ospite del Massimo napoletano, Alessandro Macario, nel ruolo di Jago. Le recite infrasettimanali non giovano, di consueto, alla presenza massiccia del pubblico della danza a Napoli, ma gli applausi a scena aperta non sono mancati e il successo del titolo è stato riconfermato. Anbeta Toromani è stata una Desdemona perfetta nella resa delle intenzioni coreografiche e nella duttile plasticità del movimento, curato nei minimi particolari e con “coloriture” pertinenti allo stile. “Aguzza” e morbida, è stata musicale e fluida nelle sequenze di Passi a Due. Non a caso l’esperienza di scena maturata in ambiti diversi da quello propriamente classico (pur provenendo da questo preciso stile) rende il suo corpo uno strumento ottimo per i linguaggi coreografici contemporanei, forte dell’eleganza che una formazione e un’esperienza di balletto conferiscono. Manca, si sa, di espressività emotiva: immobile il viso, non lascia trapelare nulla. In questo caso, però, il corpo ha saputo dire tutto, anche nella fissità di un viso che, in tanta agitazione passionale, avrebbe dovuto “parlare”, ma che neanche nei ringraziamenti finali si è lasciato andare più di tanto in un sorriso disteso. Grande l’affiatamento, nei Passi a Due, con il partner José Perez. Bellissimo e formalmente adatto al ruolo, è stato  meno “efficace” nella parte, del Moro di Venezia, da un punto di vista strettamente drammatico. Lo Jago di Alessandro Macario, dallo stile “piano” (per usare un aggettivo del linguaggio poetico tradizionale) e pulito, è l’emblema della pericolosità che si nasconde dietro alle cose belle, del viso d’angelo che cela una cattiveria che si traduce in fatti senza passare per la violenza, perché Jago – si sa – è “onesto” e induce al femminicidio con l’uso sapiente della parola. Una romantica e delicata Emilia è stata interpretata dalla Prima ballerina Alessandra Veronetti, mentre Carlo De Martino ha fatto emergere il proprio carattere nell’ambiguo ruolo di Cassio. Leggermente sottotono(con qualche eccezione) il corpo di ballo femminile. Tra gli uomini, anche nell’insieme emergono Alessandro Staiano (è sempre suo il salto più alto della compagnia) e Stanislao Capissi, due giovani perle della Scuola maschile della tradizione partenopea, che si distinguono sempre dal gruppo per tecnica e presenza scenica.
Prossimo appuntamento da non perdere (e per la prima pare sia già tutto esaurito): martedì 13 ottobre ore 20.30 mercoledì 14 ottobre con un dittico spagnolo. Spanish Dance&Concerts, una nuova coreografia firmata dal Maître de ballet del Teatro di San Carlo, Lienz Chang, su musiche di Jules Massenet e l’attesissima Carmen Suite, su musiche di Jules Massenet, Georges Bizet e Rodion Konstantinovič Ščedrin, per la coreografia di Alberto Alonso, ripresa da Sonia Calero, con l’attesissimo ritorno di Svetlana Zakharova.