Il Gala della Scuola di Ballo apre “Autunno Danza” al San Carlo.

Teatro di San Carlo di Napoli, Autunno Danza 2014
“SUITE BAROCCA”
Musica F. Händel
Coreografia Dino Verga
“BAYADÉRE PAS DE DEUX”
Musica L. Minkus
Coreografia M. Petipa
Danzano ALESSANDRA AMATO, ALESSANDRO MACARIO
“LA BELLA ADDORMENTATA”
Musica P. I. Ĉjajkovskij
Coreografia Anna Razzi da M. Petipa
Direttrice della Scuola di Ballo ANNA RAZZI
Costumi GIUSY GIUSTINO
Napoli,16 ottobre 2014

È oramai fuor di dubbio che la danza sia la protagonista assoluta dell’autunno partenopeo, grazie alla quinta edizione della benemerita e originale rassegna dedicata all’arte di Tersicore dal Teatro di San Carlo di Napoli. Un modo di porre all’attenzione dei media e del pubblico un ramo del nostro complesso patrimonio artistico che, per storia e tradizione, inserisce la nostra italianità in una rosa di eccellenze secolari e che prosegue e confluisce ‒ sia pure a fortune alterne – nei più moderni canali di rinnovamento e di modernità.
“Autunno Danza” 2014 si apre, il 15 e 16 ottobre, con il tradizionale Gala della Scuola di Ballo. Gloriosa istituzione fondata nel 1812, la Scuola del Massimo napoletano è, in Italia, la più antica Scuola di ballo annessa a un Ente lirico. Ed è il caso di formulare un discorso storico, più che critico, in questo particolare momento. Essa fu rifondata nel 1950, dopo una chiusura secolare, da Bianca Gallizia, (Milano, 1902-2000), considerata la vera depositaria della più pura tradizione italiana. La Scuola ha subìto non moltissimi cambiamenti di direzione negli ultimi sessantaquattro anni, per cui i due macro-blocchi temporali Gallizia-Razzi, con interregno di Milly Wanda Clerici, Tony Ferrante, Zarko Prebile di Giuliana Penzi (in uno sfaldamento progressivo fino alle soglie degli anni Novanta), hanno permesso alla tradizione di non cedere completamente il passo all’innovazione. Si dovrà arrivare al 1990, con l’affidamento della Scuola alla étoile scaligera Anna Razzi, per la sua resurrezione vera e propria attraverso l’ampliamento delle materie di studio. La Scuola è a tutt’oggi affidata a insegnanti di scuola cubana e da altre formate in Accademia Nazionale di Danza.
La Direzione di Anna Razzi costituisce una fase di notevole importanza storica, al di là dei consueti fattori che solitamente determinano gli esiti critici relativi alla messa in scena. Formatasi presso la “scuola romana” delle sorelle Placida e Teresa Battaggi ‒ le quali, dopo aver studiato alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano sotto la guida di Raffaele Grassi, per un ventennio furono alla guida della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma (1937-1957) ‒ incarna parte del patrimonio culturale coreico italiano. Nel film Bellissima di Luchino Visconti (1951) è tra le bimbe del corso di danza, nella scena girata alla Scuola dell’Opera, con le Battaggi nel ruolo di se stesse. Anna Razzi detiene la reggenza dell’Istituzione partenopea da circa venticinque anni. Un giubileo che il prossimo anno eguaglierà il primato di Bianca Gallizia e che non può essere passato sotto silenzio. Inizia la sua carriera in Francia e in Inghilterra; scritturata dal Teatro alla Scala di Milano come solista, diviene in breve prima ballerina e, successivamente Étoile. Frequenta l’Accademia dei Filodrammatici, dove si diploma in dizione con Dora Setti e in recitazione con Esperia Sperani. Fino al 1985 svolge, soprattutto alla Scala, un’assidua attività nei balletti del grande repertorio ottocentesco e novecentesco, danzando al fianco di alcuni tra i più famosi ballerini del nostro tempo.
Suo grande merito è quello di aver fatto risorgere una scuola oramai agonizzante, con pochissimi e demotivati allievi, moltiplicandone il numero e collocando il percorso scolastico in un quadro formativo completo, fucìna di professionisti futuri. Ha ripristinato gli spettacoli della Scuola con ricostruzioni del repertorio classico secondo la tradizione accademica più ferrea e ha creato novità coreografiche quali Pinocchio, Il Guarracino, La Favola di Biancaneve, con musiche originali di Gaetano Panariello, il Sogno di una notte di mezza estate su musiche di F. Mendelsohn e G. Panariello.
Tradizione e continuità, formazione e professionismo, questo è il messaggio del Gala annuale che ripropone parte delle coreografie portate in scena al Saggio di fine anno academico dagli allievi dei corsi superiori ‒ in questo caso la Suite barocca di Dino Verga su musica di Händel, e  La Bella addormentata nel bosco, ripresa coreografica di Anna Razzi da Marius Petipa, su musica di P. I. Ĉjajkovskij, con gli allievi del quarto, quinto, sesto, settimo e ottavo corso insieme ai neodiplomati (per il saggio-spettacolo di fine anno accademico si veda qui).
La serata di gala, oltre a costituire un importante momento di preparazione “sul campo”, ospita la proiezione ideale (e reale) del giovane allievo: il professionista che alla Scuola del Massimo ha studiato e ha messo a frutto con successo gli insegnamenti ricevuti. Si parla qui di due ex-allievi che hanno spiccato il volo: Alessandro Macario, Primo ballerino ospite del Teatro di San Carlo di Napoli e Alessandra Amato, Prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma, che hanno portato il scena il Pas de Deux dall’atto bianco de La Bayadére di Minkus-Petipa.
Ma c’è di più. Un doppio riconoscimento impreziosisce la serata e avvia le “celebrazioni” del quarto di secolo della direzione Razzi. La Scuola di Ballo sancarliana è stata insignita del “Premio Roma Jia Ruskaja”, per la sezione “Miglior Accademia”, prestigioso riconoscimento della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza, nato per celebrare l’arte della danza e del movimento. Il premio testimonia, come recita il comunicato stampa «non solo la storia e la grande tradizione della Scuola del Massimo, ma anche gli standard elevatissimi del percorso formativo proposto dalla direttrice della scuola Anna Razzi». Indipendentemente dai giudizi estetici e/o strettamente tecnici, si tratta di un bel traguardo.
Bis partenopeo con Alessandro Macario, primo ballerino ospite del Massimo napoletano dal 2009, che si aggiudica il “Premio Roma Jia Ruskaja”, in rappresentanza del Corpo di Ballo del Lirico di Napoli, «in elogio ai suoi meriti professionali, per la sua dedizione e il suo inestimabile contributo a favore dell’arte della danza». Nato a Napoli, Macario – ospite residente del Massimo napoletano dal 2009 ‒ è un talento cresciuto proprio alla scuola di ballo del Teatro di San Carlo, dove nel 1998 si è diplomato. Entrato subito a far parte della Compagnia del Teatro alla Scala di Milano, prosegue nei più prestigiosi Enti lirici interpretando i principali ruoli del repertorio classico e contemporaneo. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 20 novembre a Roma, nella prestigiosa sede di villa Abamelek. Un momento napoletano tutto da godere, insomma.
“Autunno Danza” prosegue il 22 e 23 ottobre con Le otto Stagioni del coreografo argentino Mauricio Wajnrot, su musiche di Antonio Vivaldi e Astor Piazzolla, con il Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo. Il 25 e 26 ottobre sarà la volta della Compagnia ospite “Eifman Ballet”, con la prima partenopea di Anna Karenina, balletto in due atti ispirato al romanzo di Tolstoj, per la coreografia di Boris Eifman (già ospite al San Carlo con il successo del Mozart Requiem). Il 29 e 30 ottobre chiude la rassegna Eduardo, Artefice magico di Francesco Nappa, artista versatile e poliedrico che rende omaggio al grande De Filippo con una creazione originale affidata al Corpo di Ballo di casa, a trent’anni dalla scomparsa del Maestro.
Una nota importante è la nomina del nuovo Maître de Ballet del San Carlo, Lienz Chang, presentato ufficialmente nel corso della conferenza stampa del 4 ottobre scorso. Già Maître al Teatro alla Scala di Milano, si è formato al Ballet Nacional de Cuba; è stato primo ballerino e partner di Alicia Alonso, ricoprendo inoltre ruoli primari al Ballet National de Marseille.
Last but not least, si attende ancora la nomina del Direttore del Corpo di Ballo, che, fra tante buone notizie, non potrà certo tardare. Foto di Francesco Squeglia